Giannini ed il direttore generale dell'AFAM, Mancini, decidono di non decidere sull'Accademia Nazionale di Danza di Roma, confermando l'idea di 'coraggiosi' che si aveva dei due nel mondo scolastico.
Mentre a Palazzo Chigi, in riunione con Renzi, la Giannini discute dei massimi sistemi scolastici, annunciando una riforma di portata epocale, quando si tratta di assumere decisioni in linea con tanto coraggio teorico, la Giannini, stremata per lo sforzo del lavoro sulla riforma, decide di non decidere. Nella penosa vicenda, da noi già segnalata su questo blog, relativa all'Accademia di Danza - dove l'elezione, a larghissima maggioranza, a direttore del commissario m. Bruno Carioti, è stata contestata da un insegnante dell'Accademia, votato da pochi intimi, che ricorre al TAR , il quale deciderà non prima di aprile - il ministro Giannini, invece che confermare, vista l'ottima gestione del 2014, a commissario il m. Carioti, in attesa che il TAR decida sul ricorso, per non scontentare Forza Italia che, evidentemente, ha appetiti sull'Accademia di Danza anzi sulla Fondazione, la cassaforte che fa gola ai politici che vorrebbero invece farci credere che sono interessati alle sorti della formazione dei ballerini in Italia, pur essa da ricommissariare, lo mette da parte in attesa di conferirgli un nuovo incarico magari al Ministero, e nomina commissario la prof. Cassese, fino a luglio prossimo ( una durata anomala, di soli sei mesi, forse perchè anche il ministro crede che Carioti dovrà essere nominato direttore, perchè eletto regolarmente dalla stragrande maggioranza degli insegnanti), la commissaria dell'Accademia di Belle Arti dell'Aquila.
Ora anche la Giannini dovrebbe capire che se qualcuno ha osato contestare la nomina di Carioti, perchè estraneo al mondo della danza, ma comunque attivo in quello contiguo della musica, e che comunque ha fatto tornare alla normalità della sua attività di formazione l'Accademia, che senso ha mettere a capo, seppure per un semestre, dell'Accademia di danza in continua ebollizione a causa di tali vicende, un commissario che ha retto una Accademia di Belle Arti che dista dal mondo della danza quanto la terra dalla luna?
Ma forse questo la Giannini non lo capisce, come non lo capisce neppure il suo direttore generale AFAM, Mancini, anch'egli imprestato dall'Università e dunque ancor più estraneo al mondo dell'Istruzione artistica, la cosiddetta AFAM, della quale è stato messo a capo non si sa per quali competenze o meriti, oltre quelli politici.
E così mentre si discute della riforma della scuola, definita da Renzi 'epocale', l'Accademia di Danza per l'irresponsabilità del Ministero, rischia di andare a rotoli.
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