Boldrini difende la sua neo segretaria generale, Pagano, perchè - ha scritto al Corriere - l'attendono grani sfide nelle prossime settimane, perchè è donna, perchè ha avuto un largo consenso la sua nomina ( spinta da Zampetti segretario uscente, potentissimo - ma questo la Blodrini non lo dice) e perchè il suo stipendio resta quello del suo incarico precedente. e cioè poco più di 280.000 Euro lordi, e perciò ancora superiore a quello del Presidente della Repubblica che doveva essere considerato, a detta del governo Renzi, una barriera insuperabile da tutti i dirigenti pubblici, eccezion fatta per i politici, naturalmente. Loro gli stipendi li rubano, non se li guadagnano.
Già perché si è appreso che alla Camera - ed al Senato sarà la stessa cosa - ci sono una ottantina di stipendi superiori a quel tetto, sui quali la Boldrini fa scena muta, come anche su quelli dei due vicesegretari che guadagnano oltre 300.000 Euro cadauno, ed uno dei quali si chiama Letta - come non bastassero già gli altri due Letta, suoi parenti - ai quali l'abbassamento degli stipendi si farà gradualmente, per evitare che gli prenda una sincope nel passaggio da 300.000 e passa a 240.000, cosa che deve avvenire anche per la Pagano, la quale - pateticamente soggiunge la Boldrini- prende solo 6.000 Euro netti in più per la nuova carica, mantenendo invece invariato il suo stipendio precedente - se Boldrini lo crede necessario, facciamo una colletta per la poveretta.
Insomma la Camera dei Ladroni adeguerà lentamente gli stipendi per evitare che i beneficiari subiscano dei colpi dai quali non sarebbero capaci di riprendersi.
E al Senato? Abbiamo appreso dalle pagine del 'Sole' di oggi che 'quella che sembra una matta', secondo la nostra definizione, soltanto esteriore e quindi per nulla offensiva della dott. Serafin, biondissima e con quel boccolo che le pende da un solo lato del viso, da due anni segretario generale del Senato, ha uno stipendio di 427.000 Euro. Ma per Lei quel compenso è giustificato dalle spese del parrucchiere per addobbarla con quel boccolo ridicolo.
Morale della storia. Il nostro Parlamento continua a ballare mentre la nave affonda, perché non ha capito ancora che una rivolta popolare può arrivare prima di quanto si pensi.
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