L'elezione del presidente/sovrintendente dell'Accademia di Santa Cecilia, ad opera dei grandi elettori( musicisti), potrebbe avere una svolta positiva al quarto scrutinio. Sembra di scorgere più di un punto in comune con l'elezione del Presidente della Repubblica che succederà a Napolitano, il cui rebus politico dovrebbe risolversi al quarto scrutinio, a detta del presidente del consiglio Renzi, quando cioé il quorum si abbasserà enormemente, ed i voti congiunti del PD e di Forza Italia, dovrebbero essere sufficienti, se l'accordo del Nazareno reggerà e se i temuti franchi tiratori si presenteranno in aula con le armi spuntate ed innocue.
Anche l'Accademia di Santa Cecilia attende con ansia il prossimo scrutinio, che è il quarto, per eleggere il suo capo, il presidente. Anche a Santa cecilia, come per il Presidente della Repubblica, il Presidente verrà eletto dai 'grandi elettori' che sono la sessantina di Accademici effettivi. A differenza, però, dell'elezione del Presidente della Repubblica, a Santa Cecilia, il quorum richiesto per l'elezione era già dimensionato alla terza votazione, quella dello scorso 12 gennaio, quando a votare erano stati in 62, e per essere eletto al candidato presidente bastavano 29 voti, non presi da nessuno dei principali contendenti: dall'Ongaro 26 e Battistelli 23.
Ma ora le cose si complicano un pò soprattutto per Battistelli, a tre lunghezze di voti da dall'Ongaro. Il quale Battistelli , l'estate scorsa ha annunciato pubblicamente di volersi candidare alla guida del Comune di Albano, dove egli è nato e dove ha impiantato quel suo capolavoro di gioventù 'Experimentum mundi' che mette in campo gli artigiani del comune laziale e che ha girato davvero il mondo.
Ora sicuramente Battistelli non prevedeva che le elezioni a Santa Cecilia, dove pensava comunque di candidarsi, si sarebbero trascinate così a lungo, arrivando quasi a ridosso dell'inizio della campagna elettorale di primavera per le amministrative; pensava, forse, che dall'Ongaro, al quale evidentemente non vuol dargliela vinta, avrebbe vinto comunque potendo contare anche sull'appoggio di Cagli, ma sottovalutava il fatto che dall'Ongaro in Accademia si è attirato parecchie critiche e creato non pochi nemici. E forse pensava, che se pur sconfitto in Accademia, avrebbe trionfato ad Albano.
Battistelli potrebbe deludere i suoi concittadini, se non scioglierà la riserva e continuerà a restare in lizza. E che cosa succederebbe se venisse eletto, sconfiggendo dall'Ongaro e, di conseguenza, abbandonando del tutto il progetto di reggere le sorti comunali di Albano? Farebbe una pessima figura e forse farebbe capire a tutti che quel suo progetto di candidarsi alle amministrative non nasceva nè dalla passione politica nè dall'amor patrio ( cittadino), bensì dalla smodata sete di potere che lo avrebbe spinto a tentare di mettere una sua bandierina anche in territori diversi da quelli musicali.
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