E' stata arrestata la sovrintendente del Palau de les Arts di Valencia che si è rivelato, dopo qualche anno appena, un monumento allo spreco anche architettonico - se non andiamo errati è venuta fuori anche qualche magagna costruttiva del grande complesso.
Le accuse sono più d'una , dai contratti irregolari che avrebbero fatto finire nelle tasche di importanti artisti ( Mehta, Domingo, Maazel - pace all'anima sua; sembrerebbero tutti artisti riconducibili ad una agenzia di rappresentanza con sede nel Principato di Monaco, ben nota alla cronache per cachet mai normali, cioè sempre gonfiati) somme stratosferiche, troppo grandi in ogni caso, insulto vero e proprio in tempo di crisi; alla spese folli della bionda Zarina, ai suoi compensi. Insomma materia che conosciamo bene e che se venisse indagata anche in Italia, metterebbe forse in luce irregolarità di cui da sempre si parla, ma mai apertamente e pubblicamente.
Da anni si parla di responsabilità degli amministratori, ma poi tutto viene messo a tacere. Si dice di contratti non proprio regolari di alcuni artisti, con clausole fumose - esattamente come quelle impiegate dalla Schmidt per regalare soldi ai suoi sodali - sui quali poi si glissa al momento di prendere - è proprio il caso di dirlo - il toro per le corna.
Dall'epoca in cui finirono in galera, per qualche ora soltanto e per poca cosa, personaggi come Lanza Tomasi, Siciliani, per la legge sulle agenzie di rappresentanza artistica - una semplice azione dimostrativa - non si è mai visto un solo sovrintendente dietro le sbarre anche dopo i disastri ben noti anche al grande pubblico.
In Italia, come sempre, alla scoperta segue l' affossamento, altrimenti dopo le reiterate quotidiane denunce dei giornali su irregolarità amministrative in ogni campo, qualcuno verrebbe messo nella condizione di non nuocere più. Ed invece no. Ogni scandalo - di quelli grossi - fa emergere figure altolocate, onnipresenti, e sempre al timone del comando, e poi li fa dimenticare come se nulla avessero fatto, lasciandole pronte ad intervenire alla prima occasione. Cosa che loro fanno.
Una semplice domanda. Perchè il Ministero, senza il quale nessuna attività musicale potrebbe aver luogo in Italia, non dà regole precise e chi sgarra va a casa, anzi va in galera? Semplicemente perchè ogni ministro vuole aver mano libera per aiutare chi gli è amico e far morire di stenti chi gli si oppone. Questa è la regola italiana. Eppure Valencia è vicina, e si dice che molte delle cose addebitate alla Schmidt erano ben note. Ma allora, perchè adesso vengono tenuti in grande considerazione alcuni personaggi dell'italietta che alla corte della Schmidt hanno fatto il loro apprendistato? Non sarebbe meglio diffidarne, mentre invece li stanno candidando ad ogni sovrintendenza che si libera?
Nessun commento:
Posta un commento