Se il biglietto di un concerto-evento costa 1000 e quello di un altro, appena 300, vorrà pur dire qualcosa - ragiona un acuto osservatore qual è da anni Valerio Cappelli, sulla pagine del Corriere, paragonando i Concerti di Capodanno di Vienna e Venezia. Per il nostro acuto osservatore vuol dire che il Concerto di Vienna vale di più di quello da Venezia. Naturalmente secondo logica...
contro la quale a nulla serve la constatazione che il Concerto di Venezia abbia avuto sempre telespettatori e share di gran lunga superiori a quelli che un tempo aveva Vienna, quand'era trasmesso su Rai 1. Adesso Vienna viene trasmesso su Rai 2 e fa più o meno 1.500.000 telespettatori in meno di Venezia.
Quest'anno ci sono novità.
Abbiamo ascoltato attentamente, nella riproposta serale di RAI 5, il Concerto da Vienna diretto da Zubin Mehta e l'abbiamo trovato francamente stanco e noioso, mortalmente noioso. Si aveva come l'impressione che a Zubin Mehta fosse richiesto di parlare una lingua non sua e che, a mala pena, riusciva a balbettare ed articolare; per fortuna aveva dalla sua la magnifica orchestra dei Wiener, che hanno limitato il danno; e la musica era NOIOSISSIMA. Altro che 'come è bello iniziare l'anno nuovo al ritmo di valzer '.
E Venezia, quest'anno, ha cambiato in parte pelle. La prima parte si articolava non più su brevi brani di diversa caratterizzazione ma SU UN BLOCCO DI COMPLESSIVI 25 MINUTI, ( CON TRE SOLI BRANI, UNO DEI QUALI DI 15 MINUTI, E CON UNA REGIA INCOMPRENSIBILE) TROPPO LUNGO SU UN DURATA COMPLESSIVA DI POCO PIU' DI 40 MINUTI.
Solo dopo questo blocco s'è tornato ai brani, come da tradizione, brevi. Ma, con un comune denominatore che volgeva al pianto; neanche un brano allegro, tanto per iniziare il nuovo anno festeggiando. Il concerto era diretto da Daniel Harding.
E forse sarà dipeso da ciò il calo abbastanza forte ( 256.000 circa) di telespettatori e share del concerto veneziano: 4.151.000 con uno share del 25.13%; contro i 4.407.000 ( share del 27% dello scorso anno. Resta sempre un ottimo ascolto, ma dopo anni ed anni di lenta ma continua crescita di telespettatori ed ascolti, questa battuta di arresto non è cosa gradita.
Il Concerto da Vienna, su RAI 2, ha fatto registrare uno share medio ( giacchè va in due spezzoni) di 15.78% e 2.789.000 telespettatori (50.000 in più rispetto allo scorso anno). Allo stesso livello , più o meno dello scorso anno,quando aveva registrato un o share del 16.61% ( quasi un punto in più, ma con meno telespettatori: 2.748.000)
C'è da augurarsi che i dirigenti del teatro veneziano capiscano la lezione e, l'anno prossimo, ci pensino al momento di confezionare il programma.
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