L'ultima novità - stravagante - in fatto di musicologia arriva dall'Australia. Il musicologo e prof. Martin Jarvis è giunto alla conclusione che 'alcune' opere - sicuramente - ma forse 'molte' altre ancora del catalogo BWV, e cioè di Johann Sebastian Bach, sarebbero di sua moglie, la sua seconda moglie, Anna Magdalena, musicista, sposata nel 1721 e dalla quale Johann Sebastian ebbe un esercito di figli, in parte deceduti piccolissimi.
A tale conclusione il professore australiano è giunto dopo anni ed anni di studio e con l'ausilio di molte strumenti appartenenti ad altre scienze come lo studio della grafia, degli inchiostri, nonchè della sostanza musicale di alcune opere falsamente attribuite al marito, secondo il professore australiano.
A suo dire, sicuramente di Anna Magdalena sono le 'Suites per violoncello', l'aria di inizio e fine delle 'Variazioni Goldberg', ed alcuni brani( preludi e/o fughe) del 'Clavicembalo ben temperato'.
Per le Suites egli produce come prova maestra il fatto che alla fine del manoscritto pervenutoci, che non sarebbe di Bach, si legge 'scritto dalla sig.ra Bach'. Ora si sa che Anna Magdalena, buona musicista - secondo Jarvis un genio quanto suo marito in fatto di musica - fu assidua collaboratrice del marito soprattutto negli anni di Lipsia( 1723-1750) dove Bach visse e lavorò per quasi tre decenni e fino alla sua morte; ma non esclude che tale collaborazione 'attiva' si ebbe anche nei periodi precedenti.
Le prove a sostegno della sua tesi sono numerose, ma tutte presuppongono che Anna Magdalena, cui Johann Sebastian dedicò il famoso 'Quaderno' contenente composizioni per tutta la famiglia e di vario genere, fosse un genio come suo marito. Anzi si spinge a dire che proprio nelle 'Suites' ci sono passaggi di tale novità che Johann Sebastian non avrebbe potuto scrivere, in base alla conoscenza che abbiamo della musica di Bach, dove passaggi così diversi mai ricorrono.
Avrà forse ragione il prof. Jarvis, anche se la vera prova maestra difficilmente potrà egli mai produrre e cioè che la seconda moglie di Bach abbia veramente scritto i brani che egli dice ed altri ancora. Noi però restiamo increduli e lo saremmo anche di fronte alla prova maestra, perché siamo convinti che un genio come Bach, che dispiega meraviglie musicali ad ogni passo, sicuramente in tanti casi avrà 'sconfessato' se stesso con invenzioni mai prima proposte. E se questo è difficile da far sottoscrivere al prof. Jarvis vorremmo che ci spiegasse il fatto che alcuni suoi colleghi, studiosi altrettanto preparati ma poco geniali, nonostante che la musicologia non sia scienza ragioneristica e basta, osino tante volte sostituirsi ai musicisti che studiano, ricostruendo intere opere andate perdute, solo sulla base della loro approfondita conoscenza della musica di questo o quel musicista, anche di quelli più geniali - mentre altrettanto geniali essi non sono.
Ora ad avvalorare le tesi del prof. Jarvis, ma anche a spiegarle meglio e nei dettagli, esce un documentario dal titolo 'Scritto dalla sig.ra Bach'. Staremo a vedere.
Ma al prof. Jarvis vorremmo sottoporre due questioni che sembrano fare il paio, anche se con opposte conclusioni, con quella da lui studiata nel caso di Bach.
E cioè il 'Caso Scelsi', per il quale a dispetto della presenza, dichiarata e stipendiata, di alcuni musicisti a fianco del compositore visionario, non nelle vesti di semplici 'copisti' o strumentatori' ma di autentici 'coautori', ci si ostini a dire che la musica di Scelsi è solo sua.
Ed un altro caso: quello di Andrea Luchesi, presente a Bonn a partire dagli anni in cui Beethoven andava formandosi, per il quale uno studioso detective italiano, Taboga, sostiene che opere di Luchesi sono presenti nei cataloghi di Beethoven , di Mozart e di Haydn. E che, quindi, per molte di quelle opere, alcune straordinarie, si dovrebbe correggere: opera di Andrea Luchesi, attribuite a Beethoven, Mozart, Haydn.
Un bel rompicapo, molto più difficile da sbrogliare del caso di Anna Magdalena Bach che, seppure abbia scritto alcune opere finite nel vasto catalogo del marito, nessun'ombra getterebbe sulla sua gigantesca figura di musicista. La Anna Magdalena suonava l'organo a posto del marito? E all'esame per la sua nomina a Lipsia, si presentò, senza farsi riconoscere, travestita da Johann Sebastian che da solo non avrebbe potuto vincere il concorso per quel posto, dopo la fuga di Telemann?
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