Il prossimo Presidente della repubblica dev'essere un grande statista, ha detto solennemente il ministro Alfano, stampella non solidisima, insieme ad altri due statisti: Cesa e Casini - del Governo Renzi. Se fosse questa la caratteristica 'secca' richiesta, dovremmo ammettere che ad aspirare a quella carica ci sarebbe una rosa, ristretta, di grandi personalità della nostra repubblica: Alfano, Casini, Salvini, Grillo.
Se poi, in aggiunta, come il grande statista Alfano vuole, il prossimo Presidente dev'essere uomo delle istituzioni dalle quali deve provenire e conoscere la macchina dello Stato, la rosa si restringe ad Alfano e Casini. Fuori dunque Salvini ( che fra l'altro ora è anche occupato in altre faccende, che vanno dalla presenza a tutti i programmi televisivi alla costruzione dell'affaire sentimentale con Elisa Isoardi; mentre non è ancora occupato affatto nello sfogliare e magari anche leggere qualche libro, come Renzi lo aveva invitato a fare, ma potrebbe presto farlo, avendo esaurito molte delle bestialità che va affidando al vento) e Grillo, che con le istituzioni non ha mai avuto rapporti e rapporti non vuole avere, tendendo piuttosto a distruggerle, salvando solo la Presidenza della repubblica, per aspirarvi un domani.
Non finisce qui. Alfano nel tracciare il profilo del prossimo Presidente della repubblica italiana ha poi aggiunto che deve avere prestigio internazionale. A questo punto anche la candidatura di Casini (oltre che per il cognome improponibile!) sfuma perchè lui è conosciuto solo in Italia e soprattutto per 'bella presenza', all'estero anche per via di quel cognome lo ignorano quasi tutti. Resta solo la candidatura di Alfano: statista, uomo delle istituzioni, conoscitore della macchina statale, prestigio internazionale - la sua autocandidatura.
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