L'autonomia di Scala e Santa cecilia prevede che il finanziamento statale, cioè il suo ammontare, sia triennale.La sua determinazione la decide il direttore generale, 'grande e grosso', sentita la Commissione Musica che lui steso ha fatto nominare scegliendo fra i candidati quelli più malleabili ed ubbidienti. In questa commissione che dovrebbe essere composta prevalentemente da esperti, con libertà ed autorevolezza ed indipendenza di giudizio, siedono Valerio Toniolo - lunga carriera all'ombra del Ministero, da Rutelli in poi, passando per tutte le Copmmissioni, finito negli ultimi anni ad amministrare l'Auditorium Conciliazione di proprietà della famiglia Cesa... inutile cotinuare - Silvia Colasanti, brava compositrice ma forse a digiuno delle storie relative alla vita musicale italiana ed alle sue principali istituzioni, e Angelo Licalsi , siciliano, maestro di coro, che vede la sua cooptazione in Commissione musica come un miracolo dal ciel piovuto.
E poi ci sono i rappresentanti istituzionali, Filippo Bianchi e Antonio Princigalli.
I membri delle Commissioni, chi non lo sa, negli anni passati, da oscuri ed insignificanti personaggi della vita musicale italiana, si imponevano alla attenzione ed al rispetto generale per quel loro ruolo, per il quale osavano anche pretendere favori in cambio di chissà quale millantato intervento a favore di questa o quella istituzione. E, comunque, nulla si faceva per niente.
Nastasi prosegue sulla medesima linea per avere mano libera su tutto, anche dal Ministro che invece di comandarlo si fa comandare da Nastasi, perché deve necessariamente credere a tutto quello che gli dice, non avendo nessun elemento proprio per giudicare, senza suggerimenti.
Ecco il marcio della politica, sul quale prospera 'grande e grosso' che continua a fare il buono e cattivo tempo.
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