Sembrerebbe di sì, se ci si attiene semplicemente ad una notizia apparsa l'altro ieri sui giornali ( Corriere, intervista di Valeri Cappelli), e cioè che Nicola Sani succederà a Francesco Ernani sulla poltrona di sovrintendente dello storico teatro bolognese, dove in questi anni, ancora in coppia con Ernani (che l'ha chiamato dopo la comune esperienza all'Opera di Roma, da dove furono fatti sloggiare con l'arrivo di Alemanno al Campidoglio, e con la spinta di Nastasi che voleva far pagare a Ernani le critiche mossegli pubblicamente), ha retto il teatro, per volontà della ex commissaria comunale Cancellieri che ha sempre avuto una stima profonda di Ernani.
Ora, al giro di boa impresso dalla nuova legge Bray ( 'Valore cultura') nei teatri si stanno insediando i nuovi 'consigli di indirizzo', che devono segnalare al ministro una terna di candidati alla sovrintendenza, il quale fa poi la scelta.
E, sembra, che per Bologna la scelta che si farà, salvo cambiamenti dell'ultimo minuto, sarà quella di Nicola Sani. Compositore del filone 'suoni (elettronici) e immagini', messosi in luce attraverso la Fondazione Scelsi dove ha dimostrato di saperci fare per Scelsi, ed anche per sé - meritato riconoscimento - passato poi per la avventura, stroncata anzitempo, all'Opera di Roma, dove aveva dalla sua tutti i giornali avanguardisti ( nel senso dei giornali che plaudono sempre alle regie d'avanguardia, un pò meno alle esecuzioni di qualità con cast appropriati), per finire poi a Bologna dove proseguendo sulla linea 'romana' ha parallelamente dato spazio a filoni concertistici, di quelli che ancora una volta piacciono ai giornali 'avanguardistici', mettendoci dentro chi ( anche figli di...) si tira dietro altrettanti giornali amici, sempre con progetti 'sinistri' (di sinistra, s'intende) molto apprezzati ( Luigi Nono, Resistenza, musica russo-sovietica), meritandosi poi anche di essere considerato un lavoratore indefesso ed a baso costo( lui è il meno pagato dei direttori artistici in Italia, salvo Palermo, dove Oscar Pizzo lavora gratis).
Ora , invece, forse con la benedizione di Nastasi che farebbe pagare a Ernani quel che non è riuscito a fargli pagare a Roma, Sani sarebbe il candidato più quotato per la successione come sovrintendente. E noi siamo felici. Per lui, Sani intendiamo.
Ma non siamo altrettanto felici per il teatro. Si può essere contenti di un nuovo sovrintendente di un importante teatro che non ha mai e altrove fatto il sovrintendente, quindi senza alcuna esperienza di gestione generale di una importante istituzione - nulla a che vedere con la Fondazione Scelsi?
Non sarebbe meglio un amministratore provetto con la passione della musica, lasciando continuare a Sani il lavoro di direzione artistica nella quale a detta di tutti ci sa fare? In fondo sarebbe più logico mandarlo alla Scala ( dove comunque c'è una rete di protezione artistica che supplisce alle deficienze di qualunque direttore artistico) sempre come direttore artistico, che promuoverlo a Bologna come sovrintendente.
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