Premettiamo che non abbiamo cambiato idea negli ultimi tempi, come usano fare le persone intelligenti che cambiano anche spesso idea. No, noi siamo rimasti sempre della stessa idea e cioè che l'arrivo di Bertone a Roma - ora in disgrazia, ma lui si consola con il lussuoso appartamento a gloria di dio ed uso e godimento suo - ha significato che in tutti i ranghi più in alto vaticani ci sia stata la calata (od anche 'colata', quasi lavica, che non risparmia nulla e nessuno) dei genovesi. In tutti i ranghi.
Noi denunciammo tale fatto quando venne cambiato il maestro della Cappella Sistina: la sostituzione dell'ex direttore del Duomo di Monreale con il direttore 'donboschiano', vicino al cardinale. E quello non fu,comunque, il più discutibile degli spostamenti. Ci fu anche quello del direttore generale dell'Ospedale Bambino Gesù, che arrivò direttamente dalla diocesi e curia genovese, il dott. Profiti.
Il quale direttore generale ha operato, sembra benissimo (anche se pure lui, a sua volta, ha 'genovesizzato' il Bambino Gesù) dal 2007 ad oggi ed ora, caduto in disgrazia Bertone viene sostituito. Ufficialmente Profiti si dimette perché non condivide alcune scelte del nuovo CDA dell'ospedale vaticano, appena insediato. Realmente Profiti viene mandato via, assieme al suo protettore.
Ciò che comunque non capiamo è perché venga sostituito il direttore di un Ospedale che in questi sette anni di sua gestione, ha chiuso i bilanci in attivo, ha portato l'Ospedale pediatrico romano a diventare una delle eccellenza italiane ed internazionali; ad accrescerne la capacità di ricerca e a portare la sua professionalità anche in altre città e paesi con presidi medici altamente specializzati.
Perchè allora cambiarlo? Solo perchè lui era al seguito di Bertone caduto in disgrazia? Se naturale appare un avvicendamento nella gestione di un grosso complesso ospedaliero, non altrettanto naturale, anzi sospetta, si rivela la sostituzione, senz'altro motivo se non quello di essere un 'bertonianano', di un buon amministratore.
Purtroppo, come insegna Lorenzo da Ponte e Mozart, così fan tutti, Vaticano compreso.
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