venerdì 3 gennaio 2025

Venezia. Teatro La Fenice. Nominato il direttore del Concerto di Capodanno 2026. Chi lo ha nominato se il teatro non ha sovrintendente?

 All'indomani del Concerto di Capodanno 2025, diretto per l'ennesima volta,  il che denota la scarsa fantasia di Ortombina volato a Milano, da Daniel Harding, la Fenice annuncia che il direttore del prossimo Concerto di Capodanno, quello del 2026 - se non viene giù il mondo prima - sarà una faccia nuova per Venezia, e cioè Michele Mariotti, attualmente direttore musicale dell'Opera di Roma.

 Viene da domandarsi chi l'abbia nominato, visto che  dal 12 dicembre Fortunato Ortombina ha lasciato definitivamente e fisicamente  Venezia, per insediarsi (affiancando Meyer per qualche mese) alla Scala di Milano, e che ora di 'stabile a Venezia c'è solo il direttore generale Erri, che certamente decisione simili non può prendere.

 E che, da non sottovalutare, il sindaco Brugnaro, che vuol tenersi buono sia il Governo sia il ministro Giuli, va ripetendo la canzoncina stantia: per la nomina del sovrintendente, c'è tempo. Da Roma stanno cercando di fargli ingoiare il 'rospo' Colabianchi, o a Venezia sperano magari di riportarci un ex della Fenice, Pierangelo Conte, che in questi anni ha lavorato prima a Firenze ed ora a Genova, sempre nella direzione artistica non nella sovrintendenza, e magari per il rospo che viene da Cagliari si proverà a metterlo altrove?

 Questo - il vuoto veneziano - succede perchè  dopo l'uscita di Chiarot, Ortombina ha assunto il doppio ruolo del sovrintendente e direttore artistico,  e perciò, una volta trasferitosi a Milano, ha lasciato sguarnita la Fenice della dirigenza. Se, al contrario, fosse rimasto a fare il direttore artistico e come sovrintendente si fosse nominato  qualcun altro, tutto questo non accadeva. Il discorso vale naturalmente anche per Cagliari, come  anche potrebbe proporsi per Bari, Palermo, Napoli, Milano quando sarà. E ripropone l'annosa questione della doppia dirigenza dei teatri: il sovrintendete al vertice e, a coadiuvarlo, il direttore artistico. sono due mestieri e ruoli differenti, e i sovrintendenti che hanno anche mire artistiche, dovrebbero riflettere, mettendo da parte i timori (troppo evidenti) che un direttore artistico bravo ed influente, potrebbe ridimensionare il loro potere.


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