Una Cenerentola da film. Iniziano le riprese a Pesaro
Il regista Condemi nella città di Rossini. Musiche del Comunale di Bologna
Dal genio di Gioacchino Rossini alla macchina da presa. Primo ciak, ieri a Pesaro, per le riprese del film La Cenerentola, in cui il regista Fabio Condemi rilegge in modo originale l’opera per una produzione Genoma Films.
"Con gioia celebriamo l’inizio delle riprese de La Cenerentola di Rossini, un’opera che affonda le radici nella nostra amata Pesaro – ha dichiarato Andrea Agostini, presidente di Fondazione Marche Cultura -Film Commission –. Questo film rappresenta un traguardo significativo per la nostra regione sia per la valorizzazione del suo straordinario patrimonio culturale, sia per la capacità di unire cinema e musica in un’unica narrazione".
Tra le location della pellicola, il centro storico di Pesaro e il lungomare con l’Hotel delle Nazioni. Sono coinvolti nelle riprese circa 200 persone tra comparse e numerosi professionisti della regione. "Dopo la felice esperienza fatta con il Gianni Schicchi, presentato al 39esimo Torino Film Festival e su Rai 1, è nata l’idea di un nuovo film per proseguire il percorso di adattamento di un’opera lirica filmata" ha spiegato il produttore Paolo Rossi Pisu. "L’opera non è presentata in una cornice teatrale, ma tradotta in immagini filmiche con un ritmo, un montaggio e una scelta delle location in grado di far vivere le melodie del canto con una resa immediata e coinvolgente. La scelta è stata di inventare un ambiente contemporaneo per una fiaba antica: La Cenerentola di Rossini".
Fanno parte del cast Maxim Mironov, Vito Priante Dandini, José Fardilha, Marina Fita Monfort, Gaia Petrone, Aleksandra Meteleva e Luca Pisaroni. La direzione musicale è affidata al maestro Enrico Lombardi, con musiche eseguite dall’Orchestra e Coro del Comunale di Bologna. Condemi è al suo debutto nel cinema: "Cenerentola per me è Pesaro, la città della mia infanzia e della mia adolescenza, un’opera che ascoltavo in cuffia. Nel mio film vorrei restituire questo senso folle e liberatorio della musica di Rossini".
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