L’invito di Pier Luigi Battista a disertare il Giorno della Memoria, apparso sul Foglio, è un’amara provocazione contro uno stanco rituale e un’esibizione di ipocrisia in cui gli ebrei sono lasciati soli, contro un appuntamento simbolico che dal 7 ottobre 2023 ha in gran parte perso le motivazioni per cui era nato: «Oggi il “mai più” sta diventando, senza una reazione adeguata, senza un sussulto di vasti, troppo vasti settori della cultura democratica, “ancora una volta”».
Che brutto il clima che sta avvolgendo questo appuntamento! Una delle testimonianze in cui esplode ancora la forza del ricordo mi è parsa la domanda che il piccolo Elliott, di dieci anni, fa al bisnonno Jack Feldman per chiedergli cosa significhi quel numero tatuato sul braccio. Come il mio bisnonno è sopravvissuto ad Auschwitz (Sky Documentaries), un cortometraggio Hbo diretto e prodotto da Amy Schatz, è un mirabile dialogo fra generazioni, un passaggio di testimone costruito attraverso filmati storici e animazioni dipinte a mano firmate dall’artista Jeff Scher.
Il vecchio Jack ha una passione smodata per i cappelli, di qualsiasi foggia, in ricordo del padre cappellaio e di un dono prezioso ricevuto durante l’internamento: un cappello per difendersi dal freddo, al cui interno erano state cucite e nascoste alcune monete, utili per la sopravvivenza.
Adesso vive in America, ha avuto tre figli e tredici tra nipoti e pronipoti, gestisce una pescheria e se si presenta qualcuno che non ha i soldi per mangiare provvede lui.
Davanti al nipotino, il bisnonno abbraccia ricordi felici dell’infanzia in Polonia, la perdita della famiglia, la prigionia a Bergen-Belsen, Buchenwald, Annaberg, Fallsbruck, Gleiwice, Ludwigsdorf e infine ad Auschwitz, dove il 23 luglio del ’44 è stato contrassegnato con il numero A-17606.
Il suo non è mai un racconto drammatico: modula i ricordi con grazia, quasi con ironia, come sanno fare i grandi protagonisti, perché non vuole solo parlare di sé, delle sue disgrazie, vuole che la nuova generazione tenga accesa la fiaccola di un ricordo grande e terribile, nella speranza che non accada «mai più».
Nessun commento:
Posta un commento