lunedì 20 gennaio 2025

Giorgia Meloni, come se il Premierato fosse già legge

  Da mesi si assiste ad un comportamento anomalo dell'attuale maggioranza, e di Giorgia Meloni in primis. Ed ogni volta che lo si segnala, c'è sempre qualcuno che  ricorda che ANCHE prima, quelli che governavano prima di Meloni hanno fatto più o meno la stessa cosa. E cioè hanno occupato qualunque casella vuota.

 Accade da mesi che Giorgia Meloni e la sua corte non  riescano a nominare i giudici della Suprema Corte, oltre una decina le sedute del Parlamento, e sempre con un nulla di fatto. Perchè nel caso della elezione dei giudici della Suprema Corte, ben quattro, Lei e la sua corte devono 'interloquire' con tutti i partiti rappresentanti in Parlamento.

 Come, similmente, accade da mesi per la nomina del nuovo Cda della Rai e dei vertici della tv pubblica. In questo caso, ancor più singolare è il fatto che che a far mancare il numero legale, e con ciò evitare la nomina fino a quando non si sono spolpati quel pò di carne che è rimasto ancora attaccata all'osso,  è proprio la maggioranza.

 Mentre, invece, accade  nello stesso tempo che qualora le nomine spettino alla sola maggioranza, Lei Giorgia, e sua sorella Arianna, procedono con la velocità della luce, nel timore che qualcun altro pretenda di farlo in loro vece.

 Giorgia  si arroga anche il diritto di nominare i vertici di enti culturali. Accade a Venezia, complice la debolezza del sindaco Brugnaro - in verità c'è riuscita anche alla Scala con  il sindaco Sala - dove ha detto a Giuli, che non ha il diritto neanche lui di nominare i vertici delle fondazioni liriche, che vuole Colabianchi tessera n.3 dell'ex Movimento Sociale di Almirante, e n.4 di FdI, partito della premier. Fedelissimo anche lui, come tutti gli altri promossi dalla Premier Meloni, alla quale va detto chiaro e tondo che la 'sua' legge sul premierato non è ancora passata. e che , comunque, anche lo fosse, le fondazioni liriche le lasci governare da chi sa farlo,  e da chi ha il diritto, per LEGGE, di farlo, non ci metta nè bocca nè becco.

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