S’inaugura con “Norma”, omaggio a Vincenzo Bellini nel 190⁰ anniversario della morte
Cartellone di lirica e danza: 7 titoli, di cui 5 opere e 2 balletti. Concerti: 18 appuntamenti, 11 sinfonici e 7 recital. Ed inoltre 4 concerti straordinari fuori abbonamento. La programmazione, impaginata in equilibrio tra tradizione e innovazione, sarà animata da grandi nomi del panorama musicale internazionale. Immutati i prezzi della campagna abbonamenti che prenderà il via oggi 4 settembre.
Nel 2025 cade il centonovantesimo anniversario della morte di Vincenzo Bellini. E già in gennaio l’Ente Lirico Regionale etneo, intitolato al genius loci, inaugurerà la stagione con Norma: scelta che si fa programmatica con l’intento, ora in avanti, di aprire ogni anno con un’opera del Cigno, quale segno distintivo del Teatro che intende esprimere la propria identità nel contesto di un cartellone innovativo e di ampio respiro. Una connotazione appunto identitaria – addirittura necessaria, per il Teatro Massimo Bellini – quella di esaltare e veicolare le proprie radici nell’agone musicale internazionale. E farlo in una prospettiva dinamica, che parte dal sommo operista Catanese per abbracciare a 360 gradi una programmazione in perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione, in cui confluiscono il repertorio, pagine di rara esecuzione o composizioni commissionate dal Bellini per specifiche occasioni.
Si configura così un’offerta di eccellenza destinata ad una vasta platea, invitata a godere della musica nell’incantevole teatro all’italiana progettato dall’architetto Carlo Sada, forse il più celebrato al mondo per il fascino architettonico e la perfezione acustica. Tra i velluti della sala a ferro di cavallo si diffonde il richiamo immateriale delle note: è la “Libertà di scegliere la Bellezza”, lo slogan scelto dal sovrintendente Giovanni Cultrera fin dall’inizio del suo mandato, nel 2019, e da allora accompagna la programmazione del Bellini.
L’offerta artistica è “In continuità con il cartellone 2024 – spiega il direttore artistico Fabrizio Maria Carminati – verranno proposti altri 5 titoli di quelli che hanno sancito il primato dell’opera italiana. Dal protoromanticismo espresso da Bellini in Norma e Donizetti in Don Pasquale approderemo al Verdi maturo di Otello, fino alla ‘giovane scuola’ di Puccini con Madama Butterfly. Un percorso che con Don Giovanni include il binomio Mozart-Da Ponte, a cui si deve la perfetta ‘trilogia’ costruita appunto nello stile dell’opera buffa italiana. È altresì un tributo al canto lirico che fa onore al Bel Paese e finalmente riconosciuto dall’Unesco patrimonio dell’umanità. I due balletti in calendario rispondono invece ad una logica che pone a confronto la danza accademica e quella contemporanea. Un grande classico di Čajkovskij, Lo Schiaccianoci, figura così accanto ad Othello 2.0, una rivisitazione della tragedia Shakespeare, ricondotta ai giorni nostri. Ricchissima è poi la stagione concertistica, in cui generi e stili si fondono e dialogano tra loro in un variegato caleidoscopio, laddove la classica incontra il jazz, il pop, la musica etnica, e il barocco risuona in echi novecenteschi. Altro obiettivo centrato è lo sviluppo delle coproduzioni estere, come quelle realizzate con il Teatro di Tbilisi che, dopo il successo del melodramma Daisi, ritorna il 15 settembre con un altro capolavoro di Zacharia Paliashvili, lo struggente Abesalom ed Eteri. E per la distribuzione globale, il Teatro Massimo Bellini ha da poco finito di registrare una nuova incisione di Lucia di Lammermoor con il soprano Lisette Oropesa, acclamata belcantista. Über alles il nume tutelare di Bellini di cui crediamo vada ripercorso con sistematicità il decalogo operistico”.
Tanti sono, in quest’ottica, i motivi di interesse per una programmazione valorizzata dalla presenza di artisti di chiara fama. Una kermesse lunga dodici mesi, che vedrà “all’opera” le maestranze tutte del Bellini, senza dimenticare tecnici e amministrativi, impegnati alacremente dietro e accanto alle pluripremiate formazioni dell’Orchestra e del Coro, quest’ultimo istruito da Luigi Petrozziello.
Stagione di Opere e Balletti 2025
Lo schema del cartellone di lirica e danza comprende 7 titoli, di cui 5 opere e 2 balletti. Per ciascun titolo sono previste 7 rappresentazioni, 2 serali, 5 pomeridiane.
Le opere
Dal 18 al 26 gennaio il magnifico sipario dipinto dal pittore Giuseppe Sciuti si alzerà sull’inaugurale Norma, titolo iconico, tra i capolavori più amati di Vincenzo Bellini che sviluppa qui – come gli riconosce Schopenhauer – un’esemplare tragedia lirica, potendo contare sul libretto di Felice Romani, con il quale aveva stretto uno dei sodalizi più importanti della storia del teatro musicale. Sul podio Leonardo Sini, mentre regia, scene e costumi sono di Hugo De Ana che firma l’allestimento del Sofia Opera and Ballet House. Nel title role si daranno il cambio Jessica Pratt e Irina Lungu, Pollione sarà Antonio Poli. Negli altri ruoli principali si alterneranno Elisa Balbo e Aya Wakizono (Adalgisa), Carlo Lepore e Alessio Cacciamani (Oroveso). Completano il cast Marco Puggioni e Blagoj Nacoski (Flavio), Anna Malavasi e Sabrina Messina (Clotilde). Una sontuosa inaugurazione che apre le celebrazioni per il 190⁰ anniversario della morte del Cigno.
Dal 7 al 15 marzo in scena Don Giovanni o Il dissoluto punito, dionisiaco baccanale di seduzione compulsiva, ma soprattutto insoluto teorema dalle infinite declinazioni libertine e libertarie, cui è legata la stessa essenza del genio di Wolfgang Amadeus Mozart, che qui si dipana in un dramma giocoso sviluppato sul soggiogante libretto ‘italiano’ di Lorenzo Da Ponte. Dirige Beatrice Venezi, la regia di Davide Garattini si avvale delle scene di Ezio Frigerio e dei costumi di Franca Squarciapino. L’allestimento è una coproduzione del Teatro nazionale della Georgia di Tbilisi e del Teatro de la Maestranza di Siviglia. Doppio cast per tutti i ruoli tranne uno, con Markus Werba e Christian Fed (Don Giovanni), Desirée Rancatore e Elisa Verzier (Donna Anna), Valerio Borgioni e Matteo Falcier (Don Ottavio), Josè Maria Lo Monaco e Evgeniya Vukkert (Donna Elvira), Cristian Senn e Salvatore Salvaggio (Leporello), Shi Zong e Costantino Finucci (Masetto), Zerlina Albane Carrère e Cristin Arsenova (Zerlina) e, in tutte le recite, Andrea Luca Park (Il Commendatore).
Dall’11 al 19 aprile Madama Butterfly, crudele tragedia “giapponese” che incombe sulla piccola e fedele geisha. Il pentagramma di Giacomo Puccini vibra del dolore di un amore tradito che non lascia scampo alla giovane sposa e madre. Una dignità, la sua, che soffoca la disperazione nel sacrificio estremo, e fa di lei l’eroina che il compositore esalta musicando i versi di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. Direttore Alessandro D’Agostini, regia e scene di Lino Privitera, costumi di Alfredo Corno. Nella compagnia di canto agiscono Valeria Sepe e Myrtò Papatanasiu (Cio-Cio-San), Leonardo Caimi e Carlo Ventre (Pinkerton), Laura Verrecchia e Carlotta Vichi (Suzuki), Luca Galli e Francesco Landolfi (Sharpless), Paola Francesca Natale e Serafina Liberman (Kate Pinkerton), Saverio Pugliese e Mauro Bolognesi (Goro). E ancora Roberto Accurso (il principe Yamador), Gianfranco Montresor (lo zio Bonzo), Filippo Micale (l’ufficiale di registro).
Dal 17 al 25 ottobre il dramma buffo Don Pasquale, composto da Gaetano Donizetti all’apice della sua gloria parigina, per le cui scene musicò il libretto di Giovanni Ruffini, elogio dell’amor giovane ha la meglio sull’illusione senile. Direttore Riccardo Bisatti, storica regia di Ugo Gregoretti ripresa da Giandomenico Vaccari con le scene e i costumi di Eugenio Guglielminetti per l’allestimento del Teatro Regio di Torino. A darsi il cambio nei ruoli saranno John Osborn e Giulio Pelligra (Ernesto), Marina Monzò, Federica Foresta e Giuliana Di Stefano (Norina), Nikolai Zemlianskikh e Alfonso Muijca (Dottor Malatesta), Dario Giorgelè (un notaro).
Dal 21 al 29 novembre, dopo 35 anni di attesa, sul palcoscenico catanese torna Otello, opera in cui Giuseppe Verdi si confronta alla pari con Shakespeare, elaborando una potente drammaturgia musicale sviluppata nei quattro atti del libretto di un Arrigo Boito in stato di grazia. Sul podio Fabrizio Maria Carminati, regia e scene di Giancarlo Del Monaco, costumi di Stella Del Monaco, coreografie di Lino Privitera. Allestimento del Teatro Nazionale di Bucarest. In scena Gregory Kunde che si alternerà con Gaston Rivero nel ruolo del Moro, Lana Kos con Francesca Maionchi (Desdemona), Franco Vassallo con Simone Piazzola (Iago), Paolo Antognetti con Luigi Morassi (Cassio), Anna Malavasi con Albane Carrère (Emilia). E inoltre Andrea Schifaudo (Roderigo), Luca Dall’Amico e Luciano Leoni (Lodovico), Fabrizio Brancaccio (Montano), Luciano Leoni (un araldo).
I balletti
Dal 2 all’8 maggio il recente Othello 2.0, balletto di Amilcar Moret Gonzalez, che firma pure la coreografia su musiche di Antonio Vivaldi, Max Richter, Ezio Bosso. L’adattamento, tratto da William Shakespeare, è di Marina Marchione e punta sulle passioni che fanno perdere il controllo, come la gelosia più cieca e l’invidia che non conosce rimorso. Scenografia di Eva Adler e costumi di Angelo Alberto. Produzione e Corpo di ballo del Teatro di Kiel. Lo stesso Amilcar Moret Gonzalez si alterna con Ricardo Urbina nel ruolo del titolo, Virginia Tomarchio con Marina Kadyrkulova (Desdemona), Didar Sarsembayev con Vitalii Netrunenko (Iago), Emilia Leisa Martínez Santana con Gulzira Zhantemir (Emilia), Rauan Orazbayev con Alexey Irmatov (Cassio), Sabina Faskhi con Erika Asai (Bianca), Alexey Irmatov con Christopher Carduck (il sacerdote), e in tutti i turni Henri Frey (un mendicante).
Dal 16 al 21 dicembre, in prossimità delle Festività, arriva il balletto natalizio per definizione, Lo Schiaccianoci, con la straordinaria partitura di Pëtr Il’ič Čajkovskij e le
coreografie di Aleksej Fadeečev e Nina Ananiashvili che si muovono nel rispetto dell’originario impianto ottocentesco. Sul podio si succederanno Papuna Gvaberidze e Levan Jagaev. Scene e costumi sono di Simon Virsaladze, assistente del coreografo è Ekaterina Shavliashvili. Solisti, Corpo di ballo e produzione provengono dal Balletto dell’Opera di Tbilisi, di cui la Ananiashvili, già ètoile di fama planetaria, è direttrice artistica.
Stagione Concerti e Recitals 2024/2025
La concertistica prevede diverse opzioni. Il Turno A contempla il totale dei 18 appuntamenti, ossia 11 concerti sinfonici serali fissati per le ore 20:30 e 7 recital da camera, tutti alle 17:30 tranne uno. Il Turno B prevede invece la replica pomeridiana, degli 11 concerti sinfonici. Una terza opzione consente di abbonarsi ai recital, sia al fine di una fruizione mirata, sia per aggiungerli al Turno B per affinità di orario.
I concerti sinfonici
S’inaugura il 15 e 16 novembre con uno dei padri del sinfonismo europeo, Gustav Mahler, di cui verrà eseguita l’imponente Sinfonia n. 3 in re min. per contralto, coro femminile, coro di voci bianche e orchestra. Sul podio Vitali Alekseenok, contralto solista Polina Shamaeva. All’Orchestra e al Coro del Bellini si unisce il Coro voci di bianche InCanto di Alessandra Lussi. Come scrisse l’autore: «La natura parla qui dentro e racconta segreti tanto profondi che forse ci è dato presentire solo nel sogno.»
Il 22 e 23 novembre un viaggio che parte dal Barocco per riaffiorare nelle sue rivisitazioni novecentesche. Direttore Alessandro De Marchi, solisti il mezzosoprano Albane Carrère e il flautista Salvatore Vella. L’esecuzione sarà illustrata dalle immagini di Letizia Algeri per accompagnare sul piano visivo un itinerario che prende le mosse da Johann Sebastian Bach (Suite per orchestra in re magg.) e da Alessandro Scarlatti (Concerto per flauto archi e basso continuo in sol min.) fino ad Ottorino Respighi (Antiche arie e danze per liuto e Prima suite), per chiudere con Luciano Berio (Folk songs, versione per orchestra 1973).
Il 3 e 4 gennaio interverranno I Solisti Veneti diretti da Giuliano Carella, con la partecipazione dei virtuosi Enzo Ligresti e Lucio Degani al violino, Gabriele Ragghianti al contrabbasso. L’itinerario muove dal Barocco di Tommaso Albinoni (Concerto in fa magg. per archi e basso continuo) e Antonio Vivaldi (Concerto in mi magg. n.12 op. 3 per violino, archi e basso continuo, da L’estro armonico). Si passa quindi alle trascrizioni operistiche di Giovanni Bottesini (Fantasia su La Sonnambula di Bellini per contrabbasso e archi) e di Antonio Bazzini (Fantasia su La traviata di Verdi per violino e archi). Anche il Bussettano è in scaletta (Quartetto in mi min. per archi, nella versione per orchestra d’archi dello stesso autore). Per finire nel Secolo breve con Nino Rota (Concerto per archi).
Il 7 e 8 febbraio il focus è su due importanti compositori scandinavi, nati entrambi nel 1865. Del finlandese Jean Sibelius verranno proposti Vapautettu kuningatar (La regina liberata) e la Sinfonia n. 2 in re magg. Op. 43. Di rilievo l’accostamento al danese Carl Nielsen e al suo Concerto per clarinetto e orchestra op. 57. Dirige Claudia Patanè, clarinetto solista Andrea Scaffardi.
Il 14 e 15 febbraio un concerto monotematico dedicato a Richard Strauss, altro padre del sinfonismo europeo, con Don Quixote, variazioni fantastiche su un tema di carattere cavalleresco, e la fantasia sinfonica Aus Italien. Sul podio Marcus Bosch, solisti Bruno Boano alla viola e Andrea Waccher al violoncello. Occhio alle illustrazioni siglate da Gitrop e Salvo Russo.
Il 21 e 22 marzo spazio a caposcuola come Ludwig van Beethoven e Felix Mendelssohn-Bartholdy. Al catalogo del Titano di Bonn appartiene il Concerto n. 5 per pianoforte e orchestra op. 73 “Imperatore”. Due le creazioni di Mendelssohn: l’Ouverture Le Ebridi ovvero La grotta di Fingal, e la Sinfonia n. 4 in la magg. op. 90 “Italiana”. Dirige Riccardo Bisatti, pianista solista Giovanni Bertolazzi. In omaggio a Piero Rattalino, di cui ricorre il secondo anniversario della morte, il musicologo Giuseppe Montemagno leggerà testi dello studioso inerenti i suddetti brani.
Il 26 e 27 aprile atmosfere d’oltralpe per il concerto diretto da Mārtiņš Ozoliņš, violino solista Salvatore Greco. L’antologia prevede Maurice Ravel (Pavane pour une infante défunte e Tzgane Rapsodie per violino e orchestra), Ernest Chausson (Poème per violino e orchestra) e Georges Bizet (una selezione dalle suite ricavate da Carmen e Arlesienne).
Il 16 e 17 maggio il ritorno di Giovanni Sollima, eclettico direttore, violoncellista, nonché compositore e arrangiatore, che esplorerà il suo rapporto con la musica popolare. Con lui sul palco l’autorevole voce recitante di Giovanni Calcagno e al marranzano lo specialista Puccio Castrogiovanni. In locandina due prime esecuzioni. Figlio d’arte, Giovanni propone l’inedita Giufà suite del padre Eliodoro. L’altra novità è Pitrinu e u lupu, che Sollima ha rielaborato da Prokof’ev, mentre la versione in lingua siciliana si deve a Giovanni Calcagno. La soirée musicale prevede pure una pagina di Gino Marinuzzi (Canzone dell’emigrante da Suite siciliana) e altri due arrangiamenti di Sollima: Immigrant song dei Led Zeppelin e Du, Moj e bukura more, brano tradizionale albanese/arbëreshë. Infine Fecit Neap. 17…, pagina scritta dal virtuoso per il suo violoncello.
Il 23 e 24 maggio, due brani che non hanno bisogno di presentazione: il Concerto n. 1 in mi min. per pianoforte e orchestra op. 11 di Fryderyk Chopin e la Sinfonia n. 5 in do min. op. 67 di Ludwig van Beethoven. Dirige Gianna Fratta, solista al pianoforte Nicolò Cafaro. Sempre in omaggio a Piero Rattalino, il critico musicale Carmelita Celi legge un testo dello studioso sulla “Quinta” per antonomasia.
Il 30 e 31 maggio il concerto voluto per la Celebrazione dell’inaugurazione del Teatro Massimo Bellini (31 maggio 1890) e in memoria dell’architetto Carlo Sada, cui si deve il progetto del teatro d’opera più bello al mondo. Direttore Fabrizio Maria Carminati, voci soliste il tenore Antonio Poli e il baritono Giorgio Caoduro. Sarà l’occasione per ascoltare creazioni meno note di Puccini: Inno a Roma, Capriccio sinfonico e Messa di Gloria, ma anche una pagina di Giuseppe Verdi dall’afflato cosmopolita, Inno delle nazioni.
Il 7 e 8 giugno un concerto sinfonico corale incentrato sul Novecento italiano. Il maestro Carminati dirige nella prima parte Rapsodia satanica, colonna sonora scritta da Pietro Mascagni per l’omonimo film del regista Nino Oxilia. Nella seconda parte un florilegio di cori d’opera: ancora Mascagni in buona compagnia con Puccini, Pizzetti, Smareglia, Respighi.
I recital
Il 1 dicembre largo ai “vezzi” baritonali di Franco Vassallo, che sarà accompagnato al pianoforte da Giovanni Brollo in arie d’opera e da camera di Mozart, Rossini, Donizetti, Verdi, Boito, Puccini, Tosti, Liszt, Leoncavallo, Vaughan Williams.
Il 27 dicembre immancabile appuntamento con gospel, spirituals e brani corali ispirati al Natale. Protagonista il Coro del Teatro Massimo Bellini, sapientemente istruito da Luigi Petrozziello, qui in veste di direttore e pianista. Il messaggio di pace legato alla Natività rivive nelle partiture religiose o laiche di Rosetta Tharpe, Wallace Willis, Charles A. Tindley, Thomas A. Dorsey, Michael Bublé, Mariah Carey, Muddley Waters, Sant’Alfonso Maria De’ Liguori, Roberto De Simone.
Il 2 febbraio il commovente recital “La musica miracolosa. Storia e leggenda di Wladyslaw Szpilman, il pianista del ghetto di Varsavia”. Al pianoforte Francesco Nicolosi, narratore Stefano Valanzuolo, insieme per ripercorrere la parabola artistica e umana del compositore e virtuoso polacco di origine ebraica, che evitò i campi di sterminio nazisti grazie ad amici che lo nascosero. Dalla sua autobiografia è stato tratto il film Il pianista, diretto da Roman Polański, vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes e di tre premi Oscar.
Il 23 febbraio l’“Omaggio a Burt Bacharach”, il raffinato e colto hitmaker delle canzoni di tanti musical e colonne sonore, vincitore di tre Oscar e sei Grammy. L’Orchestra Brass di Palermo sarà diretta da Domenico Riina, voce solista Lucy Garsia, all’armonica Giuseppe Milici. Per ripercorrere le tappe salienti del composer che ha inventato la “chamber pop sonata”.
Il 30 marzo emozioni tanghere con l’ensemble Anna Tifu Tango Quartet, che schiera la leader al violino, Romeo Scaccia al pianoforte, Massimiliano Pitocco al bandoneon e Gianluigi Pennino al contrabbasso. La più sensuale delle danze è evocata attraverso le note di Astor Piazzolla, Romeo Scaccia, Sarasade-Bizet.
L’11 maggio immersione nella danza contemporanea di Virgilio Sieni che firma lo spettacolo “Un Amico”, dedicato al mondo e all’arte di Ezio Bosso. Coreografia e spazio sono dello stesso Sieni, i costumi di Marysol Maria Gabriel. Violoncello solista Mario Brunello, al pianoforte Maria Semeraro e la Compagnia di Virgilio Sieni. Musiche di Arvo Pärt, John Cage, Johann S. Bach, Olivier Messiaen, Ezio Bosso. Il titolo rientra nell’ambito del Catania Contemporanea Fic Festival promosso da Scenario Pubblico / Compagnia Zappalà Danza, riconosciuto dal Ministero della Cultura centro di rilevante interesse e legato al Teatro Massimo Bellini da un protocollo d’intesa triennale.
Il 25 maggio è la volta dell’Ensemble Metamorph che schiera al violino Mauro Loguercio, al clarinetto Alessandro Carbonare, al violoncello Francesco Pepicelli, al flauto Andrea Oliva, al pianoforte Angelo Pepicelli, all’arpa Fabrice Pierre. È quest’ultimo che, proprio alla ricerca di un’affascinante metamorfosi, ha trascritto per il sestetto due magistrali partiture concepite per la danza: Romeo e Giulietta di Prokof’ev e Petruška di Stravinskij.
Concerti straordinari fuori abbonamento
Quattro concerti per altrettante ricorrenze che si confermano occasione di aggregazione e riflessione civile. L’irrinunciabile e trascinante Concerto di Capodanno sarà diretto da Fabrizio Maria Carminati, che per festeggiare il 2025 sceglie le melodie e i ritmi di Julius Fučík, Nicola Colabianchi, Nino Rota, Ennio Morricone, Lucio Dalla, Dmtrij Šostakovič, e naturalmente gli spartiti frizzanti di Franz von Suppé e Johann Strauss padre e figlio.
Il primo febbraio il tradizionale Concerto in onore di Sant’Agata, in segno di devozione verso l’eroica protomartire, amatissima patrona di Catania. Dirige Giulio Prandi, mezzosoprano solista Josè Maria Lo Monaco. In prima esecuzione assoluta Vulcani immaginari per orchestra, scritto da Nicola Campogrande su commissione del Teatro Massimo Bellini (ed. Breitkopf). Di Händel ascolteremo “Donna che in ciel di tanta luce splendi”, di Sergio Rendine Ode a Sant’Agata, ancora su commissione dell’Ente lirico regionale catanese.
Il 1 giugno il Concerto per la Festa della Repubblica, solenne e partecipata riflessione sui valori della Patria e della nostra Costituzione. Sul podio ancora il maestro Carminati, con musiche di Bellini, Verdi, Rossini, Donizetti, Puccini, Mascagni e un brano recente di Francesco Muraca.
Il 28 settembre un concerto sinfonico-corale per la Celebrazione del 2754° anno della fondazione della Città di Catania; direttore Francesco Di Mauro, brani di Bellini, Donizetti, Rossini, Verdi, Puccini e di due nomi di spicco del panorama musicale attuale come Yuri Furnari e Joe Schittino. Per una profonda connessione con la lunga storia di riscatto e rinascita di una città il cui motto è “Melior de cinere surgo”.
L’avvio della campagna abbonamenti, che partirà il 4 settembre, comporta la possibilità di rinnovare l’abbonamento esercitando il diritto di prelazione entro il 31 ottobre per la stagione concertistica ed entro il 30 novembre 2024 per la stagione lirica. È al contempo possibile sottoscrivere nuovi abbonamenti. Per maggiori informazioni: teatromassimobellini.it
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