Non è più una questione di se, ma di quando e come. Il governo inizia a prepararsi a una nuova stretta appena due giorni dopo l’entrata in vigore del nuovo dpcm. Preoccupa l’andamento della curva dei contagi, e iniziano seriamente a preoccupare il numero di ospedalizzazioni e di posti occupati in terapia intensiva. Per questo il Comitato tecnico scientifico si riunirà domani mattina su diretta richiesta dell’esecutivo, per rispondere al quesito: le misure attualmente in vigore sono sufficienti o vanno ulteriormente rafforzate a livello nazionale e/o locale? Il parere che ne conseguirà avrà un peso specifico nel definire il “come” avverrà la stretta.
Al ministero della Salute la soglia psicologica è fissata intorno ai 30mila contagi al giorno, numero simbolico oltre il quale, in prospettiva, gli ospedali potrebbero andare in sofferenza e le terapie intensive saturarsi, rendendo particolarmente inefficace il tracciamento. Una quota che potrebbe essere toccata già tra mercoledì e giovedì, portando a un’accelerazione delle decisioni che potrebbero arrivare tra venerdì e il fine settimana.
È lo stesso Mario Draghi ad annunciare che davanti al peggioramento dell’emergenza, “il governo farà la sua parte, servono scelte meditate ma rapide”. Il presidente del Consiglio ha spiegato che la situazione è “analoga a quella di un anno fa”, ribadendo che il compito che si è prefissato è quello di “salvaguardare con ogni mezzo le vite degli italiani”...
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