Come ha raccontato ieri 'Il fatto quotidiano' la Fondazione Arena di Verona, mentre attende la firma del ministro Franceschini al 'piano' di salvataggio approntato da Fuortes , a sua volta confermato commissario fino a risanamento avvenuto o per lo meno avviato, con l'accesso ai benefici della Legge Bray - che prevede la chiusura del Corpo di ballo (che per l'attività in Arena è come il pane) e la chiusura della Fondazione per due mesi l'anno, in autunno, con un risparmio di qualche milione di Euro per anno - presenta ancora alcuni punti oscuri che nè Franceschini nè il sindaco Tosi, spettatore distratto della creazione del deficit nei conti, negli ultimi cinque anni di gestione del suo pupillo Girondini, perito agrario (non è così?) intendono chiarire.
E così mentre da una parte Tosi caldeggia l'ipotesi della privatizzazione dell'Arena, in seguito a fallimento - ma solo per la gestione della sua attività estiva, affidata a società che vede al vertice due mammasantissima dell'industria veronese ( acciaio e intimo), ai quali la storia ed il prestigio della Fondazione non fotte proprio nulla - dall'altro si viene a sapere, come noi avevamo in parte già scritto, che a dirigere il costoso Museo dell'Opera fatto erigere proprio negli anni di Girondini a spese dell'Arena, alla quale ha procurato un deficit annuo di oltre 700.000 Euro, c'è proprio il responsabile del deficit: Girondini, il quale è a capo della società Arena Extra srl, che è quella che gestisce tutte le attività extra melodramma ospitati in Arena ( reggiseni e mutandine on ice ed altro...) ricevendone i compensi che non vengono girati alla Fondazione Arena, alla quale dovrebbe anche andare un canone di affitto per quelle manifestazione, ma che Arena Extra non gira. M
Sembrerebbe configurarsi una specie di società... non proprio onlus; i ricavi tutti a me (Arena Extra srl) le spese tutte alla Fondazione Arena.
A febbraio di quest'anno Renzi al Tosi che gli si è avvicinato nel mentre si stacca dalla Lega, gli rifila il direttore operativo, la principessina Micheli, al secolo Francesca Tartarotti (stipendio 135.000 Euro), togliendone il carico all'Opera della sua Firenze, dove invece guadagnava 90.000 Euro; da febbraio a maggio, quando si comincia a parlare di fallimento, ristrutturazione, privatizzazione, nulla di nuovo, Lei resta al suo posto; arriva Fuortes che prepara il piano tagliateste e tagliavite... ma i conti particolareggiati che hanno portato al deficit e le relative responsabilità - che non possono che essere di Girondini, il quale, detto per inciso, guadagna molto di più della maggior parte dei sovrintendenti, e nel cui contratto è anche previsto un 'premio di produzione' ulteriore, che siamo sicuri Tosi gli avrà concesso - non si possono vedere.
Si ricorre alla Corte dei Conti, ma nulla di fatto.
Insomma Tosi e Girondini presentano il conto alla comunità, che in quale modo deve tirare fuori i soldi per sanare il buco, ma alla comunità conoscere le cause per cui uno potrebbe almeno sputargli in faccia al responsabile dell'allegra gestione, no. Questo non è consentito, per volere di Tosi ed anche di Franceschibi, ha anche lui la sua bella responsabilità in tale anomalia, visto che concede i soldi della 'Bray'
C'è solo da augurarsi che stessa sorte ( deficit) non tocchi ad un altro Museo dell'Opera, quello del Teatro San Carlo, messo su negli stessi anni dell'Arena, dal commissario Nastasi, per il quale noi abbiamo il sospetto che l'abbia fatto anche - non ci meraviglieremmo, se così fosse - per creare la poltroncina sulla quale far sedere sua moglie, che ora, per la fortuna del San Carlo, è mamma e quindi ha altro da fare.
E c'è da augurarsi anche, per la salvezza dell'Arena, che alle prossime elezioni, in primavera - è così?- non venga riconfermato Tosi, e neppure la sua compagna, parlamentare ora aderente al movimento di Tosi, che questi vorrebbe candidare a reggere il Comune di Verona. Perché, in caso contrario, approvato il piano di risanamento e ripartito Fuortes, per 'missione compiuta', verrebbe riformato il CdI, anche la Tartarotti resterebbe, e Tosi o la sua compagna- mi gioco qualunque cosa - rimetterebbero Girondini sulla poltrona di Sovrintendente. E' già accaduto una volta due anni fa, la secondo mandato contro il volere di molti.
P.S. Amministrazione trasparente. All'Arena c'è anche un 'direttore commerciale e marketing', il quale ha uno stipendio di 100.000 Euro. Ma a tale compenso si aggiungono altri 5.000 Euro se egli riesce ad ottenere sponsorizzazioni superiori a 300.000 Euro. Ci viene da ridere. All'Arena un direttore commerciale e marketing non è capace di portare più di 300.000 Euro, mentre costa un terzo di ciò che eventualmente sarebbe capace di produrre in termini di sponsorizzazione?
Il suo nome è Corrado Ferraro, nato violinista e poi diventato commercialista. Lavora come violinista in varie 'orchestre e teatri' dal 1978 al 1993. Ma è nato nel 1962. Dunque ancora minorenne comincia a lavorare in 'orchestre e teatri'.
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