Che un menestrello accusi un suo sodale non è così frequente, e ciò non solo fra i menestrelli. Salvo che uno di loro non si macchi di comportamenti ritenuti indegni ed inammissibili anche dagli stessi appartenenti al suo stesso sodalizio professionale. Come è accaduto con Bob Dylan, insignito del Nobel da oltre quindici giorni, e che, con comportamento al limite dello sgarbo - e i menestrelli sgarbati non lo sono mai, semmai pungenti - si è reso irreperibile, facendosi vivo solo qualche ora fa, dopo che i responsabili del Premio avevano bollato il suo comportamento come inqualificabile, perchè screanzato, al limite dell'offensivo. Lui che altri premi ed onorificenze aveva ricevuto accettato e ritirato.
Ora, alla buon'ora, s'è fatto vivo dicendosi onorato oltre che stupito per tale assegnazione. Stupiti assieme a lui - se dice il vero e non ironicamente - erano stati in tanti, tutti quelli che vedevano il Nobel assegnato ad un cantautore il cui valore poetico, scisso da quello musicale, è prossimo allo zero. L' hanno fatto notare non solo gli invidiosi e gli esclusi, molti dei quali hanno anche invalidato ogni possibile paragone con il Nobel a Dario Fo, scomparso proprio mentre veniva annunciato il nuovo Nobel per la letteratura a Dylan.
Ironia al quadrato intendeva forse esprimere Dylan affermando che il Nobel lo aveva 'lasciato senza parola', a giustificazione del suo silenzio di due settimane.
E poi, per mantenere viva la sua aura di 'irregolare', e forse anche per non deludere i fans che così lo conoscono e forse lo vogliono - ma noi no! - ha subito aggiunto che non sa ancora se potrà andare a ritiralo, il premio ed il lauto assegno di 900.000 Euro circa, che non guasta. E non si venga a dire che Dylan è superiore ai soldi. La letteratura mondiale, non esclusa la sua - ammesso che sia da considerarsi tale dopo il Nobel - afferma che l'unica lingua che tutto il mondo conosce e parla è quella dei SOLDI.
Al menestrello di questo blog, il menestrello Dylan sarebbe piaciuto se avesse detto chiaramente che lui, pacifista riconosciuto, il premio finanziato con il lascito dell'inventore della polvere da sparo, il sig. Nobel appunto, non lo voleva; oppure se avesse dichiarato subito che, per quanto onorato, lui non lo avrebbe ritirato il prossimo 10 dicembre, rinunciando alla notevole dotazione in denaro, o destinandola interamente ad una qualche causa umanitaria, per tante delle quali il menestrello Dylan sembra essersi speso in molte occasioni, eccetto che in questa.
Questo comportamento del menestrello Dylan sarebbe piaciuto a tutta la categoria dei menestrelli, senza eccezione. Ma ora, che dopo aver ringraziato, mostrando di avere ancora un briciolo di educazione, torna a fare lo screanzato lasciando tutti nella suspense per la sua andata a Stoccolma, di nuovo non può piacere a nessun altro menestrello al mondo. E neppure a noi.
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