Le notizie che arrivano da molti teatri lirici destano seria preoccupazione. Da Bari, al Petruzzelli, il personale assunto e subito dopo licenziato, a quota 70 circa, vorrebbe essere riciclato in ALES, la società che fa capo al Mibact, creata in previsione delle varie ristrutturazioni, o dismissioni di personale, cui i teatri stanno mettendo mano, per risanare i conti, ed accedere ai vantaggi della Legge Bray - quella che consente loro di avere denaro fresco onde sanare i buchi, a tassi bassissimi (non come come quelli che concedono le banche, e da restituire in tempi più lunghi di Equitalia, e che per questo suo incarognimento Renzi pare abbia deciso di sciogliere.
Ristrutturazioni necessarie in vista del prossimo traguardo legislativo del 31 dicembre 2018, al quale tutte le fondazioni devono arrivare con i debiti da pagare secondo un piano approvato dal ministero, e con i bilanci in equilibro, pena la decadenza da 'Fondazione lirica' e passaggio nella categoria 'Teatro lirico'. Cosa vorrà dire tale passaggio, cosa significare e comportare è ancora oscuro. Si prospetta solo un gran pasticcio, nel caso sia possibile uscire ed entrare nel ristretto numero delle Fondazioni.
E' un altro dei casini di Nastasi da inquadrare nel più generale progetto di gettare a mare il patrimonio di esperienze e tradizione dei nostri teatri. Tanto a lui non gliene frega nulla. Un tempo, quando ha dovuto trovar un posto alla sua mogliettina, ha dovuto creare il Museo del San Carlo. Allora e per quella ragione forse gli importava la sorte delle Fondazioni liriche, ma ora che la sua Giulia è diventata anche mamma, non gliene può fregare di meno. La confusione, dal 1 gennaio 2019, sarà grande sotto i cieli melodrammatici d'Italia.
Continuando nei prelievi delle acque agitate ed insane in cui sembrano muoversi molte delle 12 fondazioni liriche, c'è il caso del Comunale di Bologna, che si è visto decurtare il FUS perchè la qualità della sua attività artistica non è stata giudicata all'altezza dal Ministero. Chissà come se la sarà presa Nicola Sani, il sovrintendente-direttore artistico più richiesto d'Italia, tanto che lavora contemporaneamente oltre che a Bologna, alla Chigiana di Siena, all'Istituto di Studi verdiani di Parma, alla Fondazione Luigi Nono di Venezia, forse ancora alla Fondazione Scelsi, e sicuramente alla IUC di Roma ( speriamo di non averne dimenticata nessuna perchè l'interessato si offenderebbe!).
Dal suo teatro dovrebbero uscire in 30, assorbiti da ALES, ma i diretti interessati non ci stanno e c'è minaccia di commissariamento od anche i declassamento a breve. Intanto il teatro ha da affrontare assieme alle autorità comunali problemi di pubblica sicurezza, perchè la zona dove sorge lo storico magnifico teatro, è frequentata da tossici ed è spesso teatro di disordini e contestazioni che coinvolgono anche il teatro.
Da Bologna a Firenze, nel teatro del premier, dove Bianchi, il sovrintendente, un paio di giorni fa, alle prese anch'egli con la ristrutturazione, fatica a ricollocare 48 dipendenti, assorbibili da ALES, che 'Gli Uffizi' - ha fatto sapere il suo direttore - accoglierebbero a braccia aperte, ma che loro non accettano. Per cui la vertenza generale che lui diceva di poter chiudere in 48 ore, minaccia ora di concludersi alle calende greche, sempre che il teatro, i cui lavori di completamento sono stati di recente finanziati, resti aperto.
A Genova, il Nuovo Carlo Felice, in crisi perenne da anni, continua a pregare Iddio che arrivino i sospirati 13 milioni della Legge Bray che per partire alla volta delle casse del teatro attendono solo la firma dei ministeri competenti, e subito dopo a stretto giro, anche della Corte dei Conti. Anche per pagare gli stipendi e gli artisti ospiti che potrebbero, perdurando tale situazione di insolvenza, non voler più lavorare al teatro genovese. E allora sarebbe c... amari- come si dice a Roma, e a Genova non sappiamo.
Alla Scala, invece, ente ormai autonomo come l'Accademia di santa Cecilia- le due eccellenze musicali italiane, per volontà di Nastasi-Ornaghi - i lavoratori presentano il conto. Come ogni anno, avvicinandosi Sant'Ambrogio, al quale sanno di poter domandare miracoli.
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