Era ora. Sfogliando le pagine del file 'Amministrazione trasparente' dell'Accademia di Santa Cecilia, si legge che lo stipendio di Bruno Cagli, che riunisce nella sua persona tre cariche ( Presidente,Sovrintendente, Direttore Artistico) è stato messo a norma: da 330.000 Euro è stato portato a 240.000 Euro (parte fissa). Probabilmente, per i mesi che gli restano a Santa Cecilia, giacchè ha annunciato di volersi dimettere prima della fine del suo mandato ( gennaio 2016), Cagli avrà anche un premio di produzione, per gli ottimi risultati raggiunti, che andrebbe sotto la voce 'parte variabile', riportando per meriti indiscussi, il suo compenso quel 330.000 Euro che aveva suscitato qualche critica.
Tutti gli altri compensi, al di sotto dei 240.000 Euro non sono stati toccati, come forse sarebbe stato opportuno, raschiandoli di un 10-20%, e portando quindi il compenso del collaboratore più pagato, il m. Cupolillo, dal oltre 170.000 Euro magari a 130.000 o giù di lì.
Il Fatto Quotidiano, in un articolo dello scorso ottobre aveva rilevato che per gli stipendi dei suoi dirigenti e collaboratori, in mansioni direttive, l'Accademia spendeva oltre 1.000.000 di Euro. E a noi è venuto di pensare che se tutti i collaboratori in ruoli dirigenziali si fossero tagliati, limati, gli stipendi, forse nella casse dell'Accademia sarebbero rimasti alcune centinaia di migliaia di Euro: 3/400.000 Euro. Una bella sommetta da girare, lodevolmente, alla produzione artistica.
Insistono invece in altri teatri a non comunicare sul sito, nella pagina 'Amministrazione trasparente', quanto guadagnano i dirigenti.
Al Massimo di Palermo, dove si è insediato come Sovrintendente Francesco Giambrone, già ex sovrintendente, constatiamo ancora come accanto al suo nome non compaia nessuna cifra, relativa al compenso. Forse lavora gratis come tutti gli altri che in cariche dirigenziali lavorano alla IUC e che meritano, per questo, un monumento.
Alla IUC di Roma, in fatti, non riusciamo a capire quanto guadagni Francesca Fortuna, direttore generale. Francesca è figlia di Lina, a sua volta moglie dell'ing. Fortuna, Oreste: una istituzione pubblica, a conduzione familiare da almeno cinquant'anni.
Infine, al Teatro lirico di Cagliari, dove c'era discordanza fra richiesta ed offerta, relativamente al compenso del sovrintendente, già ex sovrintendente della istituzione cagliaritana, non si sa ancora se si sono messi d'accordo e se nelle more, Meli lavori gratis.
Mentre nel sito del Teatro vediamo con raccapriccio un flash mob, sulla spiaggia rinomata di Villa Simius, da parte dei protagonisti della Turandot, in scena quest'estate. Nelle avveniristiche intenzioni del sovrintendente, quei corpi sdraiati al sole, di sera, rivestiti decentemente, si trasferirebbero in teatro per assistere alla Turandot, invogliati dagli acuti di 'Vincerò', ascoltati in spiaggia con base registrata.
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