giovedì 21 agosto 2014

Liberateci da Ramin Bahrami

Non ne possiamo più di Bahrami e, purtroppo, per colpa di Barhami, cominciamo ad avere a noia anche Bach: B&B. Al punto che vorremmo che Bach non fosse mai esistito, per non sentir più parlare del pianista iraniano figlio di un ingegnere, amante della musica, che sotto il regime degli ayatollah è dovuto fuggire in Occidente  ecc.. ecc... fino a finire nella classe di Piero Rattalino al Conservatorio di Milano. Bastaaaa!
Ogni due o tre giorni una intervista al pianista  che  dicono 'grande'- andiamoci piano con gli aggettivi esagerati. E' un buon pianista, lo abbiamo ascoltato dal vivo anche noi. Perchè tutto questo chiasso attorno a lui? Sinceramente anche noi non sappiamo spiegarcelo, anche perchè, d'altro canto, a leggere una nuova intervista nulla ci riesce di apprendere di nuovo,  perchè lui ripete la  solita canzoncina del Bach che gli ha salvato la vita, fulminandolo in tenera età. Bastaaaa!
 Qualcuno spiega il 'caso Bahrami&Bach' attribuendolo  con la cosiddetta lobby ebraica tedesca che lo sosterrebbe, naturalmente non per ragioni religiose; la religione non c'entra, c'entrano i soldi. Altro non sappiamo.
 E poi ci vien da domandare se non si sono ancora stancati tanti giornalisti che lo intervistano  regolarmente, per fargli le stesse domande e farsi raccontare le stesse cose. Lo abbiamo intervistato anche noi una volta, una volta sola, ponendogli domande che sorvolavano sulla sua infanzia dolorosa, ma caramellosa, stando al suo racconto. Ma poi basta, non lo faremmo un'altra volta.
 Ogni tanto aggiunge qualche novità, l'ultima - che abbiamo  già letto, prima dell'intervista 'fedeltà' rilasciata alla Bentivoglio per Repubblica  di oggi - è l'uscita di un CD con il Bach, Mozart e Beethoven  infantili - ha già tradito Bach! - che fa addormentare la sua figlioletta,  la fa addormentare serenamente.  Così dice Bahrami.
 Non abbiamo comprato i suoi libri, ma ne abbiamo letto le presentazioni/recensioni che mettono in guardia sulla banalità dei contenuti.
 Restando a Bach, se è la sua musica la ragione di tanto interesse per il pianista iraniano perchè non vanno le signorine e i signorini dei nostri giornali ad intervistare Bacchetti? Lui sì che è un ottimo pianista - superiore a Bahrami, anche in Bach -  ed anche un folletto, una specie di Peter Pan che vuole restare sempre bambino  e che la sa cantare anche ai grandi.

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