giovedì 28 agosto 2014

A Calderoli, procurategli uno psichiatra non uno stregone; Littizzetto ingenerosa; basta acqua fredda, non serve gelata

Il padre della patria e del porcellum, sen. Calderoli, s'è rifatto vivo, per denunciare all'opinione pubblica che da quando insultò, gentilmente, la ministra nera Kyenge, dandole dell'orango, al quale gentile insulto un altro ne seguì,  questa volta diretto a lui, e cioè cerebroleso - naturalmente  a giudicare dal solo aspetto esterno e facciale - una autentica maledizione s'è riversata su di lui, a giudicare dai guai di salute e di ogni genere che lo stanno colpendo da mesi. Dall'Africa nera, patria della ministra, fanno sapere che nessuna maledizione, o come si chiama in lingua originale, è stata lanciata contro di lui.  Semmai più che di uno stregone, fanno sapere sempre dall'Africa nera, il Calderoli avrebbe bisogno di uno psichiatra, per riuscire a contenere gli effetti della malattia, latente, che, a giudicare dall'aspetto esterno, venne ufficialmente diagnosticata al padre della patria Calderoli, all'indomani del gentile insulto alla ministra. Ovviamente, se a  Calderoli serve uno psichiatra per risolvere il suo problema,  ci vien da ridere al pensiero di quanti psichiatri avrebbe ad esempio bisogno Borghezio, per guarire da un male similare. E se alla medicina che si occupa della salute mentale degli individui i due, nè di persona nè indirettamente, neanche attraverso il segretario Salvini, consapevole dell'epidemia, si sono ancora rivolti, temendo di dover sborsare di tasca propria cifre non indifferenti, anche in considerazione della cronicità del male, vogliamo far sapere che ancora i parlamentari li curiamo a spese  nostre, giacchè con  il loro stipendio fanno fatica ad arrivare al 10 del mese, e soprattutto perchè teniamo enormemente alla loro salute.
 A proposito di stipendi, Sveva Belviso,  braccio destro di Alemanno al tempo del suo  governo nella Capitale, dopo la figuraccia della Littizzetto che ha sventolato in favore della ricerca sulla SLA, due biglietti da 50 Euro come sua donazione, ha devoluto pubblicamente il suo stipendio  di settembre di consigliera comunale a Roma alla causa. Bello schiaffo! Cara Luciana, anche se la carità e beneficienza si fa solitamente in silenzio, e senza mettere i manifesti, perchè hai sventolato quei miseri 100 Euro, quando avresti potuto donarne almeno mille volte tanto?
 Non serve scandalizzarsi, perchè non è la prima volta che una simile tirchieria si mette in mostra. O forse sì, serve scandalizzarsi, perchè la Lucianina tutto pepe, dal salotto di Fazio, dà lezioni a tutti, e presto comincerà nuovamente a darne, pagata  profumatamente.
 Per dimostrare che non è la prima volta, ci è rimasto in mente il ricavato di uno dei concerti natalizi che ogni anno ospita Palazzo Madama:  35.000 Euro circa, cioè a dire  lo stipendio di due mesi di un parlamentare qualunque, anche il più incapace ( e sono molti!), mentre la sala del concerto  aveva aperto le sue porte ad alcune centinaia  di ospiti ed invitati, 4-500 circa, certamente tutti con notevoli possibilità economiche, i quali - vergogna !- avevano dato in media neanche 100 Euro a  testa. Il ricavato andava in beneficenza, in favore dell'Ospedale Bambino Gesù, che se avesse dovuto dipendere dalla generosità degli spettatori illustri di Palazzo Madama, stava fresco!
 A proposito dell'acqua ghiacciata, il mio medico mi ha proibito tassativamente di sottopormi all'imbecille rito che avrebbe procurato anche danno di immagine all'acqua, fredda sì ma non ghiacciata, nella quale siamo immersi ogni giorno dalla nascita, anche senza che ve ne sia bisogno per ragioni igieniche.

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