Nella guerra aperta ai Valliani - così chiamati da noi gli occupanti del Teatro Valle - s'è distinto il Corriere: Paolo Fallai ha accusato gli occupanti anche di ciò che non hanno fatto. Il sopralluogo , infatti, dei tecnici della sovrintendenza e dell'assessore Marinelli, ha messo in chiaro che il teatro è stato tenuto bene dagli occupanti, nonostante che la sala e gli uffici fungessero anche da dormitorio ecc.. Dunque sconfessati tutti quelli che avevano scritto, senza averne le prove, che il teatro era stato devastato da quei barbari. L'accusa, infondata, ci ha fatto venire alla mente una altra accusa fondatissima, riguardante un caso del mio paese d'origine, Trinitapoli, nel Tavoliere pugliese.
Appena fuori del paese era stato costruito un villaggio di alloggi popolari, abitati, dati in uso, a persone bisognose, non proprio a modo; quel villaggio era detto 'l'isola delle donne maledette', con chiaro riferimento ad alcune signore che praticavano la più antica arte del mondo. Appena abitati quegli alloggi popolari dotati anche di bagno con vasca, coloro i quali penetrarono per primi in quella 'zona franca' cittadina' raccontarono di vasche da bagno trasformate in orticelli, perchè tanto loro di lavarsi non avevano intenzione; di finestre con vetri rotti al cui posto erano stati fissati con chiodi indumenti di vario genere. Insomma un vero disastro.
Quando al Valle questo disastro s'è verificato che non c'era stato, allora i giornali accusatori hanno chiamato in causa attori mammut - senza offesa, lo diciamo solo per gli anni sulle spalle - che, simpatizzanti della prima ora, accusavano, alla fine dell'esperienza, i 'teatranti' cosiddetti', che non avevano nessun reale progetto.
Anche questi sono stati messi fuori gioco dalla Marinelli che, non sappiamo se convinta o per opportunità politica e furba strategia, ha dichiarato che il Teatro Valle deve riaprire il prima possibile e che al progetto 'Valle Bene Comune' si deve prestare attenzione e dare seguito. Il primo prossimo appuntamento di dialogo è fissato al 2 settembre, dunque domani. E' chiaro?
Ma perchè in tre anni nessuno ha voluto risolvere politicamente, compreso il loquace Bray che da ministro se ne disinteressò della faccenda, il problema dell'occuapzione del teatro, risolto invece in venti giorni dalla madonna Marinelli? E Marino alla sua gemella al femminile, Marinelli, non poteva pensare prima di mettersi in una Barca che ha fatto acqua assieme a lui trasformandosi in un sottoMarino'?
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