Ci corre l'obbligo di avvertire che alla modifica radicale del famoso detto popolare ' chi fa da sé fa per tre', siamo giunti dopo attenta riflessione e sulla base di infiniti esempi pratici, dove l'avanzare solo per propri meriti, senza l'aiuto e l'appartenenza a combriccole, compagnie, a logge e loggette, non è contemplato. Chi vuole viaggiare nel mondo e nelle professioni 'in solitaria', andando avanti ma anche qualche volta arretrando, corre seri rischi, primo fra i quali quello di non raggiungere mai la meta. O quantomeno di raggiungerla così tardi, che forse tanta fatica non serviva, potendo egli restare vicino al punto di partenza, con il vantaggio di non dover lottare come invece è condannato a fare se la sua determinazione a conseguire i traguardi desiderati fosse incontenibile.
Il pensatore D'Agostino, che a noi fa letteralmente impressione, diciamo così, il tenutario di 'Dagospia' una volta nel comunicare la sua filosofia di vita, ammetteva che prima di tutto occorre crearsi un gruppo, od entrare in uno esistente, o una compagnia, stanziale o di giro; mai pensare di poter procedere da soli perchè, le presunte gratificazioni personali non sono che inutili consolazioni.
E' sempre e comunque necessario,perciò, saltare su qualche carro già in movimento o sbracciarsi per trovare un posto nelle tante logge dalle quali il mondo sottostante si vede con altri occhi?
Sì, sempre e comunque, è la risposta affermativa.
Ieri leggevamo di Tutino in procinto di debuttare, prima ancora che a San Francisco, prossimo giugno, con la sua nuova opera tratta da 'La ciociara', a Budapest con 'Le braci' tratta dal best seller di Sandor Marai, nella quale si racconta di un'amicizia tradita; che certamente non è quella di Tutino con Alberto Triola, ora direttore artistico a Firenze ed a Martina Franca ed un tempo dipendente di Tutino al Comunale di Bologna, dove dirigeva la scuola di avviamento professionale all'Opera per cantanti - quella scuola che aveva scelto a simbolo una bellona con tatuaggio sulla spalla. Perché Triola, in nome di quella amicizia che non si scorda mai, ha già prenotato la nuova opera del suo vecchio capo, sia per la stagione del Teatro dell'Opera di Firenze che per il Festival di Martina Franca.
La storia insegna che nessuno deve poter pensare di far da sé tutto, e che, contrariamente anche all'altro detto popolare: ' meglio soli che male accompagnati', è meglio essere male accompagnati che soli. Naturalmente, nel caso di Tutino, la compagnia comunque non è malamente.
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