sabato 1 novembre 2025

Norcia. Riaperta, dopo la ricostruzione, la Basilica di San Benedetto distrutta dal terremoto nove anni fa (da Umbria Domani)

 

Torna a splendere la Basilica di San Benedetto: restituita ai fedeli dopo nove anni. La premier Meloni “Una festa di rinascita e speranza”

“Oggi celebriamo una festa: una festa per Norcia, per l’Umbria, per l’Italia intera”: con queste parole la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha aperto il videomessaggio trasmesso in piazza San Benedetto, davanti a tante persone, in occasione della riapertura della Basilica di San Benedetto, simbolo del sisma 2016. “Riapre al culto – ha detto la premier – il cuore di questa città, uno dei simboli più maestosi e potenti dell’identità nazionale ed europea. Nove anni fa questa terra è stata ferita nel profondo, forse mai come prima. In pochi secondi tutto è venuto giù, ma la morte, la distruzione, il dolore non hanno avuto l’ultima parola”. La presidente del Consiglio ha sottolineato che oggi “ogni pietra della Basilica ha ripreso il suo posto ed è tornata a vivere, a raccontare al mondo la sua meravigliosa storia”. Meloni ha definito la giornata “una festa di fede, di rinascita e di speranza nell’anno del Giubileo”. Una giornata storica, caratterizzata da una celebrazione solenne. Per l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, Renato Boccardo, “in questo contesto, tornare a Benedetto non è un gesto di nostalgia, ma un atto di profezia”. Boccardo ha poi esortato a riscoprire “i valori che hanno plasmato l’Europa e che restano i cardini di una civiltà solida: la dignità della persona, la solidarietà tra i popoli, la ricerca del vero e del bene”. Senza questi, ha ammonito, “la nostra casa europea rischia di ridursi a un’aggregazione funzionale di interessi economici e tecnici, priva di coesione profonda. Ritrovare un’anima significa riconoscere un bene comune più grande dei singoli interessi, e una speranza che unisce oltre le differenze”. La Basilica di San Benedetto ha rappresentato in questi anni difficili il simbolo di quel 30 ottobre di nove anni fa, quando le immagini aeree la mostrarono sventrata come da una bomba. A colpirla era stato il terremoto più forte di una scia sismica che tra il 24 agosto 2016 e il 18 gennaio 2017 ha sconvolto il Centro Italia, portando con sé un totale di 303 morti, 388 feriti, 41mila sfollati e la distruzione di interi borghi. Dopo quasi dieci anni la Basilica è finalmente tornata intera, per essere vissuta dalla sua comunità spezzata dal dolore. Dalla facciata all’abside, fino al soffitto. Un lavoro certosino, che ha previsto il recupero del maggior numero possibile di pietre, in larga parte riposizionate nel punto originale oppure in posti coerenti con le loro dimensioni e la necessaria stabilità della struttura. Ciascun pezzo è stato catalogato e analizzato dagli esperti messi in campo attraverso l’intesa tra Eni – sponsor tecnico del progetto – e il commissario straordinario per la ricostruzione, il Ministero della Cultura, l’Arcidiocesi, la Regione e il Comune. Uno studio dettagliatissimo dell’edificio, che ora conserva meno segreti di nove anni fa. Tra questi ci sono due affreschi comparsi alla sinistra dell’ingresso, segno di come persino le ferite più profonde possano costruire bellezza. “Norcia ritrova se stessa. Ma non si era mai persa – ha commentato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, durante la presentazione dei lavori –  Per il popolo umbro questi sono traumi che si infrangono sulla tenacia”. La Basilica ora riproduce l’aspetto settecentesco, ma è stata progettata con la volontà di non creare un falso attraverso la riproduzione completa dell’aspetto originale. “Ci sono perciò dei vuoti, come alcune cornici, che col tempo potranno essere riempiti – ha spiegato Paolo Iannelli, già soprintendente speciale per le aree del sisma e ora coordinatore dei lavori di restauro della Basilica di San Benedetto. Quanto ai colori, abbiamo usato quelli emersi dalla descialbatura e dall’analisi stratigrafica della pietra, nel rispetto delle regole del restauro”. Per la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, da questa riapertura “ripartirà e si accelererà la ricostruzione”. Alla fine della festa, le luci del videomapping realizzato da Eni hanno illuminato la chiesa, sottolineando i contorni, colorandone il rosone, riportandovi sopra le parole del patrono d’Europa. Tanti cellulari per ricordare il momento, ma pure i musi di bambini in braccio a mamme e papà che guardavano la Basilica: molti non l’avevano mai vista così. Il loro applauso, all’aprirsi del portone, è stato il più dolce.

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