Meloni, Schlein, Conte. Il pasticcio della sfida a Atreju: si fa o no? E tra chi?
Doveva essere il grande escluso Giuseppe Conte dal duello, sul ring della festa di Fratelli
d’Italia Atreju, tra Giorgia Meloni e Elly Schlein, presentato quasi come un’anticipazione
della sfida elettorale del 2027. Il match era stato annunciato in grande stile poco più di 24
ore fa, quando la leader Pd aveva fatto sapere di esser stata invitata alla kermesse meloniana
e di aver accettato solo a patto di potersi misurare sul palco con la premier padrona di casa.
Bingo, in apparenza: perché o Meloni diceva sì, e così la legittimava come sua avversaria
principale con tanti saluti a tutti gli altri pretendenti del campo largo, Conte in testa, oppure
Giorgia rifiutava, e allora sarebbe subito partita la raffica di “ha paura, scappa, sa che Elly
non si batte, ecco cosa succederà alle elezioni”. Solo che nel lanciare quella sfida Schlein
non aveva tenuto conto del canale che già era aperto tra l’organizzatore di Atreju, Donzelli,
e l’antagonista della segretaria Pd per la candidatura a premier per il centro sinistra. Già
nella mattinata di giovedì Conte raccontava ai giornalisti amici che lui pure era stato invitato
alla festa, ma non aveva posto condizioni. E però, certo, un confronto con la Meloni lo
avrebbe fatto anche lui, eccome. Un modo per dire a tutti: non è che io mi sposto per far
passare Elly.
Quel che nessuno dei due aveva pensato è che Meloni avrebbe preso la palla al balzo: che
problema c’è, mi confronto con tutti e due, tanto non avete ancora deciso chi di voi sarà
il mio sfidante nella corsa a Palazzo Chigi. Un triangolo insomma, idea a cui Conte ha
risposto subito “io ci sono”. Alle otto di sera Schlein si è trovata davanti a un dilemma
inatteso: accettare a rischio di trovarsi schiacciata tra l’avversaria esterna e quello interno,
o provare a rovesciare il tavolo che lei stessa aveva prenotato, ma per due… Ospite di
Piazzapulita ha preso di mira solo lei, Meloni: “visto, ha trovato il modo per scappare.
Vuole anche Conte? E allora lei porti Salvini“. Senonché del centrodestra tutto si può dire,
meno che non sia chiaro chi comanda. Dall’altra parte invece…
E qui appunto Conte, che doveva essere il grande escluso, può giocare un brutto scherzo a
Elly, confermando comunque la sua presenza al confronto con la premier (che, nel caso, si
terrebbe tra due settimane). Col rischio che poi la figura di chi è scappata dal “triello” la
faccia proprio colei che ha lanciato la sfida.

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