venerdì 28 novembre 2025

SVIMEZ. Rapporto 2025: il Mezzogiorno d'Italia 'sta morendo'

 

Rapporto Svimez 2025, il Sud sta morendo: lavoro povero e miliardi dirottati al Nord

Il quadro del Mezzogiorno che emerge dal rapporto Svimez 2025 è, come al solito, caratterizzato da molte più ombre rispetto alle luci. Soprattutto perché mai, in oltre 160 anni di storia dell’Italia unita, sono stati fatti seri sforzi per superare le disparità territoriali tra le diverse arre del Paese, anzi, è il contrario: la politica le ha sistematicamente e coscientemente aumentate.

Rapporto Svimez 2025: un quadro nero per il Sud

Senza voler fare l’ennesima lista degli scippi al Mezzogiorno, basti pensare al caso emblematico del PNRR / Recovery Plan: il finanziamento, dall’importo più ingente tra le nazioni dell’Unione Europea, è stato accordato all’Italia in ragione della particolare condizione di arretratezza del Mezzogiorno. Secondo stime della Svimez una percentuale di circa il 68% sarebbe dovuta essere destinata a progetti nel Sud, ma non appena sono giunti i soldi il governo Draghi ne ha dirottato circa il 30% al Centro NordFu proprio la Svimez, nel 2021, ad evidenziare che troppi miliardi erano stati tolti al Mezzogiorno.

Aumenta l’occupazione ma aumenta anche l’emigrazione

Se tali sono le premesse, non lascia sbalorditi che nel rapporto 2025 la Svimez evidenzi come, nonostante la creazione di mezzo milione di posti di lavoro, circa 175mila giovani abbiamo lasciato il Sud. È cresciuto infatti il lavoro povero: si lavora tanto e si guadagna pochissimo, una miseria che non consente di affrontare le spese basilari. La Campania è tra le regioni che fa registrare i record peggiori.

Il Sud cresce più del Centro-Nord? Una mezza verità

Altro dato che può ingannare è quello che riguarda il PIL, aumentato al Sud dell’8,5% e del 5,8% al Centro Nord. Ovviamente, quando si parte da una posizione di netto svantaggio, l’incremento maggiore in percentuale (in questo caso di poco, neanche 3 punti) non è sufficiente ad avvicinarsi nella realtà allo stile di vita e alle possibilità di chi è in grande vantaggio. Il 10% di 100 euro è 10 euro, l’1% di un miliardo è 10 milioni. Il Sud è una delle aree più povere d’Europa, il Nord una delle più ricche: l’espansione va analizzata in termini reali, non percentuali.

E nella realtà si riscontrano appunto stipendi estremamente bassi, tale che 1,2 milioni di lavoratori meridionali è in situazione di povertà, nonostante abbia un impiego, appunto. Ecco perché l’emigrazione è sempre ad alti livelli, specialmente da parte di giovani laureati e specializzati, la cui formazione costa al Sud 4,1 miliardi di euro l’anno. In pratica, il Mezzogiorno spende denaro per istruire i giovani ma poi tale patrimonio non dà i propri frutti, anzi vola via: la perdita è doppia.

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