lunedì 24 novembre 2025

Teatro La Fenice. Decisione PUNITIVA sospendere il bonus erogato solitamente a Natale dal 2018 ( da Venezia Today, di Leonardo Bison)

 

La Fenice congela un bonus da 1300 euro ai dipendenti: «Dissenso punito»

Il consiglio d'indirizzo ha approvato lo stop all'unanimità. Per la dirigenza del Teatro si tratta di una scelta legata al necessario pareggio di bilancio. I lavoratori: «Ci avevano detto che era tutto ok»

Un ennesimo fulmine, ma non a ciel sereno, si abbatte sul Teatro la Fenice. Il 19 novembre il consiglio d'indirizzo, riunito dopo mesi, non ha soltanto dato la solidarietà e il sostegno al sovrintendente Nicola Colabianchi e alla neo direttrice musicale Beatrice Venezi (che deve entrare in carica nel 2026), ma ha anche deliberato di non erogare al personale del teatro la rata del “welfare aziendale”, un bonus assegnato ormai da sette anni - dati gli ottimi risultati del Teatro - che doveva essere concesso alla fine di novembre.


Ne dà notizia la rappresentanza sindacale unitaria del Teatro, che parla esplicitamente di «punizione» per le proteste. Il teatro, da parte sua, nega e rimanda l'accusa al mittente.

La rabbia dei lavoratori: «Puniti per un'opinione»

Si tratta di un bonus istituito nel 2018, trattabile di anno in anno, di circa 1300 euro. «Uno strumento di gratificazione economica che le lavoratrici e i lavoratori di questo teatro si sono guadagnati con anni di impegno e con anni di bilanci in pareggio, unici in Italia» sottolineano i lavoratori. Un modo anche per alzare di fatto salari fissati dal contratto collettivo nazionale, che a Venezia, ovviamente, valgono meno rispetto ad altri capoluoghi italiani dove si trovano altri teatri lirici. 

«Welfare significa aiuto alle famiglie, per spese quotidiane, per spese mediche, per tasse scolastiche, per mezzi di trasporto, per tutte quelle voci di spesa che solo chi deve fare i conti a fine mese comprende veramente - scrive la Rsu - Mentre la dirigenza da un decennio compaiono sorridenti sui giornali accanto alla pubblicità del “Modello Fenice”, chi questo modello lo costruisce ogni giorno, oggi viene punito. Punito per aver espresso, in modo legittimo e democratico, un’opinione diversa dalla loro. Punito per un dissenso che non è personale, ma condiviso dal mondo del lavoro che rappresentiamo. Siamo di fronte a un paradosso: il sindaco Brugnaro pretende di insegnare proprio a noi come si gestiscono i soldi pubblici».

I rappresentanti sindacali, contattati, non hanno dubbi sulla natura ritorsiva della scelta: «Solo poche settimane fa avevamo incontrato la direzione, e ci era stato detto che i conti erano a posto e il bonus potesse arrivare» raccontano a VeneziaToday. «Non siamo arrabbiati: la rabbia non appartiene a chi può guardarsi allo specchio con serenità e onestà. Siamo però profondamente delusi dalla decisione del Cdi, presa peraltro a un mese dal Natale. Una decisione che chiaramente indica da quale parte si è scelto di stare. Ma vogliamo rassicurare tutti: i mezzi ritorsivi adottati non ci intimoriscono. Non riusciranno a zittirci, né a dividerci. Perché noi siamo, e resteremo, dalla parte della verità. Ci auguriamo che chi ha il potere di cambiare questa triste decisione pensi ai lavoratori non come pericolosi sovversivi ma come cittadini che sono consapevoli di avere un significativo ruolo sociale e che ce la mettono tutta per esprimerlo al meglio dentro e fuori il proprio orario di lavoro».

La risposta del Teatro: «Non abbiamo previsioni affidabili»

La risposta del Teatro la Fenice non ha tardato ad arrivare. «La direzione e il Consiglio di Indirizzo, nella seduta del 19 novembre - recita la nota diffusa - hanno deliberato di sospendere in via temporanea l’erogazione dell’acconto welfare relativo all’anno 2025. La decisione sarà riesaminata nel prossimo Consiglio di Indirizzo di primavera 2026, in occasione dell’approvazione definitiva del bilancio 2025, quando il quadro economico-finanziario sarà completo e definitivo. La sospensione è dovuta alle attuali condizioni che non consentono – al momento – di disporre di previsioni affidabili per una valutazione prudente e responsabile. Per questo motivo si è ritenuto opportuno adottare un atteggiamento di cautela, congelando momentaneamente l’anticipazione fino alla approvazione definitiva del bilancio 2025. Si precisa che tale anticipazione welfare fa riferimento all’anno 2025, tuttora in corso, e rappresenta una prestazione unilaterale e liberale dalla Fondazione. Essa non è prevista dalla contrattazione collettiva e non è quindi assimilabile agli istituti disciplinati dal Ccnl o dagli accordi integrativi che verranno regolarmente corrisposti secondo gli accordi pattuiti». L'Rsu naturalmente non aveva accusato la direzione di non corrispondere quanto stabilito dal contratto o da accordi integrativi. 



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La Fenice congela un bonus da 1300 euro ai dipendenti: «Dissenso punito»
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