sabato 22 novembre 2025

TRIESTE. TEATRO 'G.VERDI'. DOPPIA INAUGURAZIOE NEL NOME DI FIGARO

 Si apre  all’insegna dell’innovazione la stagione d’opera e balletto ‘25-’26,  con una doppia produzione che, sapientemente intrecciata nel calendario, consente la visione di entrambi i titoli in un solo week end, incoraggiando il turismo musicale dai territori vicini a Trieste.

Il progetto nasce per celebrare la figura di Figaro, personaggio rivoluzionario creato da Beaumarchais nella sua trilogia teatrale composta da Il Barbiere di Siviglia, Le Nozze di Figaro e La madre colpevole.  Portavoce di un popolo oppresso ma intelligente e capace di reagire in modo efficace alle difficoltà che è costretto ingiustamente ad affrontare, Figaro è considerato da sempre vessillifero dei valori fondanti la Rivoluzione Francese e sin da subito ha affascinato grandi musicisti. Fra le tante versioni di repertorio, al Verdi è stato scelto di raccontare ed approfondire questo movimento culturale in musica tra Settecento e inizio Ottocento, attraverso le due più celebri opere, Il Barbiere di Siviglia di Rossini e Le Nozze di Figaro di Mozart. Il difficile compito di creare due allestimenti e due regie indipendenti ma al contempo tra loro intrecciate per senso e continuità temporale, è stato affidato al decano della regia mondiale Pier Luigi Pizzi ed al suo eccellentissimo staff creativo guidato da Massimo Pizzi Gasparon Contarini. Non nuovo a queste sfide che ultimamente ha affrontato con meritato successo in campo barocco, questa di Trieste è però la prima volta che Pizzi, ideatore della formula grazie alla sua inesausta ispirazione artistica, propone l’intreccio di due nuove creazioni affrontando il repertorio più famoso e vulgato dell’opera lirica con due titoli davvero evergreen come Il Barbiere di Siviglia di Rossini e Le Nozze di Figaro di Mozart.
Dunque un’apertura di grande peso produttivo, che conferma l’eccellenza delle maestranze del Verdi, ma anche di grande innovazione, coniugando qualità ed al contempo un occhio attento alla comunicazione internazionale, per rendere sempre più la città meta di un turismo sofisticato, colto e culturalmente curioso.

Pier Luigi Pizzi, al suo vero debutto in città, dove in precedenza lavorò solo per una ripresa di un suo spettacolo, racconta insieme a Massimo Pizzi Gasparon Contarini, la base visuale del doppio progetto: “La scenografica è parte pulsante dello spettacolo e deve rendere in modo stilizzato e puro un luogo dell’anima, della nostra memoria, che ci evoca gioia e malinconia allo stesso tempo. Come in Rossini, anche in Mozart ci deve essere sempre ‘espressione’ e non ‘imitazione’ di emozioni, poiché il neoclassicismo della sua musica necessità di chiarezza visiva e logica.”

Entrambi gli eccellenti cast, l’Orchestra e il Coro della Fondazione saranno diretti da Enrico Calesso .

Sul palco nelle due cornici scenografiche di grande raffinatezza, che sembrano citare l’eleganza sobria e luminosa dell’architettura cittadina, si muoveranno due cast vocali di indubbio peso internazionale, ma sempre prevalentemente giovani com’è nel DNA del teatro triestino. 
Per Il Barbiere di Siviglia da venerdì 28 novembre e con gran finale il 20 dicembre a Udine, si avranno il baritono italiano Alessandro Luongo che a seguire si esibirà a Dallas e alla Rai di Torino; l’affermato mezzosoprano Annalisa Stroppa come Rosina, al suo debutto triestino, e ancora Marco Ciaponi, Marco Filippo Romano, Abramo Rosalen, Anna Maria Chiuri. Per Le Nozze di Figaro Simone Alberghini nel ruolo del titolo, come Susanna l’esperta Carolina Lippo, spesso sui migliori palchi viennesi; la star nascente russo-ucraina Ekaterina Bakanova come Contessa d’Almaviva e la gloria friulana e triestina nel mondo Giorgio Caoduro come Conte, senza dimenticare il solido veterano del titolo Andrea Concetti come Don Bartolo. Importante anche notare che non vi saranno secondi cast e che quindi tutte le repliche vedranno gli stessi protagonisti delle prime.
Dunque una vera festa d’apertura, resa ancora più serena dal considerevole aumento di abbonamenti alla stagione che a due settimane dalla chiusura della campagna, vede già superati di oltre 100 unità i numeri dello scorso anno, dimostrando la crescente fiducia che il pubblico locale e internazionale riconosce alla proposta artistica della Fondazione, nonché alla sua solidità produttiva ed economica, mantenuta pur senza alcun innalzamento dei prezzi dei biglietti da anni.

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