Con l’esecuzione de La Valchiria di Wagner in forma scenica si apre la nuova stagione 2025/2026 dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, avviando un progetto di particolare rilevanza, rappresentato dalla messa in scena integrale della Tetralogia wagneriana dell’Anello del Nibelungo, diretta da Daniel Harding in una Sala Santa Cecilia completamente trasformata.
Il progetto debutterà il 23, 25 e 27 ottobre 2025, quando Harding salirà sul podio
dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia per dirigere, appunto, La Valchiria.
Sul palcoscenico un cast che riunisce interpreti wagneriani fra cui Michael Volle,
già protagonista del Ring alla Semperoper di Dresda, Miina-Liisa Värelä, ospite
frequente al Festival di Bayreuth, Vida Miknevičiūtė, Jamez McCorkle e altri ancora.
Per Harding si tratterà del primo confronto con la Tetralogia, mai diretta prima,
mentre per Roma sarà l’occasione di ritrovare una produzione scenica del Ring,
assente dal 1961. Nella storia dell’Accademia, infatti, l’unica esecuzione integrale
della Tetralogia risale al ciclo diretto da Giuseppe Sinopoli tra il 1988 e il 1991,
in forma però esclusivamente concertistica.
La nuova produzione, invece, sarà la prima in forma scenica realizzata a Santa Cecilia
Il progetto porta la firma del regista Vincent Huguet e del celebre interior designer
Pierre Yovanovitch, che ha ideato per l’occasione una scenografia capace di
valorizzare gli spazi della Sala Santa Cecilia. I costumi sono di Edoardo Russo,
in collaborazione con Tirelli Trappetti Costumi, mentre il light design è affidato a
Christophe Forey.
Con Die Walküre prende così avvio il percorso che, nelle successive inaugurazioni
di stagione, proporrà Siegfried (2026/2027) e Götterdämmerung (2027/2028),
fino a culminare, a settembre 2028, con l’esecuzione completa della Tetralogia,
comprensiva del prologo Das Rheingold , come apertura della stagione 2028/2029.
Andrò solamente per contare i posti vuoti che ci saranno nella sala Santa Cecilia a partire dal secondo atto.
RispondiEliminaBegh, se ci va, ascolti la musica. Rimandi ogni contestazione sulla sua programmazione a Santa Cecilia, a Valkiria finita
RispondiEliminaQuello senza meno. Ascolterò la musica con gli occhi sulla partitura, la versione semiscenica mi pare un'eresia che farebbe inorridire il Maestro.
RispondiEliminaMi sembra, però, di aver capito che la versione ceciliana sarà 'scenica'. Semisceniche furono alcune esecuzioni del passato a Santa Cecilia, ed altre 'in forma di concerto'. Una vera 'eresia' queste ultime, che l'allora direttore Sinopoli si arrischiò perfino a difendere: la musica senza la 'distrazione' della scena, si ascolta meglio. Roba che Wagner l'avrebbe scaraventato all'inferno.
RispondiEliminaAl contrario, dall'Ongaro ha giustificato la rappresentazione scenica della Valkiria in auditorium: 'perchè altrimenti il pubblico non avrebbe retto cinque ore di musica'. Eretico Sinopoli, ingiurioso e volgare dall'Ongaro.
Mi domando come si possa fare una versione scenica all'Auditorium, oltretutto due terzi degli spettatori sono lontanissimi dal palco, di spalle o di fianco. Detto questo, prima di andarsene Dall'Ongaro avrebbe fatto meglio a ordinare dei pappagalli, visto che oltre a essere scarsissime le toilette distano anni luce dalla sala. Quanto alla durata, Harding minaccia tempi alla Pierre Boulez giacché sul sito Santa Cecilia garantisce 3 ore e 45 minuti di musica. Chi si ricorda di Sinopoli?
RispondiEliminaLe voci 'wagneriane' arriveranno anche al pubblico più lontano; ma, certo, la scena non sarà visibile da tutti, specie dal pubblico 'laterale', e lontano.
RispondiEliminaQuesto fa la differenza con un teatro d'opera, progettato, con grandezza congrua, e per fare arrivare le voci a tutto il pubblico, assicurando (per quasi tutti) anche la vista del palcoscenico