domenica 26 ottobre 2025

Ranucci, per favore, non infierisca su questa 'povera' Destra al potere

 Da ieri, alla ripresa, di Report, su Rai Tre, si cominciano a capire quali possono essere stati i motivi - concomitanti - per cui la delinquenza malavitosa ha colto al volo l'occasione per bombardare il suo direttore, Sigfrido Ranucci, sotto casa sua: le inchieste passate, ma anche quelle future.

 E si pensa al comprensibile imbarazzo della Destra che, dopo aver espresso solidarietà al giornalista, dovuta, si trova ad essere messa, per ragioni fondatissime, ancora una volta sul banco degli imputati, per la gestione della cosa pubblica in ambito culturale, ma che non può nuovamente accusare.

 Un lunghissimo servizio della trasmissione era dedicato alle logiche con cui avvengono le nomine  nel settore della cultura da parte della Destra al potere, quella che, secondo le parole di Giorgia Meloni, fatte ascoltare - si sarebbe ispirata al 'sano merito' per mettere fine all'egemonia della sinistra che, in questo settore, aveva agito sempre secondo l'amichettismo - sempre parole di Giorgia.

 Però la Destra al potere, prendiamo per buone le accuse della Meloni alla sinistra egemone, fa altrettanto ma in maniera più sfacciata e volgare - quasi di sfida - sostituendo all'amichettismo, la fedeltà al partito, anche in assenza di merito

 Perfino Giordano Bruno Guerri - e non è la prima volta - ha ammonito la Destra a mettere in posti di responsabilità persone che hanno capacità ed esperienza, non come ha fatto, ad esempio, con la nomina del noleggiatore d'auto di Frosinone, Spezzaferri, a capo di ALES, società partecipata dello Stato al 100%, che amministra interi settori mondo della cultura, con 2000 dipendenti e 100 milioni circa di fatturato - mentre a Frosinone di dipendenti ne aveva 3, con un fatturato di di 180.000 Euro circa e ricavi  intorno ai 10.000.

 Il caso B.V. alla Fenice ha nuovamente squarciato il velo sulla evidente incapacità della Destra di muoversi in ambito culturale e sulla assenza nelle sue file di persone di valore da proporre senza doversene vergognare (ammesso che lo facciano). Giordano Bruno Guerri ha parlato molto chiaramente, lui che certo  appartiene ideologicamente allo stesso mondo della Destra. 

 Le Fratelle Meloni e il loro chierichetto Giuli non badano a spese, aiutati dal sottochierichetto Mazzi che trama assieme a loro attraverso il nuovo 'Codice dello Spettacolo'; acchiappano qualunque cosa, dopo anni di astinenza, spinti dal rancore (parole di Giordano Bruno Guerri) e dalla fretta tipica di chi vuole tutto e subito, temendo di dover mollare prima di quanto preventivato e sperato.

 E non è detto che non accada.

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