La Scala di Milano: «Grave quel che succede alla Fenice, riguarda tutti i teatri»
Una lunga missiva delle rappresentanze sindacali dell'istituzione milanese, dopo una giornata di tensione tra sindaco di Venezia e lavoratori: «Non è accettabile che ogni rilievo o critica venga bollato come attacco politico»
«Ciò che sta accadendo al Gran Teatro La Fenice di Venezia desta forte preoccupazione e riguarda tutto il mondo dei teatri, delle orchestre e della produzione culturale italiana». Inizia così una lettera aperta diffusa la sera del 24 ottobre dalle rappresentanze sindacali unitarie (cioè tutti i rappresentanti dei lavoratori) del Teatro alla Scala di Milano, il più importante teatro lirico italiano.
La missiva, densa di contenuti, arriva dopo 24 ore molto tese, con i lavoratori della Fenice che hanno chiesto le dimissioni del sovrintendente del Teatro e il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, che è presidente della fondazione, che a mezzo stampa ha criticato duramente i lavoratori del Teatro che rifiutano la nomina di Beatrice Venezi, arrivando ad attaccare per nome il sindacalista Marco Trentin (uno dei più rispettati all'interno del Teatro ma, attualmente, neppure parte della Rsu in carica).
«Momento complesso: il governo sta riformando i teatri»
«Negli ultimi decenni abbiamo assistito a continui attacchi al settore culturale, attraverso leggi inadeguate e tagli ai finanziamenti pubblici, indispensabili per garantire qualità, indipendenza e libertà dell’espressione artistica - si legge nella nota dei lavoratori milanesi - La recente nomina di un direttore musicale dettata da logiche di visibilità mediatica, più che da reali competenze artistiche, rappresenta solo la punta dell’iceberg di un sistema sempre più indebolito, nonostante il riconoscimento del teatro lirico come eccellenza italiana e motore economico legato al turismo culturale».
«Questa vicenda - ricordano dalla Scala - si colloca in un momento di particolare complessità istituzionale, alla vigilia del rinnovo contrattuale nazionale e dell’emanazione del nuovo codice dello spettacolo, che – secondo le prime indiscrezioni – rischia di ridurre ulteriormente l’autonomia dei teatri lirici». Insomma, c'è di più in gioco, secondo chi scrive, rispetto a una direttrice musicale.
«Siamo vicini e solidali con i colleghi del Gran Teatro La Fenice: la loro battaglia è la battaglia di tutti e riteniamo un dovere difendere l'eccellenza come patrimonio del nostro Paese. Difendere la Fenice significa difendere la verità, la trasparenza e la dignità del lavoro, non fare propaganda - si legge ancora nella lunga lettera - Non è accettabile che ogni rilievo o critica sindacale venga bollato come “attacco personale”. Questa retorica serve solo a coprire modalità gestionali autoritarie e poco trasparenti, che generano tensione invece di costruire collaborazione. Chi guida un’istituzione pubblica deve saper ascoltare, comunicare e valorizzare il lavoro collettivo, non chiudersi nel proprio ruolo o farsi scudo della politica». Una critica, poco celata, al sindaco Brugnaro.
«Rinnoviamo la solidarietà ai lavoratori e ribadiamo che il vero amore per il teatro non si dimostra con slogan o visibilità, ma ascoltando chi lavora e chi mantiene viva l’istituzione con il proprio impegno e la propria passione. La Fenice non ha bisogno di palcoscenici politici, ma di rispetto, partecipazione e verità. Su questi principi, non faremo mai un passo indietro» conclude la nota, firmata da tutti i sindacati del Teatro.
Sambo (Pd): «Il sindaco non si cura del Teatro, pensa alla politica»
Si tratta di una presa di posizione forte, i vari teatri lirici sono autonomi tra loro ed è raro che si espongano su quel che succede altrove. Ieri era arrivata anche la presa di posizione di Monica Sambo, segretaria comunale del Pd: «È inaccettabile che il sindaco Brugnaro metta davanti gli equilibri e gli accordi politici al futuro del Teatro La Fenice. Mentre orchestra e personale chiedono ascolto, il primo cittadino sembra più impegnato a garantire posti sicuri ai suoi in Fratelli d’Italia che a risolvere i problemi reali del teatro - dichiara Sambo (il riferimento pare essere all'assessore Laura Besio, ex Coraggio Italia candidata alla regionali con FdI) - Chiediamo rispetto per chi ogni giorno tiene viva la cultura di questa città e trasparenza nelle scelte che riguardano una delle realtà più importanti del nostro patrimonio artistico. Venezia merita una guida che ascolti, non un sindaco che usa le istituzioni per fare campagna elettorale permanente» conclude l'esponente dem.
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La Scala di Milano: «Grave quel che succede alla Fenice, riguarda tutti i teatri»
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