lunedì 27 ottobre 2025

Incursione e devastazione neofascista in un liceo di Genova occupato ( da Il Gazzettino, di Giuliano Pani) Sveglia Piantedosi, coraggio Meloni!

 

Irruzione neofascista al liceo durante l'occupazione studentesca. Gridano «Viva il Duce» e armati di spranghe devastano la scuola© Ansa

Un gruppo di individui armati di spranghe e aste metalliche ha fatto irruzione nella notte tra venerdì 24 e sabato 25 ottobre nel liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Genova, occupato dagli studenti. Gli aggressori, secondo diverse testimonianze, hanno urlato slogan fascisti come «Viva il Duce», devastando aule, corridoi e spazi comuni.

Sui muri sono apparse svastiche e scritte di stampo neofascista; infranti vetri, rovesciati banchi, svuotati estintori. Nessuno studente è rimasto ferito, ma la scuola è stata gravemente danneggiata.

 

Un’occupazione pacifica trasformata in paura

L’occupazione del liceo, decisa dall’assemblea d’istituto, aveva finalità culturali e sociali: incontri, dibattiti e laboratori. «Un’esperienza di partecipazione e cittadinanza», raccontano gli studenti. L’irruzione ha interrotto bruscamente quella che doveva essere una notte di confronto e autogestione, lasciando i ragazzi scioccati e costretti a rifugiarsi nelle aule più interne per mettersi in salvo.

 

Le indagini

Secondo la ricostruzione della polizia, il gruppo avrebbe forzato l’ingresso principale utilizzando materiale prelevato da un cantiere nelle vicinanze. Dopo il raid, gli aggressori si sono dati alla fuga. La Digos e la Scientifica stanno analizzando i filmati delle telecamere della zona e raccogliendo testimonianze. La questura, pur non escludendo la matrice neofascista, ha specificato che gli autori sarebbero ragazzi molto giovani, tra i 15 e i 17 anni.

Le reazioni politiche e istituzionali

La sindaca di Genova, Silvia Salis, ha espresso «ferma condanna» e assicurato il massimo impegno delle forze dell’ordine per fare chiarezza. Il consigliere di Avs Simone Leoncini parla invece di «aggressione premeditata e fascista» e invita la città «a stringersi intorno agli studenti e alla scuola come spazio libero di crescita e partecipazione».

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