lunedì 27 ottobre 2025

La Fenice di Venezia. Il teatro chiude i social dopo la nomina di B.V. per la valanga di commenti negativi (da Open, di Ugo MIlano)

 

Beatrice Venezi, insulti personali e bestemmie sui social de La Fenice. Il teatro chiude ai commenti: «I più pesanti sono stati fotografati»

beatrice venezi
Il teatro veneziano corre ai ripari dopo le valanghe di messaggi 
contro la direttrice Beatrice Venezi. Intanto prosegue lo scontro
 tra le maestranze e il sindaco Brugnaro, mentre il suo incarico
 in Argentina è al centro di un’interrogazione parlamentare

Il Teatro La Fenice di Venezia prova a mettere un argine alla bufera che da giorni

 accompagna il nome di Beatrice Venezi, nominata direttrice musicale della Fondazione. 

Dopo settimane di polemiche e insulti, la direzione ha deciso di limitare i commenti sui 

social. Saranno cancellati tutti quelli «offensivi, volgari o non attinenti ai post pubblicati», 

come riporta il Corriere. La misura è stata adottata dopo che, sotto i post dedicati alle attività

 del teatro, erano comparsi centinaia di messaggi denigratori, compresi insulti personali

 e bestemmie rivolte alla musicista. «Non si tratta di censura – spiegano dalla Fenice – ma 

di un modo per evitare che la discussione degeneri». I commenti più pesanti, fanno sapere, 

sono stati fotografati e segnalati prima della rimozione.

Il conflitto interno

Le tensioni attorno al nome di Venezi non si limitano al web. All’interno del teatro resta 

aperto lo scontro tra le maestranze e la direzione. Dopo lo sciopero del 17 ottobre, 

i lavoratori hanno rinnovato la richiesta di dimissioni del sovrintendente Nicola Colabianchi.

 Le accuse si intrecciano con il duro confronto tra i sindacati e il sindaco di Venezia, 

Luigi Brugnaro, presidente della Fondazione. Il primo cittadino aveva definito la protesta

 «irrispettosa verso il pubblico e violenta nei confronti di Venezi». I musicisti erano stati

 invitati a collaborare e a «non opporsi ai concerti all’aperto di Natale». La replica non si è 

fatta attendere. In una nota, la Rsu del teatro ha criticato le parole di Brugnaro. Il sindaco

 avrebbe ridotto la cultura «a colonna sonora dello shopping natalizio» e sottovaluterebbe

 le richieste dei lavoratori. «Se pensa che manifestare sia una gentilezza e non un diritto, 

si commenta da sé», scrivono i rappresentanti.

Il caso del Teatro Colón di Buenos Aires

Intanto, dall’Argentina, arrivano novità sul fronte artistico. Il Teatro Colón di Buenos Aires

 ha nominato Alejo Pérez nuovo direttore musicale, mentre, secondo alcune testate locali, 

Beatrice Venezi dovrebbe concludere a fine anno il suo incarico come direttrice ospite. 

Un articolo del quotidiano La Nación ha ricostruito la sua presenza al Colón come una

 nomina favorita dall’ambasciata italiana, anche grazie ai contatti con ambienti vicini 

al governo di Giorgia Meloni.

Il caso Venezi oggetto di un’interrogazione parlamentare

La vicenda è ora oggetto di un’interrogazione parlamentare presentata dal deputato del

 Movimento 5 Stelle Gaetano Amato. Le opposizioni, intanto, attaccano la gestione del caso.

 «Mentre orchestra e personale chiedono ascolto – ha detto Monica Sambo del Pd –

 il sindaco sembra più interessato a garantire posti ai suoi in Fratelli d’Italia che a risolvere

 i problemi del teatro». Per Giovanni Andrea Martini di Tutta la Città Insieme, la vicenda

 pone un interrogativo politico più ampio: «Brugnaro parla da sindaco o da esecutore di 

decisioni prese a Roma?».

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