Come ormai noto, Starlink è l’ambizioso progetto di SpaceX per fornire servizi a banda larga dallo spazio. Il lancio dei satelliti è iniziato nel 2019 e continuerà nei prossimi anni, fino a formare una mega-costellazione di 42.000 satelliti, posizionati su orbite che si trovano a circa 550 chilometri dalla superficie terrestre. Finora ne sono stati lanciati circa 7.000 con i quali SpaceX può garantire la copertura di oltre 60 paesi.
Elon Musk, fondatore di SpaceX, assicura che la sua rete satellitare è particolarmente adatta a connettere aree remote del pianeta, dove le alternative terrestri sono limitate. Con la giusta attrezzatura, l'accesso a internet può avvenire facilmente anche nelle località dove non arriva la rete via cavo, rivelandosi una risorsa preziosa in caso di emergenze. Per esempio, Musk ha inviato centinaia di terminali in Ucraina subito dopo l’invasione russa. Grazie al collegamento via satellite, le autorità ucraine hanno potuto mantenere i contatti con le diverse zone del paese nonostante i gravi danni arrecati dai bombardamenti alle infrastrutture di comunicazione tradizionali.
Tuttavia, pur essendo utili per garantire collegamenti sicuri, le mega-costellazioni di satelliti come Starlink possono creare problemi significativi.
Un primo aspetto critico riguarda l’interferenza con le osservazioni astronomiche. Le decine di migliaia di satelliti che attraverseranno il cielo notturno possono disturbare i telescopi terrestri. Già, con poche centinaia di satelliti in orbita, sono state fotografate strisce luminose causate dalla luce riflessa dai pannelli solari dei satelliti di Starlink in orbita bassa. Alla conferenza sui detriti spaziali dell'ESA, nell'aprile 2021, è stato chiesto alle Nazioni Unite di riconoscere il cielo notturno come “patrimonio culturale dell’umanità” per proteggerlo dall’espansione incontrollata delle mega-costellazioni.
Un aspetto ancor più preoccupante è legato alla decisione di SpaceX di aggiornare i suoi satelliti ogni cinque anni. Al termine del loro servizio, i satelliti obsoleti verranno infatti de-orbitati per essere distrutti nell'atmosfera terrestre. La combustione di grandi quantità di satelliti negli strati esterni e incontaminati dell’atmosfera potrebbe alterarne la chimica, con conseguenze imprevedibili per il pianeta. Durante il rientro, l’alluminio presente nei satelliti produce ossido di alluminio (allumina), un composto che può ridurre lo strato di ozono e modificare la capacità dell'atmosfera di riflettere il calore solare, influendo negativamente sul clima globale.
Oltre a questi problemi, il numero crescente di satelliti in orbita preoccupa anche gli esperti di sicurezza spaziale. Il progetto Starlink è indicato come una delle principali fonti di rischio per collisioni con altri veicoli in orbita bassa. Ogni settimana, i satelliti di SpaceX sono coinvolti in oltre mille passaggi pericolosi, a meno di un chilometro da altri oggetti spaziali, rappresentando circa la metà delle potenziali collisioni in orbita terrestre. La situazione è aggravata dall’aumento esponenziale dei lanci spaziali, che sono passati da decine a centinaia ogni anno, senza un corrispondente miglioramento del coordinamento tra gli attori coinvolti. Oltre a Starlink, altre costellazioni stanno emergendo, come Kuiper di Amazon (oltre 3.000 satelliti) e il sistema cinese Guowang (13.000 satelliti previsti). Inoltre, l’Unione Europea sta sviluppando il progetto IRIS2, che prevede una costellazione di 300 satelliti per garantire le telecomunicazioni in situazioni di emergenza.
In questo contesto, è urgente definire regole stringenti e valide per tutti i soggetti, pubblici e privati, e creare un sistema di controllo delle attività spaziali che garantisca coordinamento e trasparenza. Tuttavia, il ruolo politico che Elon Musk dovrebbe assumere nella prossima amministrazione Trump suscita preoccupazioni. Il conflitto di interessi tra il suo ruolo privato, come proprietario di SpaceX, e un eventuale incarico di supervisione di istituzioni governative come NASA e FAA, è evidente. Considerando anche l’approccio spesso disinvolto di Trump verso le regole, il timore di un “Far West” spaziale appare oltremodo fondato.
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