domenica 5 gennaio 2025

Radio 3 'sommersa' dagli anniversari. Ma il suo direttore, Andrea Montanari, riesce a non farla annegare, nonostante gli anniversari, anzi crea appositamente nuova rubrica

Povera Radio 3. Riuscirà a mantenersi a galla - pensai -  non annegando 'sommersa dagli anniversari'? Questa espressione catastrofica, potremmo accompagnarla, vista la sopravvivenza  di quella radio, con la letteraria ' e naufragar m'è dolce in questo mar', dopo che nella rubrica 'radio' di Carlo Ciavoni sul Venerdì di Repubblica leggiamo che ai numerosi anniversari del 2025 Radio 3 ha pensato da subito come commemorarli, e che addirittura ne ha anticipato uno, ed ha creato una nuova rubrica domenicale, pomeridiana, 'La grande radio'. 

Anche la radio segue la vita culturale e musicale in particolare, che sugli anniversari si regola dando loro il giusto peso. 

Quell'espressione 'sommersi dagli 'anniversari'  la tengo bene a mente, e potrei rinfacciarla ma non lo faccio, quando leggo di apposita rubrica di Radio 3  dedicata ai  numerosi anniversari  del 2025, ad Andrea Montanari, direttore di Radio 3, che così rispose a me, de visu,  quando gli proposi di ricordare i 40 anni del mensile di musica Piano Time, nato nel 1983, anche in seno a Radio 3, dove io stesso curavo una rubrica settimanale intitolata appunto come il glorioso mensile di musica, Piano Time. 

 La ragione dell'oscuramento dell'anniversario di Piano Time, era naturalmente dovuto più che alla rivista, della quale  Montanari ignorava anche il nome, alla mia presenza, in qualità di direttore della rivista. Ecco il breve racconto. 

All'Auditorium di Roma, a primavera inoltrata del 2023, Michele dall'Ongaro - con il quale i  miei pessimi rapporti sono ben noti ai lettori di questo blog - presentava con un ritardo imperdonabile la nomina di Daniel Harding a direttore musicale dell'Orchestra dell'Accademia (dell'uscita di Pappano da Santa Cecilia per insediarsi a Londra, si sapeva già da oltre due anni). Nel corso della conferenza stampa, feci presente a dall'Ongaro che quella nomina arrivava con un ritardo che altre istituzioni musicali importanti non  usavano in simili circostanze. La sua risposta, infastidita ed imbarazzata, fu che  la nomina di un nuovo direttore musicale è fatto assai importante e quindi richiede tempo. Gli ricordai che almeno un paio di volte, l'ultima circa un anno prima, aveva assicurato che entro breve avrebbe comunicato il nome del nuovo direttore.  Perchè non l'aveva fatto? Perchè evidentemente l'accordo con Harding era stato raggiunto dopo lunghissima, controversa trattativa, tanto che nella stagione che veniva presentata  in quell'occasione, Harding non aveva nessuno impegno con l'Orchestra dell'Accademia.

 Il fastidio ed il disappunto a seguito di quella mia domanda pubblica, lo notai oltre che nella risposta di dall'Ongaro, sul viso sia di Montanari che della signora che gli stava seduta a fianco, anch'ella della famiglia di Radio 3, dove dall'Ongaro aveva fatto il 'buono e cattivo tempo' nei molti anni in cui, responsabile della musica 'seria' di quella rete aveva organizzato la sua scalata a Santa Cecilia, con la complicità di Bruno Cagli e dei tanti amichetti accademici che  erano riusciti, tramite votazione non del tutto regolare, ad eleggerlo accademico 'ceciliano'.

 Era evidente che dopo quella  mia uscita  pubblica, a loro modo di vedere ostile al loro piccolo eroe di un tempo, dall'Ongaro, l'anniversario di una rivista, che aveva una sua 'propaggine' a Radio 3,  ma di cui ero stato direttore, non poteva più essere presa in considerazione. 

Dei legami di Piano Time con Radio 3 Montanari  credette perciò di potersene fottere. Che è poi ciò che fece. Montanari mi disse, con  forzata cortesia, di mandargli un promemoria, che gli mandai, ma al quale, da gran signore, si  guardò di rispondere. 

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