venerdì 10 gennaio 2025

Colabianchi ,67 anni, alla Fenice? ( da Il Gazzettino.it, di Gianpaolo Bonzio). A metà mandato, a 70 anni, dovrebbe lasciare l'incarico? Meglio quindi , al di là di ogni altra considerazione, puntare su un altro, anche più meritevole

 

Nicola Colabianchi, sovrintendente a Cagliari: «La Fenice? È un onore, ho i titoli»

Colabianchi, 67 anni, è uno dei nomi in pole position per la poltrona di soprintendente del teatro


TEATRO LA FENICE Verso la nomina del nuovo Sovrintendente

VENEZIA «Sono stato nominato alla soprintendenza del teatro di Cagliari dal ministro Dario Franceschini. Certe polemiche sul mio passato proprio non le capisco».
Nicola Colabianchi, 67 anni, è uno dei nomi in pole position per la poltrona di soprintendente del teatro la Fenice. Il suo nome circola da tempo tra gli addetti ai lavori, lui dice addirittura da parecchi mesi, ma al momento non sono stati fatti passi decisivi verso questa soluzione. 
E nelle ultime settimane si è anche aperta una polemica legata soprattutto ai suoi trascorsi politici. Si è subito aperto il dibattito tra gli addetti ai lavori, come accade spesso in una città come Venezia, ma al momento non è stata fatta alcuna scelta e tutto rimane fermo in attesa della designazione
Alla critiche emerse negli ultimi tempi, però, il diretto interessato replica fermamente elencando i risultati della sua gestione e sottolineando anche i traguardi raggiunti in campo musicale.


Colabianchi, a che punto è la procedura per la nomina del sostituto di Fortunato Ortombina? Il suo è uno dei nomi che circola maggiormente.
«Al momento ci sono solamente delle indiscrezioni, niente di concreto. Certo, se venissi scelto io ne sarei particolarmente felice perchè la Fenice è uno dei teatri storici più prestigiosi, penso che sia anche più importante della Scala ed ha una notevole fama internazionale. Insomma è un traguardo importante».
Le critiche sono legate al suo passato di destra. Cosa risponde?
«Ho un percorso professionale di tutto rispetto visto che sono stato docente al conservatorio di Santa Cecilia ed ho svolto una lunga carriera come pianista e direttore d’orchestra.

A chi solleva dubbi sul mio passato, e sulla mia collocazione a destra, voglio anche ricordare che ho fatto parte del consiglio di amministrazione del teatro dell’opera di Roma per ben otto anni. E in quella occasione ero stato nominato dall’ex ministro ed ex sindaco di Roma Francesco Rutelli».


Come è stata la sua esperienza al teatro lirico di Cagliari?
«Direi molto positiva, siamo il teatro che ha avuto meno cassa integrazione nel corso degli ultimi anni, il bilancio presentato è positivo ed in questi anni ho realizzato investimenti per un totale di 300 mila euro che sono serviti soprattutto per l’acquisto di nuovi strumenti musicali. Era una spesa che serviva da diverso tempo. In questi mesi sui giornali si è anche parlato di una vicenda che mi vede coinvolto per una presunta truffa, ma voglio specificare che si tratta di un caso iniziato dal mio predecessore per il quale non so a che punto sia l’indagine che riguarda delle presunte irregolarità».


Il suo mandato è in scadenza?
«Si, sono arrivato alla fine dei miei cinque anni qui a Cagliari e quindi sono giunto al termine. Ripeto, il bilancio di questo periodo è molto positivo, pensi che ho anche allargato la possibilità per il pubblico di poter partecipare alle nostre iniziative ed ho anche siglato una specifica convenzione con il Cagliari Calcio per dare la possibilità anche agli atleti di frequentare il teatro. Francamente non capisco queste accuse che mi vengono rivolte come se fossi un pericoloso estremista. Penso che su questi argomenti i risultati raggiunti siano davvero importanti».


Per chiunque arrivi in campo San Fantin bisognerà procedere nella direzione indicata da Fortunato Ortombina. Se venisse scelto lei ha già qualche indicazione su cosa fare?
«La sostituzione è un tema davvero delicato e capisco anche che attorno alla Fenice ci siano, diciamo così, particolari appetiti. Ma io non ho chiesto niente sono solo stato indicato in una specie di lista dalla quale il Ministero della cultura dovrà poi scegliere il nome del prossimo soprintendente. 
Fino ad oggi, insomma, non ho indicazioni particolari»

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