mercoledì 31 marzo 2021

L'ufficiale della Marina Walter Blot per un 'piatto di lenticchie' vendeva segreti militari ai Russi ( da Huffpost)

 La cessione di documentazione classificata segreta da parte di un ufficiale italiano a un ufficiale delle Forze Armate russe di stanza in Italia ”è un atto ostile di estrema gravità” per il quale “abbiamo assunto immediatamente i provvedimenti necessari”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio durante una comunicazione al Senato. “Su mie istruzioni - ha ricordato Di Maio - la Segretario Generale Belloni ha convocato al Ministero questa mattina l’Ambasciatore della Federazione Russa Razov per trasmettere con forza la nostra ferma protesta e notificare l’espulsione di due funzionari russi accreditati presso l’ambasciata a Roma. “All’ambasciatore russo abbiamo trasmesso la nostra ferma protesta e notificato l’espulsione di due funzionari” russi, ha aggiunto Di Maio ringraziando la magistratura, il Ros, l’intelligence e tutte le autorità che hanno collaborato.

Nella serata di ieri i carabinieri del Ros, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Roma, hanno fermato un ufficiale della Marina Militare e un ufficiale delle Forze Armate russe di stanza nel nostro Paese con le accuse di spionaggio e rivelazione di segreto. L’operazione, effettuata nell’ambito di una prolungata attività informativa condotta dall’Agenzia Informazioni Sicurezza Interna, con il supporto dello Stato Maggiore della Difesa, ha riguardato un Capitano di Fregata della Marina Militare e un ufficiale accreditato presso l’Ambasciata della Federazione russa, entrambi accusati di gravi reati attinenti allo spionaggio e alla sicurezza dello Stato. Si tratta dell’episodio più grave dai tempi della Guerra Fredda.

martedì 30 marzo 2021

Chi è il sig. dall'Ongaro - come lo ha chiamato il m. Pappano nel corso di una diretta tv ad Uno Mattina, qualche ora fa?

 E' lo stesso dall'Ongaro, che a differenza di Pappano,  in collegamento, era nello studio di Uno Mattina, sovrintendente dell'Accademia di Santa Cecilia? Sì proprio lui, che però per la prima volta  sentiamo  citato come 'signor' dall'Ongaro, trasandato e appesantito. Perchè così tanto?

 Qualcuno potrebbe dire che Pappano ha usato un modo di dire corrente nel mondo, dove, tolto il caso in cui si chiama una persona indicandone l'incarico professionale, chiunque viene omaggiato con il 'signor', neutro ma egalitario e sena alcuna annotazione dispregiativa - come invece si pensa in Italia, paese di 'dottori'.

 Ci ha fatto comunque effetto,  appena poche ore dopo aver letto l'annuncio che Pappano avrebbe lasciato l'Accademia fra due anni, che è poi quando anche il 'signor' dall'Ongaro  potrebbe - noi saremmo felici che accadesse - lasciare la sovrintendenza, dopo due mandati. Anche per godersi un pò di riposo, come sembra  aver optato già Pappano, accettando l'incarico alla LSO, e dall'Ongaro aver bisogno.

 Non crediamo che quel 'signor' sia il segnale di un qualche diverbio o discrepanza di vedute fra i due che compongono il vertice di Santa Cecilia. Magari a causa del nome di un suo possibile sostituto?

 Non è da escluderlo. Anche con Cagli, predecessore di dall'Ongaro i rapporti di Pappano non sono sempre stati idilliaci. Lo sappiamo bene noi che nei mesi di  assidua frequentazione che avemmo con l'uno  e l'altro, a causa di quella nostra biografia del direttore, troppi silenzi di Pappano nei riguardi di Cagli avevano un senso abbastanza chiaro. 

Poi, si sa, quando si deve fare un tratto di strada insieme, anche al compagno  più indigesto ci si abitua, in nome dei rispettivi interessi; semmai alla fine del percorso comune  ci si rimprovera, tutto in una volta, quello che  nel corso del tragitto l'uno o l'altro hanno dovuto mandar giù. Nel caso di Pappano e dall'Ongaro, il 'signor' dall'Ongaro, potrebbe accadere proprio ora che i due stanno per lasciarsi; i prossimi due anni passano  in un attimo.

 E' già tempo di pensare al futuro, a chi sostituirà Pappano a Roma, ed anche al successore di dall'Ongaro. Certamente non tornerà Gatti al posto di Pappano, perchè lui a santa Cecilia c'è già stato - e allora non furono anni felici - e come direttore ospite è in una situazione ideale, e poi è incardinato all'Opera. 

Per la sostituzione di dall'Ongaro, invece, all'Accademia c'è una lunga fila di pretendenti; e potrebbe accadere, come già successo a lui con Cagli, che proprio qualcuno che lui ha fatto di tutto per farlo accogliere fra gli accademici, gli 'faccia le scarpe' come si suol dire. La guerra è guerra!

Pappano lascerà anche l'incarico a Roma ma non Santa Cecilia, dove continuerà a tornare come ospite

La domanda che cosa farà Pappano con Santa Cecilia, quando nel 2023 terminerà il suo ennesimo contratto, avviato di fatto nel 2003 e formalmente nel 2005, giacché a far data dal gennaio 2024 sarà direttore 'principale' della LSO, come è stato appena annunciato, ha ora una risposta. Non andrà via definitivamente da Roma, ma lascerà l'incarico stabile di Direttore musicale a Santa Cecilia, pur continuando a dirigervi come 'ospite'. (Pappano assumerà l'incarico a settembre del 2023, quando terminerà l'incarico a Roma, e si insidierà  di fatto nella primavera dell'anno successivo, quando terminerà anche il ventennale incarico al Covent Garden).

E' assai verosimile che nel teatro che ha diretto per decenni, e che è a due passi da casa,  come a Roma, continuerà a dirigervi, senza però incarico stabile.

 Dunque nel futuro di Pappano c'è il ritorno stabile a casa, a Londra. Mentre  l'Italia sarà il paese nel quale verrà a fare le vacanze, avendo una casa in Umbria; e ad onorare la memoria di suo padre nel paese natale dei suoi genitori, in quel di Benevento, dove ogni anno ricorda la figura di suo padre, insegnante di canto, con un concerto.

 Pappano  dunque cerca una situazione professionale più tranquilla, di tutto riposo; bando ai viaggi continui, alle decine e decine di recite operistiche sinfoniche fra Roma e Londra. Ed è anche normale per un direttore che negli ultimi trent'anni ha avuto tutto o quasi. Ha diretto tutto quel che ha voluto, si è fatto amare da orchestre e pubblico, ed ha avuto dalla sua, una critica sempre favorevole, se non entusiasta. Un pò sospetta. Come ci fosse un complotto, ma a suo favore. Noi che pure siamo stati suoi estimatori della prima ora, altrimenti non avremmo pubblicato già nel 2007 la sua prima biografia, abbiamo visto con qualche sospetto il fatto che mai una riga sia uscita minimamente critica nei confronti della sua attività. Quando è troppo è troppo. Ah, sì, forse una volta abbiamo letto qualcosa che non era proprio un elogio, e fu sul Corriere a firma Girardi,  che criticava il suo Bach ( Passione secondo Matteo), nè carne nè pesce.  E noi allora, se ben ricordiamo, ne difendemmo la scelta stilistica e di organico su Giornale.

 Dopo una già lunga carriera,  numerose tournée in mezzo mondo, una montagna di registrazioni discografiche, cos'altro potrebbe desiderare un direttore che avrà sessantacinque anni nel 2024? Un pò di tranquillità che è forse l'unica cosa che non ha mai avuto da quando ha esordito alla Monnaie di Bruxelles. E della quale potrebbe oggi sentire il bisogno.

Coronavirus. Bollettino dal fronte dei contagi aggiornato a martedì 30 marzo 2021

 Oggi in Italia si sono  registrati 16.017 contagiati e 529 morti. Effettuati 301.451 tamponi, tasso di positività al 5,3% (-2,9%). Terapie intensive (-5), ricoveri (+68). In Lombardia 3.271 casi, 1.861 in Piemonte e 1.593 nel Lazio. Altri 1.573 in Campania e 1.527 in Puglia. Agenas: peggiorano terapie intensive, 11 punti sopra la soglia critica.

In Turchia la sperimentazione di un vaccino antiCovid intranasale come sta già facendo l'ex Astrazeneca

 La Turchia si prepara ad avviare la sperimentazione di un vaccino anti-Covid intranasale. Lo ha annunciato stamani il ministro dell'Industria e della Tecnologia di Ankara, Mustafa Varank, riferendo che gli scienziati dell'azienda specializzata in nanotecnologie Nanografi hanno concluso con successo la fase preclinica dello sviluppo di uno spray nasale che punta a fornire l'immunità dal coronavirus. Il siero, ha aggiunto il ministro inaugurando un nuovo impianto dell'azienda ad Ankara, potrà essere anche rimodellato in futuro in caso di varianti. La fase 1 della sperimentazione del vaccino-spray inizierà a breve, ha spiegato ancora Varank, assicurando che l'obiettivo è di avviarne la somministrazione di massa entro l'anno. (ANSA).

Vaccino Astrazenaca cambia nome. Solo quello od anche la sua efficacia e le fasce di età a cui somministrarlo? Si chiamerà VAXZEVRIA (da Huffpost)

 Il vaccino covid AstraZeneca cambia nome: ora si chiama Vaxzevria. Lo riferiscono i media stranieri sulla base dei dati dell’Agenzia europea per i medicinali. Il cambio di nome in Vaxzevria è stato approvato proprio dall’Ema il 25 marzo, a seguito di una richiesta dell’azienda farmaceutica britannico-svedese. In precedenza era semplicemente chiamato “Vaccino COVID-19 AstraZeneca”.

Il vaccino rimane invariato, ma le informazioni sul prodotto, l’etichettatura e la confezione potrebbero presentare un aspetto diverso. Sul sito dell’Ema è stato anche pubblicato il nuovo bugiardino aggiornato con i possibili e rari casi di eventi avversi tromboembolici.

Anche una giovane cantante, ELODIE, bacchetta la Lega italiana omofoba, anzi OMOTRANSFOBICA

 Questa gente non dovrebbe essere in Parlamento. Questa gente è omotransfobica". Non le manda a dire Elodie e su Instagram attacca duramente la Lega che sta tentando di fermare la legge Zan contro l'omofobia che deve essere discussa in Senato. "Siete indegni", scrive nelle stories criticando le posizioni del senatore Simone Pillon che di recente ha bollato il Festival di Sanremo come "un ossessivo Gay Pride".

Non è la prima volta che la cantante prende posizione sui temi Lgbt. Elodie è sempre scesa in campo a difendere i diritti degli omosessuali. 

Elodie risponde alle critiche: "Non sono una trans, ma non credo sia un'offesa"

 Tanto che qualche settimana quando la Chiesa si era opposta alla benedizione delle coppie gay aveva criticato pubblicamente la nota del Vaticano: "Per fortuna la gente continuerà ad amarsi pur non avendo la 'benedizione' del Vaticano". 

Pappano sostituirà Rattle alla London Symphony Orchestra dal 2024. Lascerà Santa Cecilia? ( da La Repubblica)

 Grande riconoscimento per sir Antonio Pappano: è stato nominato Chief conductor (Direttore principale) della London Symphony Orchestra che ne ha dato notizia anche attraverso i suoi canali social. Il maestro, di origini familiari italiane e con doppia cittadinanza (è nato nel 1959 nel sobborgo londinese di Epping da genitori campani), è stato designato a subentrare dal 2023 a sir Simon Rattle alla guida della prestigiosa orchestra.

Rattle, 66 anni, già successore di Claudio Abbado alla testa dei Berliner Philharmoniker fino al 2018, quando cedette il podio al russo Kirill Petrenko, ha annunciato nei mesi scorsi l'intenzione di lasciare la direzione della London Symphony Orchestra, assunta nel 2017, per tornare in Germania alla scadenza del suo mandato (2023), dopo il fallimento dei piani - da lui sostenuti - per la realizzazione di un nuovo auditorium della musica nel centro di Londra.

Pappano assumerà a pieno titolo l'incarico di Chief conductor designate dal luglio 2024, alla scadenza dell'attuale compito di direttore e nume tutelare della Royal Opera House, a Covent Garden. Non è ancora noto se la 61enne bacchetta italo-inglese manterrà il suo ruolo parallelo di direttore musicale (incarico che ricopre dal 2005) presso l'Accademia di Santa Cecilia a Roma.

"Come già noto - si legge in nota di congratulazioni da parte di Santa Cecilia - il maestro garantirà al pubblico romano e ai complessi artistici dell'Accademia la sua preziosa collaborazione per gli appuntamenti futuri già in calendario che continuano in streaming, alla radio e in televisione e che riprenderanno dal vivo non appena l'emergenza sanitaria terminerà".

Anche i POLPI sentono il dolore, come i mammiferi (da Evolve)

 Nemmeno nelle profondità marine è possibile vivere in santa pace senza conoscere il dolore. Uno studio condotto dai ricercatori della San Francisco State University ha dimostrato infatti che i polpi sentono il dolore, sia fisicamente che emotivamente. Questa reazione li avvicina dunque ai mammiferi. La scoperta è molto importante perché si tratta della prima forte evidenza della presenza di questa capacità negli invertebrati.

 La neurobiologa Robyn Crook della San Francisco State University ha condotto per anni una lunga ricerca in tal senso. Nell'ultimo lavoro portato avanti dal suo laboratorio ha usato sui cefalopodi, e in particolare sul polpo, gli stessi protocolli usati per testare il dolore nei roditori.

Studi precedenti erano arrivati a dimostrare che i polpi possono rispondere in modo riflessivo a stimoli nocivi, imparando a evitare i contesti dannosi. Questa nuova ricerca invece va oltre. Dopo una singola sessione di allenamento in una scatola a tre camere, i polpi che hanno ricevuto un'iniezione di acido acetico si sono tenuti alla larga dalla camera in cui hanno ricevuto la puntura, al contrario invece di quelli a cui era stata iniettata una soluzione salina non dannosa.

 

Come se non bastasse, quando ai polpi che erano stati oggetto di un'iniezione dolorosa veniva somministrato un analgesico, preferivano la camera in cui potevano sperimentare un immediato sollievo dal dolore. Questo comportamento viene considerato una chiara evidenza di un'esperienza di dolore affettivo.

Robyn Crook è arrivata a capire anche che i polpi percepiscono differenze nel dolore in base alla posizione in cui viene indotto. Quelli che hanno ricevuto un'iniezione di acido hanno mostrato comportamenti di "grooming" nel sito dell'iniezione per tutta la durata dell'esperimento, 20 minuti circa.

 

Attraverso registrazioni elettrofisiologiche, la neurobiologa ha indirettamente mostrato una risposta periferica prolungata nel percorso verso il cervello del polpo, che sembra rappresentare l'intensità del dolore sperimentato dalle iniezioni di acido. Questi messaggi, inoltre, vengono velocemente invertiti con un analgesico, un forte segno di esperienza del dolore. "Insieme, questi dati forniscono un forte supporto per l'esistenza di uno stato affettivo negativo e duraturo nei polpi", spiegano i ricercatori.


Mediaset. Campagna 'Io non la bevo' contro le 'fake news', dal 2 aprile

 Dieci semplici regole per smascherare le notizie false: Mediaset aderisce attivamente alla Giornata internazionale contro le fake news attraverso tre diversi spot da 30 secondi programmati sulle proprie reti, quiz trasmessi in radio e sui social, un sito Internet dedicato e un documentario originale. La campagna, dal titolo "Io non la bevo" e che prenderà il via proprio il 2 aprile in occasione del "Fact-checking day", è dedicata alla guerra dichiarata dagli editori più seri alle bufale che sempre più popolano il web e i social, distorcendo e manipolando la realtà.

Le iniziative - "Mediaset ha a cuore il futuro" ancora una volta mette al servizio della comunità le competenze e la forza comunicativa della tv Mediaset per un'iniziativa sociale. Oltre agli spot tv che spiegano in maniera semplice e intuitiva come verificare le notizie, Mediaset aprirà un sito web con un vero e proprio "decalogo anti-fake" alla pagina www.iononlabevo.mediaset.it. Non solo. Giochi a quiz sulle piattaforme social e sulle radio del Gruppo coinvolgeranno il pubblico sull'argomento. 

 Infine il documentario originale "Dietro la notizia", realizzato da Infinity Lab, andrà in onda il 2 aprile in seconda serata sul canale Focus (canale 35 del telecomando) e sarà disponibile online nel catalogo di Infinity. 

"Mediaset ha a cuore il futuro" - L'iniziativa "Mediaset ha a cuore il futuro" da oltre due anni sensibilizza l'opinione pubblica sui grandi problemi della modernità: tanti contenuti originali a favore della prevenzione del tumore al seno, contro l'abbandono scolastico, il cyberbullismo, lo spreco alimentare, la violenza sulle donne, oltre a quelli sull'importanza del gioco per i nostri bambini. 

Andrea Scanzi ha fatto una figura di m...

 Da mesi il noto giornalista del Fatto, Andrea Scanzi, è in cima a quelli più seguiti sui social: si parla di milioni di fans.

 Perché è il più bravo? il più 'svelto'? Il più bello? Il più fascinoso? Il più colorito? Il più prezzemolino?  Forse per tutte queste ragioni e molte altre ancora, anche se potrebbe accadergli - a seguito dello scandalo della vaccinazione che lo ha visto protagonista;  c'è da temere, per lui, non certo per noi - di perdere qualche adorante seguace.

 E' accaduto, come  ad un furbetto di periferia, che sia riuscito a farsi vaccinare prima di altri che ne avevano più di lui diritto. E, cosa ancora più grave, è che se ne è vantato. come a dire: c'è chi può, ed io posso!

 Non contento ha imbastito una autodifesa che fa il paio con quella della Boldrini messa giustamente in croce in questi giorni per aver ritardato il pagamento di miseri 3.000 Euro alla sua ex colf, Lei che di Euro ne guadagna  qualche decina di migliaia al mese, già da molti anni.

Scanzi ha tirato in ballo la condizione di fragilità dei suoi genitori con i quali convive ed ai quali egli 'bada'. Tutta la difesa verteva sul senso da dare al verbo 'badare'.

 Ma come - gli hanno detto in molti -come fai a badare ai tuoi genitori se stai più tempo in giro per teatri e in tv? Badi a loro solo quando ti serve per essere vaccinato? Al punto che nei giorni più roventi della polemica il giornalista badava ai suoi 'fragili' genitori, da una clinica di lusso di Merano, dove da una settimana  seguiva  un programma 'detox'?

 Purtroppo il successo dà alla testa anche  a quelli che si ritengono immuni e che quindi in suo nome, si sentono autorizzati a poter calpestare anche le più elementari norme di decenza e morale.

Se non proprio 'prima gli italiani', almeno 'anche gli italiani' nei cartelloni delle maggiori istituzioni musicali ,finanziate con denaro pubblico, in Italia

 Chi legge con una certa assiduità questo blog sa che noi molte volte ci siamo occupati del problema, e non certo perché la pensiamo come  il 'cazzaro verde' - alias Salvini - che noi vediamo come 'fumo negli occhi'.

 Semplicemente perché, scorrendo ad ogni inizio di stagione i cartelloni dei nostri più importanti teatri e istituzioni musicali, abbiamo troppo spesso, anzi quasi sempre, rilevato che la presenza di artisti italiani in essi era IRRILEVANTE. E non perchè fra gli italiani non si  erano reperiti interpreti di ugual valore di quelli stranieri scritturati.

 Noi stessi che in  nome  della difesa degli artisti italiani avevamo fatto addirittura un intero programma di festival (Festival delle Nazioni di Città di Castello nel 2004), invitandovi tutte le giovani valenti generazioni nei vari settori della interpretazione,  anche nella attività giornalistica ci siamo occupati del problema. 

Una volta abbiamo interpellato sull'argomento anche Accardo, per i giovani violinisti, molti dei quali, italiani e non, avevano frequentato le sue classi. Il suo parere convinto fu che quelli italiani non solo non avevano nulla di invidiare agli stranieri ma che erano anche più colti dei loro giovani colleghi oltre che naturalmente altrettanto se non più bravi. Del resto vediamo che oggi Dego, Tifu, Marzadori - tanto per fare i nomi di giovani bravissime violiniste - hanno finalmente ottenuto lo spazio che si meritano. Il caso di Beatrice Rana, pianista, è una piacevolissima sorprendente eccezione.

 A proposito della Marzadori, oggi 'spalla' alla Scala, negli anni in cui collaboravamo con la Rai e La Fenice per il Concerto di Capodanno, facemmo a Ortombina il suo nome. Il suggerimento non venne raccolto come a dire:  chi è, quella violinista italiana...

L'altra settimana, scorrendo il programma del Festival Puccini,  firmato dal responsabile Giorgio Battistelli,  ci siamo messi le mani nei capelli quando abbiamo visto le locandine delle opere farcite a dismisura di cantanti stranieri: addirittura - lo avevamo notato con maggiore disappunto - Turandot, aveva un cast interamente straniero.

 Come mai in un paese i cui Conservatori sono sempre più frequentati da studenti  non italiani, specie nelle classi di canto?

Oggi, a dir il vero, complice questo schifoso Covid, le istituzioni musicali hanno fatto di necessità virtù, invitando più italiani, a causa delle restrizioni di movimento imposte da molti governi. Dovevamo aspettare il Covid per  ragionare sul problema?

 Non serve  ricordare che negli altri paesi non ci si comporta alla stessa maniera. Se si guardano i cartelloni di molte istituzioni straniere si vede che  sono presenti artisti di cui non conosciamo neanche i nomi, vedettes a parte, senza per questo dover concludere che siano tutti artisti di basso o non alto profilo.

In Italia poi, dove le attività musicali ed operistiche  più prestigiose sono ampiamente finanziate con denaro pubblico, Franceschini ed il prode Nastasi dovrebbero imporre qualche regola. Soprattutto Nastasi, per rimediare ai vari disastri che ha fatto.

 Se nessuno si muove  accadrà, fra qualche anno - non è improbabile - che lo facciano le procure, come è accaduto nei mesi scorsi a Torino, nello scandalo che ha visto coinvilti undirettore aristico ed una agenzia ( ah, le agenzie, altro capitolo. Il loro strapotere ha a che fare anche con  le mazzette?) 

Noi  non vorremmo che venissero 'prima' e 'comunque' gli italiani, ma almeno che, a pari merito e bravura ( e qui si aprirebbe il capitolo della incompetenza di molti direttori artistici, messi lì dalla politica ignorante!), si facesse spazio agli italiani.

 Perchè lo scandalo  di cartelloni - e sono purtroppo molti in Italia -  pieni zeppi più di interpreti stranieri che italiani, non può essere più ignorato.

lunedì 29 marzo 2021

Spazio a interpreti italiani nei cartelloni di teatri e istituzioni musicali in ITalia ( da Il Giornale, di Andrea Cangini)

 Senza precipitare nella vacua retorica e arrivare a dire, come ama fare chi vive di consenso immediato, "prima gli italiani", il problema c'è ed è questo il momento per affrontarlo. Il problema è presto detto, ma per inquadrarlo occorrono un paio di premesse. La prima. La musica classica in generale e la lirica in particolare sono tra le principali ragioni della popolarità dell'Italia nel mondo. Siamo conosciuti come il Paese del "bel canto" e riconosciuti come la patria del melodramma. L'italiano è la lingua universale della musica. Ma da oltre un anno, e questa è la seconda premessa, gli interpreti italiani non battono chiodo. Al pari del turismo, infatti, lo spettacolo dal vivo è il settore più colpito dalle conseguenze della pandemia. Un danno colossale, stimato dall'Agis nell'ordine dei 600 milioni di euro. Valorizzare gli artisti italiani sarebbe dunque un modo per coltivare un elemento cardine dell'italianità e per sostenere un settore in crisi. Non lo stiamo facendo. Nei giorni scorsi Ariacs e Assolirica hanno lamentato che il cartellone estivo del Festival Puccini di Torre del Lago è fin troppo ricco di nomi stranieri. È quel che accade nella programmazione della maggior parte dei teatri, a partire dalla Scala. Lo scorso dicembre, in piena pandemia, il tempio della lirica mondiale ha messo in scena per la prima un "A riveder le stelle" debordante interpreti stranieri. Gianluca Floris, presidente di Assolirica, prevede che "per i prossimi vent'anni la lirica parlerà slavo, tedesco e americano. Non più italiano". Franco Silvestri, presidente di Ariacs, denuncia che "questa sovrabbondanza di artisti stranieri non può non essere collegata alla presenza di governance non italiane in diverse istituzioni musicali italiane". Chiosa il soprano Francesca Sassu: "All'estero succede il contrario, vengono valorizzati i talenti locali senza che nessuno si ponga il problema del provincialismo". C'è del vero. Nella patria del libero mercato, ad esempio, gli Stati Uniti, l'80% dei ruoli è riservato ad interpreti americani. Il problema, dunque, c'è. Affrontarlo significherebbe coltivare l'identità nazionale e sostenere un settore in drammatica difficoltà. Non sarebbe male se, nel quadro del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il ministro Franceschini prevedesse l'istituzione di una scuola di alta formazione lirica e incoraggiasse (per non dire obbligasse) fondazioni, teatri e festival a privilegiare gli interpreti italiani.

Anticorpi monoclonali Astrazeneca: gli USA si muovono in tempo e non badano a spese ( da Business Insider Italia, di Carlotta Scozzari)

 I primi dati della combinazione di anticorpi a lunga durata d’azione messa a punto da Astrazeneca per impedire a chi è stato esposto al virus di sviluppare la malattia Covid-19 potrebbero arrivare entro giugno. Lo scrivono gli analisti di Credit Suisse nell’ultimo studio sulla società anglo-svedese e sulle sue azioni, dove spiegano di avere incontrato i team di ricerca & sviluppo e dell’area commerciale biopharma per gli ultimi aggiornamenti, non solo finanziari. Il prodotto, che si trova all’ultimo stadio dello sviluppo per la prevenzione e il trattamento del Covid-19, si chiama AZD7442 e, proprio nei giorni scorsi, Astrazeneca ha annunciato di avere siglato un nuovo accordo con il governo degli Stati Uniti che, aggiungendosi a quello già firmato a ottobre, innalza a 700mila dosi la fornitura nel 2021, per un massimo di 726 milioni di dollari.

“La combinazione di anticorpi a lunga durata – ha dichiarato per l’occasione il ceo di Astrazeneca, Pascal Soriot – potenzialmente può offrire protezione quasi immediata a chi non può essere vaccinato, sia prevenendo l’infezione sia trattando la malattia nei pazienti già infetti”. “Una combinazione di anticorpi monoclonali – precisa la questione il sito italiano di Astrazeneca – potrebbe essere complementare al vaccino come agente profilattico, ad esempio per quelle persone per le quali un vaccino potrebbe non essere appropriato o per fornire una protezione aggiuntiva per le popolazioni ad alto rischio. Potrebbe anche essere usato per curare le persone che sono state infettate”. Più in particolare, AZD7442 rappresenta la combinazione di due anticorpi a lunga durata di azione che sono stati isolati dal team del Vanderbilt University Medical Center – e in relazione ai quali Astrazeneca ha acquisito la licenza – dal sangue di una coppia di persone provenienti da Wuhan, in Cina, e affette da Covid-19.

Il tema è di grande attualità, perché proprio nei giorni scorsi, in alcune regioni d’Italia e per alcune categorie di pazienti, è partita la somministrazione di anticorpi monoclonali per la cura del Covid.

“In Basilicata è cominciata la somministrazione di anticorpi monoclonali per la terapia di pazienti con sintomi lievi o moderati che presentino particolari fattori di rischio, come obesità, diabete con complicanze, dialisi o trapianto” ha, per esempio, annunciato il presidente della Regione, Vito Bardi.

 Astrazeneca ha, inoltre, spiegato agli esperti di Credit Suisse di essere al lavoro sul vaccino intranasale, che “potrebbe essere molto utile per i bambini” e “potrebbe ridurre la trasmissione meglio” che il vaccino che viene già somministrato “perché va direttamente dentro al naso”, come precisato da Mene Pangalos, vicepresidente esecutivo di Astrazeneca Biopharmaceuticals R&D.

 Quanto ai recenti problemi con l’Unione Europea, dal gruppo anglo-svedese hanno spiegato a Credit Suisse che al momento non è stata presentata alcuna richiesta di rimborso per le dosi già prenotate. “Ci sono stati dei sobbalzi lungo la strada ma, quando si spiegano questi sobbalzi alle persone, spesso capiscono. Saremmo molto sorpresi se ci fossero impatti di lungo termine da questo punto di vista” hanno spiegato da Astrazeneca.


Dopo Barcellona, si può ripartire con gli spettacoli e la musica dal vivo? ( da Leggo)

 Se si riapre ai concerti è tutta un'altra musica. L'esempio del live di Barcellona - con cinquemila persone ammesse previo tampone - ha dato la scossa, dopo mesi di inerzia e passività. E ora i musicisti provano a ottenere quelle risposte che finora sono sempre mancate. Perché si può stare distanziati al ristorante o in chiesa e non in un teatro o in un cinema, oppure addirittura in uno spazio musicale all'aperto? Il sospetto che il settore della cultura e dello spettacolo in questi mesi sia sempre stato considerato non essenziale si fa sempre più concreto. E ora che lo show-esperimento spagnolo ha dimostrato che si può addirittura tornare ad assistere a un concerto tutti insieme, assembrati sotto un palco, si aprono nuove strade.

 Francesco Baccini: «Per il governo sempre invisibili. Ma ora ripartiamo, almeno dai teatri»

«C'è finalmente la possibilità di ripartire, smettendo di inseguire il virus - ha sottolineato Vicenzo Spera, presidente di Assomusica - Noi siamo già pronti per farlo. Abbiamo in cantiere un esperimento teatrale su questa falsariga e uno all'aperto. Abbiamo già lavorato con le aziende sanitarie, abbiamo i protocolli. Aspettiamo solo che gli enti ci autorizzino».

 Marco Conidi: «Avete sulla coscienza i mancati sorrisi di milioni di italiani»

Il problema, però, è rappresentato dal muro di gomma opposto finora dalle istituzioni. «Non ci ascoltano, non ci considerano prioritari. Eppure il nostro comparto offre lavoro a settecentomila persone con relative famiglie», ha commentato con amarezza il musicista Paolo Belli.

 Sarà la volta buona? Per ora tutto tace. E dal ministero della Cultura filtrano solo nuovi ristori, con destinazioni anche stranamente circoscritte. «Tre milioni di euro in più per sostenere e rafforzare le azioni di tutela e protezione della musica jazz, dei festival, dei cori e della bande, settori particolarmente colpiti dalle conseguenze della pandemia». Così il Ministro Dario Franceschini ha annunciato un nuovo decreto che stabilisce le modalità di ripartizione delle risorse del Fondo per il sostegno del settore dei festival, dei cori e bande musicali e della musica jazz.

«La musica dal vivo ha concluso Franceschini - sta ancora attraversando una crisi drammatica e per questo va aiutata fino al completo ritorno alla normalità». Già, ma ora c'è bisogno di vedere un raggio di speranza fuori dal tunnel di questo anno. E l'estate è la stagione ideale per ripartire, in sicurezza. C'è una voglia matta di tornare a respirare. E la musica, più che mai, è ossigeno.

 

Mario Draghi: obiettivo di 500.000 vaccinazioni al giorno non è più così lontano ( da La Stampa)

 L’obiettivo di vaccinare 500 mila persone al giorno «non è così lontano». Al futuro ora «guardiamo con ottimismo». Soprattutto, da adesso, «occorre ridare speranza al Paese, pensando a programmare e alle riaperture». 

 Dopo le tensioni degli ultimi giorni tra il governo e le regioni sulle vaccinazioni, le parole del presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante l’incontro con le Regioni sui vaccini cercano oggi un punto di incontro per «guardare al futuro e dare un segnale al Paese». 

L’Italia vuole ripartire, ma bisogna ancora fare i conti con i nuovi casi di coronavirus e col tasso di contagio ancora in crescita. «Bisogna cominciare ad aver di nuovo il “gusto del futuro” - ha detto Draghi -. Occorre uscire da questa situazione di inattività, e sono certo che tutti insieme raggiungeremo qualunque obiettivo». 

 Il ministro della Salute: «Passo avanti per renderle più veloci e capillari» Gli obiettivi prefissati per aprile e maggio a proposito delle forniture di vaccini e al numero delle vaccinazioni sembra a questo punto raggiungibile. Per questo lo Stato farà di tutto per rispondere alle esigenze delle Regioni, anche rispetto al tema delle carenze di personale. 

Ma, ha detto Draghi, «è solo con la sincera collaborazione che si vince la battaglia». E a questo proposito sia il capo della protezione civile, Curcio, sia il commissario per l'emergenza Covid, Figliuolo, si sarebbero detti disponibili a rispondere favorevolmente alla richiesta di aumentare le dosi di vaccino disponibile nelle zone di confine con il nostro Paese.


Stage retribuito di giornalismo, della durata di due mesi, nella redazione di Repubblica ( da La Repubblica, di Andrea Iannuzzi)

 Due mesi di stage lavorativo retribuito nella redazione di Repubblica, le domande sono aperte. Torna anche nel 2021 la fellowship della Google News Initiative, organizzata dallo European Journalism Centre, che avrà Repubblica come partner insieme ad altre 30 testate europee. Un'occasione per giovani giornalisti, studenti delle scuole di giornalismo ma anche specialisti di dati, social media, marketing legato al mondo dei media, interessati a fare un'esperienza full immersion nelle principali testate di informazione europee. Le domande sono aperte fino al prossimo 25 aprile, per saperne di più sui criteri e per inviare la propria candidatura ci si può collegare a questo link.

Il programma

La GNI Fellowship offre la possibilità di trascorrere due mesi retribuiti - tra luglio e ottobre 2021 - all'interno della redazione di Repubblica per studenti o giovani laureati in giornalismo, tecnologia, multimedia e design: un'opportunità unica che potrebbe anche significare l'inizio di un percorso professionale. Il candidato scelto al termine di un processo di selezione avrà l'occasione di lavorare a diretto contatto con lo staff della redazione in diversi ambiti: dalla scrittura ai contenuti multimediali ai progetti basati sull'analisi dei dati fino alla progettazione e allo sviluppo di nuovi prodotti digitali.

Le condizioni

Chi si aggiudicherà la fellowship parteciperà a un bootcamp formativo organizzato dall'European Journalism Centre insieme agli altri candidati selezionati dalle diverse testate, con i quali potrà condividere esperienze e risorse, mettendosi in contatto anche con gli alunni delle precedenti edizioni. Successivamente, il periodo di stage retribuito sarà della durata di 8 settimane all'interno dell'organizzazione prescelta. Lo European Journalism Centre seguirà i selezionati durante l'intero periodo di fellowship, monitorando il lavoro svolto e i progressi compiuti. Quest'anno verrà riservata una particolare attenzione al tema della diversità nelle redazioni, che sarà uno dei requisiti importanti nella scelta finale.

Come fare domanda

La deadline per presentare la propria candidatura è il 25 aprile 2021. Entro fine maggio Repubblica e le altre testate che partecipano al progetto svolgeranno il processo di selezione e sceglieranno i candidati. Dal 22 al 24 giugno i candidati selezionati parteciperanno al bootcamp internazionale. Tra luglio e ottobre infine si svolgerà il periodo di intership retribuita. Per poter presentare l'application è necessario aver compiuto 18 anni ed essere iscritto a una facoltà universitaria, a una scuola di giornalismo, a un master, oppure aver ottenuto la laurea o il master nel 2019/20. Bisogna essere cittadini o residenti nello stesso Paese per il quale si presenta la domanda.

Se siete interessati potete presentare la vostra domanda qui.

E' morto Gianluigi Colalucci che restaurò la Cappella Sistina che non piacque a Maurizio Pollini

 Ricorda  Claudio Strinati, ex soprintendente di Roma e studioso del Rinascimento, a proposito del discusso restauro della Sistina effettuato negli anni Novanta: “In Vaticano, come capo restauratore, Colalucci rispondeva all'allora direttore Carlo Pietrangeli, un'altra grande figura, un uomo di altissimo valore". 

E tra i detrattori più appassionati del lavoro della Sistina c'era anche il grande pianista Maurizio Pollini: "Colalucci raccontava che il maestro gli aveva scritto criticandolo e che lui lo aveva invitato in cantiere per spiegargli come funziona il lavoro di pulitura degli affreschi. E raccontava anche che Pollini, pur dandogli ragione, gli ribadi che a lui gli affreschi di Michelangelo piacevano di più prima quando erano scuri. Ma certo questo è un giudizio tanto legittimo quanto soggettivo". “La percezione che oggi il pubblico ha dei colori di Michelangelo è quella che deriva dal lavoro di Colalucci ed è una percezione esaltante" conclude Strinati.

Donne all'Opera! Concerto per dire no alla violenza sulle donne ( ANSA)

 Sei cantanti donna di livello internazionale, un'orchestra tutta femminile di 22 elementi e una Maestra concertatrice come Valeria Montanari per dire "no" alla violenza sulle donne. È Donne all'Opera, concerto che per la prima volta riunisce un ensemble tutta al femminile su repertorio barocco del primo Settecento, nato da un'idea della cantante lirica Francesca Ascioti, fondatrice dell'Enea Barock Orchestra, che si svolgerà a porte chiuse il 30/3 all'Auditorium Parco della Musica di Roma, "ripreso nelle prossime settimane da Rai5 e dal 12/3 sul canale Youtube dell'Enea Barock Orchestra", dice la Ascioti. E che sosterrà le Onlus WeWorld e Vite senza paura, in prima linea in progetti dedicati alle donne che hanno subito violenza. "Appena possibile vogliamo portare il concerto e il suo messaggio in giro per l'Italia, nei teatri pieni di pubblico, soprattutto nelle zone dove ce n'è più bisogno", aggiunge Giovanni Nardulli, vice presidente di RiDiamo Onlus, che sostiene l'evento insieme a Eni gas e luce, Gruppo San Donato, Legance - Avvocati Associati. I numeri raccontano di una donna vittima di femminicidio ogni tre giorni, due a settimana. Eppure, spiega la Coordinatrice Area Advocacy nazionale, Policy e centro studi WeWorld, Elena Caneva, " i femminicidi sono la punta dell'iceberg di un fenomeno di violenza in cui solo l'11% delle vittime ha il coraggio di denunciare". Il concerto vedrà la partecipazione di Maria Grazia Cucinotta, fondatrice di Vite senza Paura, e della campionessa olimpica Elisa Di Francisca, con protagoniste "musiciste in arrivo anche da Parigi, Basilea, Spagna e Australia", racconta la Ascioti, che canteranno Antonio Vivaldi, Georg Friedrich Händel, Johann Adolf Hasse. "E' la prima volta che un'orchestra tutta femminile si sperimenta su repertorio barocco - dice - E il risultato cambia. C'è un suono più femminile. Si percepiscono un'eleganza e morbidezza diversa". 


N:B:

 Esiste un suono 'maschile' ed uno 'femminile'? E' dato da un particolar modo di suonare? O qualora a suonare sono uomini oppure donne? Si tratta di stupidaggini che fanno anche male alla causa della perfetta uguaglianza di genere  (P.A.)

Orchestra Giovanile Italiana (OGI). Audizioni a Fiesole

 Se sei un giovane strumentista e desideri incrementare la tua preparazione frequentando il corso di qualificazione per l’attività in orchestra e vivendo anche le intense emozioni del palcoscenico, l’Orchestra Giovanile Italiana è il progetto formativo che fa per te!


L’OGI è il primo corso italiano di qualificazione orchestrale, che dal 1984 contribuisce alla formazione di migliaia di giovani musicisti, aprendo a moltissimi di loro le porte delle principali compagini italiane e di molte orchestre in tutto il mondo.


L’Orchestra Giovanile Italiana offre ad archi, fiati, percussioni, arpa e pianoforte fondamentali ed entusiasmanti esperienze, sotto la guida di docenti prestigiosi e celebri direttori, spaziando tra il grande repertorio sinfonico, la musica da camera ed il teatro musicale.


Le selezioni sono in calendario alla Scuola dal 25 aprile al 2 maggio 2021 (le date verranno confermate via e-mail vista l’incertezza dovuta alla situazione sanitaria).
La data di scadenza per l’invio online delle domande è il 17 aprile.


Per le iscrizioni clicca qui mentre per informazioni è possibile chiamare il numero 055/5978539 oppure inviare una e-mail a s.angius@scuolamusica.fiesole.fi.it

I vaccini Pfizer e Moderna proteggono dalla malattia ed anche dal contagio

 I vaccini a mRna di Pfizer-BioNTech e Moderna proteggono non solo dai sintomi della Covid-19, ma anche dal contagio: il rischio di infezione è ridotto del 90% dopo due dosi e dell′80% dopo una singola dose. Lo dimostra uno studio americano condotto dai Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) su 3.950 medici, infermieri e altri lavoratori essenziali vaccinati negli Stati Uniti e monitorati per 13 settimane (da metà dicembre 2020 fino a metà marzo 2021). Servono all’incirca due settimane dopo la somministrazione di ciascuna dose di vaccino per sviluppare anticorpi protettivi.

Nuovo vaccino in Italia dal 16 aprile: Johnson&Johnson, ed è monodose

 Il vaccino Johnson & Johnson arriverà in Italia il 16 aprile: la conferma arriva dal presidente del Consiglio regionale della Liguria, Gianmarco Medusei, che ne ha parlato con il commissario per l'emergenza Covid, Francesco Figliuolo, a margine della visita a Genova. "Il Commissario Figliuolo mi ha confermato che i vaccini Johnson & Jonhson arriveranno in Italia dal 16 aprile", ha scritto su Facebook, "ce lo auguriamo, oltre alla vaccinazione che è prevenzione, auspico anche una maggiore produzione di anticorpi monoclonali, che si stanno dimostrando particolarmente efficaci anche sulle varianti".


Dopo l'ok europeo dell'Ema, il 12 marzo vaccino Johnson & Johnson è stato approvato dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per tutte le classi di età sopra i 18 anni. Si tratta dell'unico vaccino disponibile finora per il quale basta una sola dose. Stando al nuovo piano vaccinale sono attese per il secondo trimestre 7,3 milioni di dosi nel nostro Paese.


La Johnson & Johnson ha sottoscritto un contratto con l'Ue che prevede la possibilità di fornire 200 milioni di dosi nel 2021, di cui 27 milioni all’Italia. Le modalità di distribuzione saranno coordinate dalla Commissione con i vari Stati membri.

Suez. Forse oggi si sblocca il passaggio nel canale ( Reuters) Il transito nel canale di Suez è ripreso

  Sono state avviate con successo le operazioni per disincagliare la portacontainer Ever Given che bloccava il Canale di Suez, mentre quelle di rimorchio a completamento della rimozione ripartiranno nel corso della mattinata in attesa dell'alta marea.

 È quanto comunicato dall'Autorità del Canale di Suez. 

La rotta della nave container è stata corretta dell'80% e il traffico marittimo nel canale riprenderà una volta che la portacontainer verrà condotta presso un'area d'attesa, come si legge in un comunicato dell'autorità. 

 

Prof. Le Foche, immunologo: se tutto andrà bene con le vaccinazioni, in estate potremo tornare allo stadio ( Rai Sport)

 I vaccini funzionano, riducono e quasi azzerano la malattia e riducono anche i contagi. La curva dovrebbe rallentare, a giugno dovremmo arrivare a un'immunita' di massa fra il 45 e il 50%. Se cosi' fosse potremmo essere nelle condizioni di prepararci a eventi di questo tipo: diciamo che potremmo avere 15-20 mila spettatori all'Olimpico".

 L'immunologo Francesco Le Foche, del Policlinico Umberto I di Roma, ai microfoni di "Radio Anch'io Sport" su RadioUno si dice ottimista sul fatto che le gare di Euro2020 che l'Italia ospitera' all'Olimpico si potranno disputare a porte parzialmente aperte.

 La Figc, in questo senso, dovra' dare delle garanzie alla Uefa entro il 7 aprile. "Se avessimo avuto un po' piu' di tempo, un mese in piu', avremmo potuto avere dati piu' significativi per dare una certezza. Sara' poi una valutazione che dovra' fare il Cts che credo sara' propositivo su questo, sperando sempre che i dati siano quelli attuali. Lo sport e' socialmente molto apprezzato, dovrebbe dare una spinta in piu' al volano della riattivazione sociale e della nazione".

Coronavirus. Alla fine dell'estate vedremo rispuntare la luce ( da Huffpost)

 E’ “finalmente una previsione realistica” quella secondo cui la svolta nella lotta a Covid-19 arriverà intorno alla fine dell’estate. “Gli esperti hanno detto sempre tra fine agosto e settembre, quindi penso che a quel punto saremo vicini all’immunità di gregge”. Concorda con questo scenario Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova e docente di Microbiologia dell’ateneo cittadino, intervenuto ad ‘Agorà’ su Rai. Attenzione, però: “L’immunità di gregge non significa che la trasmissione” virale ”è bloccata - ha ribadito il virologo - Significa che si possono eliminare determinate restrizioni tenendo basso l’indice di trasmissione”.

Parliamoci chiaro: ormai è impossibile eliminare il virus” della Covid-19, che “si è talmente radicato. Siamo riusciti finora a eliminare con il vaccino un solo patogeno, il vaiolo, e siamo quasi al limite per eliminare la polio, ma ci sono voluti decenni e decenni di vaccinazioni. Quindi non è realistico pensare che questo virus lo eliminiamo”. Lo spiega ad ‘Agorà’ su Rai3 Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova e docente di Microbiologia dell’ateneo cittadino. Se non riusciremo a eliminare Sars-CoV-2, però “potremo controllarlo abbattendo la letalità”, precisa il virologo.

L’allarme sociale della pandemia - sottolinea infatti Crisanti - è legato al numero dei morti, quindi se si riesce a diminuire la letalità sicuramente riusciamo a riportare questa malattia in un perimetro accettabile da un punto di vista sociale”. “Allo stesso tempo dobbiamo fare una sorveglianza sulle varianti - esorta l’esperto - Perché se finora è vero che alcuni vaccini non proteggono contro l’infezione, ma proteggono contro le complicazioni più gravi, è possibile che il virus vari ancora e diventi ancora più aggressivo. Ormai siamo entrati in quella che si chiama giostra evolutiva del virus: dobbiamo purtroppo cercare di inseguirlo, come si fa con il virus dell’influenza”. 


sabato 27 marzo 2021

Il ministro Bianchi annulla la nomina fatta dal sottosegretario leghista Sasso, al prof. Pasquale Vespa, che è a processo per diffamazione e minacce contro l'ex ministra Azzolina

 Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha dato mandato all'amministrazione di procedere alla revoca dell'incarico assegnato al professor Vespa, consulente del sottosegretario Rossano Sasso. Il ministro esprime inoltre la massima stima nei confronti dell'ex ministra Lucia Azzolina. Pasquale Vespa, a processo per diffamazione e minacce nei confronti dell’ex ministra Lucia Azzolina, aveva ricevuto un incarico come consulente nello staff del sottosegretario Rossano Sasso al Ministero dell'istruzione.

Influenza messa ko dal Covid in Italia ( da Huffpost)

 In Italia, l’incidenza delle sindromi simil influenzali resta sotto la soglia epidemica e, nella settimana dal 15 al 21 marzo, sono stati circa 99.000 i casi, per un totale, da ottobre a oggi di 2.168.000 allettati. Un anno fa di questi tempi, si erano superati i 7,5 milioni di allettati. E’ quanto emerge dal nuovo bollettino sulla sorveglianza delle sindromi influenzali InfluNet, a cura dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss).

In tutte le Regioni italiane che hanno attivato la sorveglianza il livello di incidenza delle sindromi simil influenzali, nella undicesima settimana del 2021, è sotto la soglia base, e in calo rispetto alla settimana precedente con un valore medio di 1,49 casi per mille assistiti. “Nella scorsa stagione - si legge - in questa stessa settimana la curva continuava la sua discesa dopo aver raggiunto il picco epidemico stagionale e il livello di incidenza era pari a 2,8 casi per mille assistiti”. Nella fascia di età 0-4 anni si registra l’incidenza più alta, pari a 3 casi per mille assistiti, mentre a causa dell’emergenza Covid-19, Sardegna e Calabria, non hanno attivato la sorveglianza.

Su un totale di 5.028 campioni virali analizzati dall’inizio della sorveglianza stagionale, infine, nessuno è risultato positivo al virus influenzale vero e proprio, mentre 1.063 sono risultati positivi al Sars-CoV-2.

Coronavirus. Bollettino dal fronte dei contagi aggiornato a sabato 27 marzo 2021

Sono 23.839 i nuovi positivi al coronavirus alle 17 di sabato 27 marzo e portano il totale, dall’inizio della pandemia, a quota 3.512.453. I morti, nelle ultime 24 ore, sono stati 380 così da totalizzare le 107.636 unità da febbraio a questa parte. Questo il quadro che emerge a seguito del bollettino quotidiano del ministero della Sanità, elaborato sulla base di 357.154 tamponi effettuati contro i di 354.982 di venerdì 26 marzo.

  

Pompei 'Theatrum Mundi' 2021 ( www.madeinpompei)

 Saltata l’edizione della scorsa estate a causa delle restrizioni anti-Covid19, ritorna la rassegna estiva del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale “Pompeii Theatrum Mundi”, al Teatro Grande del Parco Archeologico di Pompei dal 24 giugno al 25 luglio 2021.

Promossa dal Teatro Nazionale di Napoli con il Parco Archeologico di Pompei in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival, la rassegna propone al pubblico cinque “prime” teatrali con titoli inediti, adattamenti e riscritture di grande interesse.

«Vogliamo affrontare con “l’ottimismo della volontà” – dichiara il presidente Filippo Patroni Griffi presentando la rassegna – la sfida della quarta edizione di Pompeii Theatrum Mundi. confidando che da giugno vi sia l’inizio di una nuova stagione per il nostro Paese, che possa coincidere con la ripresa di tutte le attività in presenza».

Per il direttore Roberto Andò, che firma la sua prima edizione della rassegna nata nel 2017: «Mai come questa volta tornare a teatro segna un possibile ritorno alla vita. Mai come adesso il teatro è il luogo cui è delegata la possibilità di raccontare le mutazioni di cui non siamo ancora consapevoli, e Pompei è lì a testimoniare, emblematicamente, in ogni sua singola pietra, l’istante cruciale, il prima e il dopo della nostra storia di uomini».

L’appuntamento dunque è al Teatro Grande di Pompei dove, nel rispetto di tutti i presidi sanitari resi ancora più efficaci dal clima e dallo stare all’aperto opportunamente distanziati, giovedì 24 giugno 2021 apre la rassegna lo spettacolo “Resurrexit Cassandra”, testo di Ruggero Cappuccio, ideazione, regia, scenografia di Jan Fabre che firma anche video e luci, musiche originali di Stef Camil Karlens, interpretato da Sonia Bergamasco.

Parole nuove per l’inascoltata sacerdotessa Cassandra. Una fuga visionaria nella profezia come smascheramento dell’eterno autoinganno umano. Repliche venerdì 25, sabato 26 giugno 2021.

Giovedì 1° luglio – con repliche venerdì 2 e sabato 3 luglio 2021 – il grande palcoscenico del teatro romano accoglierà lo spettacolo “Il Purgatorio. La notte lava la mente”, di Mario Luzi, con la regia di Federico Tiezzi, con Dario BattagliaAlessandro BurzottaFrancesca CiocchettiGiovanni FranzoniFrancesca GabucciLeda KreiderSandro LombardiAnnibale PavoneLuca TanganelliDebora Zuin.

Lo spettacolo è realizzato per il settimo centenario della morte di Dante Alighieri. A distanza di trent’anni dalla sua prima teatralizzazione del poema dantesco, ripartendo da un testo affidatogli da Mario Luzi, Federico Tiezzi si concentra qui sulla cantica dell’amicizia e dell’arte, il luogo in cui avviene la trasformazione del vissuto e del dolore in speranza.

Dopo l’Eracle di Euripide portato nel 2018, Emma Dante torna al Teatro Grande di Pompei con “Pupo di zucchero”, di cui firma testo, regia e costumi, in prima giovedì 8 luglio, con repliche venerdì 9 e sabato 10 luglio 2021, interpretato da Tiebeu Marc-Henry Brissy GhadoutSandro Maria CampagnaMartina CaracappaFederica GrecoGiuseppe LinoCarmine MaringolaValter Sarzi SartoriMaria SgroStephanie TaillandierNancy Trabona.

Liberamente ispirato a “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile, lo spettacolo racconta la storia di un vecchio che per sconfiggere la solitudine invita a cena, nella loro antica dimora, i defunti della famiglia. Nella notte fra l’uno e il due novembre, lascia le porte aperte per farli entrare. Dopo il debutto a Pompei lo spettacolo andrà in scena al 75esimo Festival di Avignone, in Francia.

Giovedì 15, venerdì 16 e sabato 17 luglio 2021 un’altra attesa “prima”: quella di “Quinta stagione”, monologo drammatico di Franco Marcoaldi interpretato da Marco Baliani, su paesaggio sonoro di Mirto Baliani e paesaggio scenico firmato da Mimmo Paladino.

«Portare la poesia in teatro – dichiara Marco Baliani – è, da sempre, impresa ardua. Ma il poeta ha chiamato la sua opera “monologo drammatico”, due termini che appartengono di diritto alla storia del teatro. Dunque la visione del poema è legata alla scena, o potrebbe esserlo…».

Grande chiusura dell’edizione 2021 di “Pompeii Theatrum Mundi” con il debutto in prima assoluta italiana de “La cerisaie / Il giardino dei ciliegi”, di Anton Cechov, con la regia del portoghese Tiago Rodrigues, con protagonista – per la prima volta in scena al Teatro Grande di Pompei – la grande Isabelle Huppert e Isabel AbreuTom AdjibiSuzanne AubertMarcel BozonnetOcéane CairatyAlex DescasAdama DiopDavid GeselsonAlison Valence e i musicisti Manuela Azevedo e Hélder Goncalves.

«Ho sempre pensato – scrive il regista portoghese nelle note – che “Il giardino dei ciliegi” trattasse della fine… Oggi posso affermare che è una commedia sul cambiamento travestita da commedia sulla fine… Il giardino dei ciliegi tratta dell’inesorabile forza del cambiamento». Lo spettacolo approda alla rassegna di Pompei a ridosso del debutto mondiale al 75esimo Festival di Avignone.

'Tanti baci' dal Festival Puccini di Torre del Lago 2021. dal 23 luglio al 21 agosto ( da Connessi all'Opera)

 Fedele alla propria missione, la Fondazione Festival Pucciniano guarda con fiducia e ottimismo alla prossima estate e presenta per l’edizione 2021 del Festival Puccini un programma ricco di novità, che si snoderà lungo i mesi dal 23 luglio al 22 agosto 2021 tra opera, concerti, eventi speciali, in un cartellone che, riprendendo il filo della stagione 2020, fa dialogare tradizione e contemporaneità. Un festival, quello ideato da Giorgio Battistelli, che affianca alle opere del grande repertorio eventi e attività ispirate dalla creatività dei nostri giorni e dai linguaggi contemporanei.

Tanti Baci è il titolo scelto per 67ma l’edizione del Festival: fil rouge che unisce i tanti eventi a partire dalle tre opere in cartellone: Tosca, Turandot La bohème. Il bacio vissuto in tutte le sue sfaccettature ed esplorato attraverso nuove composizioni. Il bacio che nel teatro musicale, così come nell’arte figurativa, nella poesia e nella letteratura, è uno dei gesti più romantici, capace di esprimere, senza bisogno di spiegazioni, la profondità del sentimento e le sue emozioni. Quel bacio che vuol dire anche amore, simbolo del tempo che viviamo. Quel bacio che idealmente la Fondazione Festival Pucciniano intende dare alla musica, al teatro, agli artisti, al proprio pubblico e a quanti hanno dovuto rinunciare a quel gesto che è amalgama di sentimento, sensualità, passione, coup de théâtre. Un tema quello del bacio che viene anche “rappresentato” nell’immagine del Festival Puccini 2021, un sipario che si apre sul dipinto The Lovers di Magritte, genio del surrealismo che dipingeva sogni e che esprime quell’impossibilità dell’amore che il mondo tutto, oggi, sta provando; ma anche quel desiderio di ritrovarsi e di poter tornare a manifestare con i gesti più significativi i propri sentimenti. Il sipario che si apre è il segno della speranza, della volontà di far riaprire i teatri e di far ripartire la musica, lo spettacolo e il desiderio di lenire attraverso la musica quel dispiacere che ci costringe ancora oggi a rinunciare ai nostri abituali gesti di affetto.

Il cartellone

Giorgio Battistelli firma la 67ma edizione del Festival Puccini. Un cartellone che porta in scena 3 titoli d’opera per 10 rappresentazioni: Tosca che vedrà il debutto nella regia di Stefana Sandrelli, un nuovo allestimento di Turandot, coprodotto con il Teatro Goldoni di Livorno che porta la firma di un grande regista come Daniele Abbado; e La bohème nella ripresa dello spettacolo di cui firmò la regia Ettore Scola, affidata a Marco Scola di Mambro, già assistente del compianto regista. Un Festival che anche nel 2021 dialoga con il suo tempo e che della storia e del patrimonio culturale pucciniano si nutre per diventare storia, creare legami e sintonie tra passato e presente e mostrare differenze, cambiamenti, evoluzioni.

Puccini la musica e il mondo

“Giacomo Puccini è senza dubbio uno dei compositori tra i più attenti ai cambiamenti, aperto alla modernità e da questo suo spirito di apertura verso il nuovo, verso l’oggi che traiamo lo spunto per coinvolgere artisti del nostro tempo” dichiara Battistelli. Il Festival Puccini diventa contenitore produttivo e anche nel 2021 “committente” di nuove opere: con lo spettacolo Tanti baci che vede protagonisti, giovani compositori e lo scrittore e poeta Franco Marcoaldi che di Tanti baci è autore dei testi; un nuovo spettacolo anche quello del 2 agosto che riporta Stefano Massini sul palcoscenico per parlarci del modernissimo Enrico Caruso a 100 anni dalla scomparsa. Toni Servillo con Giuseppe Montesano saranno i protagonisti del “Melologo- Concerto su e con Puccini” in cui i protagonisti ammettono di non apprezzare il “melodico” Puccini per arrivare alla fine dell’ascolto a comprenderne la straordinaria genialità. Si ascrive alla sperimentazione anche la proposta della rappresentazione del Pierrot Lunaire di A. Schonberg in collaborazione con l’Accademia del Teatro alla Scala che avrà nel Gran Teatro Giacomo Puccini la residenza per i suoi giovani musicisti che resteranno a Torre del Lago per una settimana. Sul podio dell’Orchestra del Festival Puccini torna Roberto Abbado per il Concerto Sinfonico in programma il 5 agosto.

Gli spettacoli del Festival si svolgeranno anche a Viareggio in vari spazi della città e faranno da trait d’union con il Premio Viareggio e il Carnevale di Viareggio, per un’estate di musica e cultura. Come lo scorso anno, il Festival si concluderà con la Puccini Promenade, un grande happening che coinvolgerà i Viali a Mare della Città. Il podio dell’Orchestra del Festival Puccini è affidato a direttori di provata esperienza Alberto VeronesiJohn AxelrodEnrico Calesso, a cui è affidata rispettivamente la direzione di ToscaTurandot e La bohèmeRoberto AbbadoGianna Fratta e Marco Angius a cui è affidata la direzione d’orchestra degli altri eventi.
Il Festival Puccini 2021 sarà anche occasione per ascoltare nuove voci; artisti già attivi nel panorama internazionale che calcheranno per la prima volta il palcoscenico del Gran Teatro Giacomo Puccini. Nel cast, curato da Clarry Bartha, nuova casting director della Fondazione, tanti debutti sul palcoscenico di Puccini, sarà la prima volta a Torre del Lago del tenore Vincenzo Costanzo, Cavaradossi; del baritono Franco Vassallo Scarpia; di Ivan Magrì Calaf e di Ivan Avon Rivas Rodolfo. I soprani che calcheranno per la prima volta il palcoscenico di Puccini Catherine Naglestad, Turandot, Polina Pastirchak sarà Mimì e Maria Chabounia Musetta, mentre nel ruolo di Floria Tosca ritorna a Torre del Lago di Hiromi Omura.

Intanto insieme alla Città e a tutte le istituzioni che lavorano nel nome di Giacomo Puccini a Lucca, Pescaglia, Viareggio e Torre del Lago  Puccini si sta già lavorando al programma delle Celebrazioni Pucciniane del 2024 e del 2026 che mirano alla valorizzazione dell’immenso patrimonio musicale e culturale del grande compositore toscano tra gli italiani più amati al mondo.

Un network toscano

La Fondazione Festival Pucciniano punta con decisione anche ad unire le forze del ricchissimo tessuto musicale e teatrale della Toscana, oltre alla coproduzione con il Teatro Goldoni di Livorno, sono già stati siglati importanti accordi con l’Associazione Musicale Lucchese, con il Conservatorio Luigi Boccherini di Lucca e con il Teatro del Giglio di Lucca con il quale è già programmata la coproduzione di Manon Lescaut che andrà in scena nel 2022 al Festival Puccini insieme ad una nuova produzione di Madama Butterfly che sarà firmata per la regia da Graham Vick.

Le opere

Tosca (23 luglio/6-13 agosto)
Regia Stefania Sandrelli
Direttore Alberto Veronesi
Scene Andrea Tocchio
Floria Tosca Hiromi Omura
Mario Cavaradossi Vincenzo Costanzo
Il Barone Scarpia Franco Vassallo
Cesare Angelotti Martin Summer, Spoletta Nicola Pamio

Stefania Sandrelli per il suo debutto in veste di regista lirico firma Tosca che inaugura il 23 luglio l’edizione n° 67 del Festival Puccini. «Amo tutto Puccini. Sono cresciuta ascoltando le sue arie. Nonno Pietro era un melomane. – Dichiara Sandrelli – Me le cantava tenendomi in braccio stretta a lui. “E lucevan le stelle” mi fa venire i brividi ogni volta. Nonno conosceva Puccini, lo frequentava al Gran Caffè Margherita di Viareggio. Ed io ho trasmesso a mia figlia Amanda questo amore per Puccini e anche a mio nipote Rocco. Tosca esprime la passione, l’amore, è un’opera che sento molto e finalmente posso coronare il sogno di dirigere Tosca a Viareggio davanti al lago di Puccini”

Turandot (24-30 luglio/14-20 agosto)
con finale composto da Luciano Berio nel 2001
Nuovo allestimento, coproduzione con il Teatro Goldoni di Livorno
Regia Daniele Abbado, Direttore John Axelrod
Scene Angelo Linzalata, Costumi Giovanna Buzzi

La Principessa Turandot Catherine Naglestad
Il Principe Ignoto Ivan Magrì
Liù Emanuela Sgarlata
Ping Giulio Mastrototaro, Pong Marco Miglietta, Pang Andrea Giovannini

Per la prima volta a Torre del Lago, l’incompiuta pucciniana andrà in scena con il finale che Luciano Berio compose nel 2001 lavorando su 23 dei 30 appunti lasciati da Puccini; un finale che si compone di complessive 307 battute di cui 133 riprese dagli appunti di Puccini e 174 composte da Berio. Il finale di Luciano Berio, più impegnativo dal punto di vista vocale, vide la sua prima assoluta nel 2002 al Festival delle Canarie e mai eseguito al Festival Puccini...


La bohème (31 luglio/7-21 agosto)
Regia Ettore Scola
ripresa da Marco Scola Di Mambro
Direttore Enrico Calesso
Scene Luciano Ricceri

Mimì Polina Pasztircsák
Rodolfo Ivan Ayon Rivas
Marcello Kartal Karagedik
Musetta Maria Chabounia
Schaunard Tommaso Barea
Colline Abramo Rosalen
Benoit/Alcindoro Roberto Accurso

( ...)

Puccini, la musica e il mondo

Caruso Forever (2 agosto)

di e con  Stefano Massini
Orchestra del Festival Puccini,  direttore Alberto Veronesi
L’Omaggio a Enrico Caruso nell’anniversario dei 100 anni dalla scomparsa vedrà protagonista Stefano Massini che racconterà nello spettacolo del 2 agosto (data anniversario dei 100 anni dalla scomparsa) la gloriosa vita artistica del più grande tenore di sempre. Il Governo con atto n° 239, dopo l’approvazione della Camera e del Senato ha istituito il Comitato Nazionale per celebrare nel 2021 Enrico Caruso nella ricorrenza Centenario della scomparsa.
Enrico Caruso, di origini umilissime, è certamente un artista tra i più famosi nella storia della musica internazionale. Da intelligente autodidatta fu protagonista di una carriera internazionale strepitosa che lo portò a calcare da protagonista i palcoscenici più prestigiosi del mondo. Nel 1897 l’incontro con il Maestro Puccini che lo ricevette nella casa di Torre del Lago e che lo accompagnò al pianoforte nell’interpretazione dell’aria di Rodolfo Che gelida manina; un’audizione che si concluse con la leggendaria frase di Puccini “Chi t’ha mandato, Dio? ” L’istanza per la Celebrazione di Enrico Caruso nel 2021 è stata promossa congiuntamente da diverse istituzioni italiane tra cui il Comune di Napoli, il Comune di Viareggio, i Comuni di Sorrento, Piedimonte Matese, Lastra a Signa dalla Fondazione Festival Pucciniano, Fondazione Simonetta Puccini, Archivio Ricordi, Museo Caruso di Lastra a Signa, Conservatorio San Pietro a Majella e tanti altri. Il Comitato Nazionale dopo l’iter burocratico di approvazione del provvedimento sarà formalmente istituito e riunito per definire il programma delle celebrazioni che prevede eventi in Italia e all’estero.

5 agosto
Concerto sinfonico
Orchestra del Festival Puccini – direttore Roberto Abbado

8 agosto – 9 agosto
Tanti baci
(quattro mini-drammi musicali)
Testi di Franco Marcoaldi
Il Festival Puccini torna ad essere per l’edizione 2021 committente di nuove opere. Saranno 4 le nuove composizioni che saranno eseguite domenica 8 agosto.

Il bacio negato musiche di Salvatore Frega
ll bacio immaginato musiche di Michele Sarti
Il bacio animale musiche di Orazio Sciortino
Il bacio estremo di Tosca musiche di Fabrizio De Rossi Re

10 agosto
Pierrot Lunaire
Atto unico di A. Schoenberg
ENSEMBLE “GIORGIO BERNASCONI” DELL’ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA
direttore Marco Angius
in collaborazione con
Accademia del Teatro alla Scala

(...)


12 agosto
Melologo su o meglio con Puccini
Toni Servillo con Giuseppe Montesano
Orchestra del Festival Puccini
Direttore Gianna Fratta

In scena c’è un personaggio che non ama la musica di Puccini perché la identifica con una sorta di muzak ante litteram, e che in realtà la conosce solo per qualche frammento ascoltato qua e là: la giudica volgare perché, preda di classici pregiudizi un po’ da intellettuale blasé, considera volgari o comunque poco up-to-date le persone che a suo dire smaniano e si sdilinquiscono per quella che chiama la zuccherosità delle opere di Puccini. Ma nella sua vita sta entrando una donna che ama la musica di Puccini, e allora lui, controvoglia, a malincuore, pur di conoscere meglio quella donna, decide di ascoltare alcuni brani del Maestro [la scelta sarà effettuata cercando di coniugare, come del resto è caratteristico in Puccini, l’immediatezza emotiva dei brani, che immaginiamo cantati da massimo quattro tipi di voci o forse meno, con la loro teatralità intrinseca]. L’uomo si chiede come sia mai possibile, questa bizzarria! A lei piacciono poeti sottili e raffinati, le piace Rilke e le piace Trakl eccetera, adora la musica dissonante degli Schoenberg e dei Webern ma anche la non-musica dei Cage, le piace, proprio come a lui, Dylan, e adora alcuni rapper a lui ignoti, forse perché lei è più giovane: come può una persona così considerare Puccini un grande? Mah, si dice l’uomo, e comincia ad ascoltare il primo pezzo…
Da questo momento ai pezzi seguono le considerazioni del personaggio… Lui tenta di svalutare ciò che ha sentito, poi però trova qualcosa, qualcosa che… passa a un altro pezzo, lo svaluta ma trova che però, certo, accidenti… In un crescendo tra contrasti e entusiasmi e un pizzico di ironia e divertissement, l’uomo arriva infine a capire: anzi, a sentire quella musica come se fosse stata scritta per lui e lo aspettasse da tempo… Insomma, il personaggio è allo stesso tempo un convertito e il protagonista di una piccola odissea personale, un nostos, un viaggio che lo riporta a casa, la casa che è dentro di lui ma che lui non aveva saputo accettare. (Giuseppe Montesano per e con Toni Servillo)

Domenica 22 agosto
Puccini Promenade
La musica di Puccini sul lungomare di Viareggio, con gli artisti del Festival Puccini

La mostra
A completare la proposta culturale della Città di Viareggio anche una importante Mostra che avrà protagonista Jean Michel Folon sul tema Folon, l’Europa e il colore che sarà allestita alla Galleria d’arte moderna e contemporanea di Viareggio in collaborazione con la Fondazione Folon, la Fondazione Carnevale e altre istituzioni che renderanno disponibili opere importanti di Folon sul tema del colore.I

Info e biglietteria:
Modalità d’acquisto: è possibile acquistare i biglietti al telefono 0584 359322  con Carta di Credito (Visa o Mastercard)
online sul sito www.puccinifestival.it con Carta di credito (Visa o Mastercard)
e-mail: ticketoffice@puccinifestival.it  con Carta di credito (Visa o Mastercard) o Bonifico bancario :

Tanti Baci / Pierrot Lunaire posto unico € 20
Caruso, Servillo, Sinfonico da € 55 a € 20
Opere (Tosca, TurandotLa bohème) da € 169 Gold a € 19.50

La sicurezza di pubblico, artisti e maestranze sarà garantita adottando, come già nel 2020, tutti gli accorgimenti e i protocolli più avanzati in attesa che la campagna vaccinale prosegua con il ritmo annunciato. La capienza del Gran Teatro è ridotta  a soli 1000 posti, rispetto 3.400 normalmente disponibili.