L'imprenditore canadese, 60 anni, filantropo, giocatore di poker e "turista dello spazio" dopo il viaggio di 39 giorni che si regalò per i suoi 50 anni a bordo della Sojuz TMA-16, nega tutto. Lo fa con una dichiarazione ufficiale tramite la sua società Lune Rouge (entrata l’anno scorso proprio nel business della marijuana con l’acquisto del 13% dell’azienda 48North Cannabis di Ontario): "Guy Laliberté si dissocia completamente da qualsiasi voce che lo coinvolga (...) nella vendita o nel traffico di droga". L'uso della cannabis è per uso "strettamente personale" e scopi "medici". Non ci sono "coltivazioni di droga nell'isola privata di Nukutepipi per fini commerciali".
Vince a poker, perde online (si dice abbia mandato in fumo 15 milioni di dollari sulla piattaforma Full Tilt) e davanti al giudice polinesiano che deve interrogarlo ha dovuto fare acrobazie. Perché "lo sanno tutti" che coltiva 'pakalolo', parola locale per cannabis, in un’area "chiusa a chiave", ha raccontato uno dei 120 dipendenti che lavorano nella sua proprietà.
Ad incastrarlo, secondo la tv locale Polynesie Premiere, alcune foto trovate nel telefonino di un parente fermato per possesso di cannabis qualche giorno fa. Le immagini di un giardino segreto, ancora vietato, anche in paradiso. ( La repubblica, nov. 2019)
P.S.
Sara stata anche la pandemia e l'inattività, ma i guai del noto ensemble canadese erano cominciati prima. L'arresto del suo spericolato fondatore e proprietario risale a novembre scorso ( P.A.)
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