giovedì 23 luglio 2020

La SCALA riapre a settembre con TRVIATA,AIDA,BOHEME ( da IL GIORNO, di Nicola Palma)

L’autunno della Scala sarà dedicato ad alcuni grandi classici del melodramma italiano: Traviata, Aida, Bohème, pur se attualizzati al tempo del coronavirus. Secondo le indiscrezioni circolate nelle ultime ore, il sovrintendente Dominique Meyer ha quindi deciso di puntare sui tre titoli di grande richiamo per il pubblico, tornati di moda dopo che le limitazioni dovute alla pandemia sembravano consigliare spettacoli meno “mastodontici“. E invece ecco la conferma, stando a quanto fatto sapere dai vertici del teatro ai sindacati nel corso di un incontro avvenuto tre giorni fa: Traviata (a settembre) e Aida (a ottobre) saranno in forma semiscenica, mentre la speranza è di poter mettere in scena la Bohème a novembre in forma completa. Durante la riunione, è arrivato anche il via libera alla proroga dell’ammortizzatore sociale Fis almeno fino al 15 settembre (gli “intermittenti“ i più interessati al prolungamento più volte auspicato dalla Cgil), con possibilità di estenderne ulteriormente la durata. Va detto però che, smaltito il periodo di ferie appena iniziato, da fine agosto le masse artistiche torneranno al lavoro. C’è infatti da preparare il Requiem di Verdi in omaggio alle vittime del Covid, che andrà in scena in Duomo sotto la direzione del maestro Riccardo Chailly: a meno di sorprese, l’evento si svolgerà il 4 settembre e non il 3 come comunicato in un primo momento (in questo periodo le date sono giocoforza soggette a continui cambiamenti). La serata dovrebbe essere replicata nei giorni successivi a Bergamo e Brescia, due delle province più colpite dalla pandemia: proprio ieri Meyer si è recato nella Leonessa d’Italia per affrontare l’argomento. 
Poi in teatro la riapertura avverrà con la Nona di Beethoven, sempre diretta da Chailly, come segno di speranza e ripresa: la prima rappresentazione, il 12 probabilmente, sarà riservata a medici e infermieri in prima linea nella lotta al virus. La Traviata di Verdi, l’opera lirica più rappresentata al mondo, che doveva essere protagonista della tournée estiva poi cancellata in Giappone, sarà la prima a essere in programma al Piermarini, anche se in forma semiscenica: sul podio, dicono i rumors, Zubin Mehta. Poi toccherà ad Aida diretta da Riccardo Chailly, con il tenore Francesco Meli. Un’Aida che regalerà delle sorprese recuperate dal direttore musicale a Villa Sant’Agata, la residenza di Verdi nel Piacentino. Ci sarà spazio anche per i concerti, per un galà del ballo con protagonisti Roberto Bolle e Svetlana Zakarova e per il ritorno (a novembre) della Cenerentola per bambini. Insomma, un programma ricco e che fa ben sperare in vista del 7 dicembre. Ultima nota per i conti del 2019: il bilancio è stato chiuso con un utile di 2,4 milioni di euro, che il sovrintendente ha deciso di impiegare come risorsa Covid per cercare di superare la congiuntura economica particolarmente complessa.

P.S.
Perchè Chailly ha la mania di cercare e voler ad ogni costo presentare, qualunque cosa diriga alla Scala, qualche sconosciuta variante ripescata da lui o dagli studiosi che alle opere di Verdi si dedicano e lavorano per Casa Ricordi, come ha già fatto per Verdi e Puccini( P.A.)

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