giovedì 9 luglio 2020

Di stupidaggini dette su e di Morricone dopo che se ne è andato

La più grossa su Morricone  si è letta su 'La repubblica', più precisamente nel titolo di un articolo ivi comparso:" L'Accademico di Santa Cecilia che amava le piccole orchestre".

Si scrivono tante cose in quell'articolo, ma solo alla fine si trova lo spunto colto dal redattore per fare quel titolo che non vuol dire nulla. IL riferimento era alla 'Roma Sinfonietta'.

Premettiamo che non conosciamo per filo e per segno la storia della 'Roma Sinfonietta', organismo strumentale non gloriosissimo al punto da erigergli un monumento - diciamo le cose come stanno -  che si costituì per iniziativa di qualche componente  della ex Orchestra Rai di Roma, e con la gestione fino ad oggi di  Luigi Lanzillotta, violoncellista;  ma  che senza Morricone non sarebbe mai esistita. E non perché egli amasse le 'piccole' orchestre - cioè a dire le 'orchestrine', ma perchè  la utilizzava per eseguire e soprattutto registrare le sue musiche per il cinema. Poi si è aggiunta la stagione musicale presso l'auditorium 'Morricone' dell'Università di Tor Vergata. 

Non ricordiamo di averla mai ascoltata dal vivo la Roma Sinfonietta, ma ricordiamo bene di averla contattata molti anni fa,  al tempo della nostra direzione artistica del Festival delle Nazioni di Città di Castello.
 In previsione del nostro secondo anno di direzione - che poi saltò per l'impossibile convivenza con qualche ras di quella cittadina che voleva comandare mettere il naso nella direzione del festival - chiamammo Lanzillotta che conosciamo dai tempi della Orchestra Rai, ma con il quale non abbiamo mai avuto successivamente rapporti , e gli chiedemmo di un eventuale concerto per il festival successivo con la direzione di Morricone. Gli chiedemmo, prima di parlare di ogni altra cosa, il costo del concerto. Lanzillotta sparò una  cifra  tanto spropositata da bastare per chiamare i Berliner. Restammo sbalorditi e chiudemmo la telefonata con Lanzillotta dicendogli che avremmo chiamato personalmente Morricone - che naturalmente conoscevamo -  e che forse lui  (questo però lo pensammo  senza dirglielo) - sarebbe venuto  a Città di Castello con molto molto meno.
Poi andammo via da Città di Castello e non ci fu altra occasione per approfondire la  questione del cachet di quella 'orchestrina'.

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