lunedì 27 luglio 2020

L'Orchestra del Teatro san Carlo chiede al direttore Juraj Valcuha di restare ( d Repubblica, di P Popoli)

È un vero e proprio endorsement. L’orchestra del San Carlo si compatta attorno a Juraj Valcuha e gli chiede di non lasciare il suo incarico di direttore musicale a Napoli alla scadenza del contratto, come invece lo slovacco aveva annunciato di voler fare, ad aprile scorso, pochi giorni dopo il subentro di Stéphane Lissner alla sovrintendenza - e alla direzione artistica - del teatro al posto di Rosanna Purchia, che nel 2016 aveva fortemente voluto l’allora 40enne direttore di Bratislava, proveniente da sette anni di successi alla guida dell’orchestra Rai.

Poco prima della seconda recita di “Tosca” nella serata del 26 luglio, in piazza del Plebiscito, numerosi orchestrali si sono recati nel camerino di Valcuha e gli ha consegnato una lettera con le firme dei loro colleghi. “Scriviamo queste parole per manifestarle apertamente la nostra profonda stima e gratitudine per il lavoro svolto con la nostra Orchestra negli ultimi anni”, si legge nel testo. “Lei ha saputo coniugare il ruolo di direttore d’orchestra con quello di direttore “per” l’orchestra. I risultati negli anni sono evidenti: la cura, l’attenzione per i dettagli testimoniano come il suo progetto sia sempre diretto alla crescita dell’Orchestra”. Per questo, “convinti che il suo metodo potrebbe condurci a ulteriori traguardi, le chiediamo di mantenere il ruolo di direttore musicale per i prossimi anni”.

Sorpreso e contento per l’attestato di stima, Valcuha ha ringraziato i musicisti, ma non ha sciolto la riserva. In futuro, ha detto, comunicherà le sue scelte professionali. L’orchestra spera naturalmente in un ripensamento da parte dello slovacco, un nome ormai riconosciuto a livello internazionale, che dal 2016 ha conquistato di anno in anno il pubblico del San Carlo e nel 2018 ha vinto il “Premio Abbiati” come miglior direttore dell’anno. Quando ad aprile annunciò con un’intervista al quotidiano “Il Mattino” la sua decisione di terminare a settembre 2021 l’incarico a Napoli, Valcuha motivò la scelta a causa del cambio al vertice del teatro: con questo, secondo lue sue parole, avrebbe avuto inizio un diverso progetto artistico. Lo slovacco si è fatto apprezzare in questi anni per le sue letture del repertorio mitteleuropeo, delle avanguardie e del Novecento musicale con Richard Strauss, Shostakovich, Puccini, Mascagni e, ancora, con Wagner e con il proto-romanticismo di Beethoven di cui ha diretto a giugno scorso tutte le nove sinfonie in un sol giorno. A guardare i titoli della promettente stagione 2020-21, la prima firmata Lissner, gli orientamenti sono per i cosiddetti titoli di repertorio, peraltro con alcune delle migliori voci in circolazione e con ottimi direttori.

La decisione finale spetta a Lissner e allo stesso Valcuha, richiesto a viva voce dall’orchestra che, a giudicare dal contenuto della lettera, sembra chiedere in ogni caso dopo settembre 2021 una guida di qualità per incrementare i risultati ottenuti in questi anni sotto l’egida dello slovacco. In carica a Napoli fino al 2021, Valcuha potrebbe comunque tornare come ospite. Nei prossimi giorni, intanto, dirigerà la “Nona” di Beethoven a Carditello il 29, piazza del Plebiscito il 30 e Benevento il primo agosto.

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