Beatrice Rana, la pianista salentina che a 26 anni è in carriera da tempo, è stata omaggiata qualche settimana fa, da Rai 5, di una lunga intervista cui è seguito l'audiovideo delle 'sue' Variazioni Goldberg di Bach.
Nel corso dell'intervista, dimostrando di possedere alla sua giovane età una non comune maturità ha parlato di tante cose, fra le quali anche di quello che serve ad un giovane musicista, come anche ad un musicista adulto, per la carriera. Inutile riperterlo, tanto nè noi nè molti di voi lettori, siamo nella situazione di Beatrice Rana, e cioè sul punto di intraprendere una carriera musicale internazionale.
Ha sottolineato la giovane pianista come da quel momento in poi le fosse chiaro che era impossibile gestire in proprio, o 'in famiglia', la carriera, e si sia dovuta cercare un agente, perchè senza un agente è impossibile navigare in mare aperto, dedicarsi cioè alla propria carriera, perfino averne una.
Ed ha aggiunto. A quel punto, e solo a quel punto, mi sono accorta che il mare nel quale dovevo imparare a nuotare per proseguire nella carriera, era infestato da squali. Non parlava naturalmente degli agenti - certamente non del suo, ma non posiamo giurare non si riferisse ad altri! - ma di cosa voglia dire nuotare nel vasto mare della carriera internazionale e del successo.
Detto da una giovane concertista che ha successo e che, quindi, apparentemente, non dovrebbe incontrare sul suo cammino ostacoli, frapposti dai cattivi gestori e non solo, ci ha sorpresi. Ma non più di tanto.
Chi legge Il menestrello si sarà certamente chiesto perché tanto spesso noi cerchiamo di mettere in guardia i 'naviganti' nel grande mare della musica, dal pericolo degli squali che lo infestano: semplicemente perchè gli squali esistono, ci nuotano accanto, e se non facciamo attenzione ci sbranano. Come pensa, dice, e ne è convinta, anche la giovane Beatrice Rana.
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