Il 'Corriere della Sera' di Cairo per il suo sbarco a Torino - ' Corriere Torino' - ha fatto confezionare uno spot pubblicitario che questi giorni è passato tante volte in tv, con il faccione di Cavour, ed una colonna sonora che più inadatta non si poteva pensare: una marcetta da Pomp and Circumstance di Elgar, conosciutissima al punto che su di essa il popolo inglese - non quello italiano - canta un testo che è assurto quasi ad inno nazionale 'in seconda'.
Questa scelta, fuori da ogni grazia di Dio, fa il paio con un altra scellerata che ai tempi di Berlusconi ( il cui faccione 'La repubblica' ha scelto per annunciare la nuova veste - solo grafica ? - del quotidiano) accompagnava il sito internet 'Italia' - costosissimo ma fatto con i piedi - che avrebbe dovuto convincere i turisti a visitare le nostre meraviglie, con l'aiuto della colonna sonora costituita dal 'Preludio' della Carmen di Bizet.
Non sappiamo se l'Agenzia incaricata di rinnovare il sito 'Italia' come di confezionare lo spot del 'Corriere della Sera' in occasione del suo sbarco a Torino, sia la stessa. Però il dubbio ci viene, perché le Agenzie impegnate in ambedue le imprese, pubblicitaria e di comunicazione, fanno bella mostra di un comune denominatore: totale analfabetismo musicale. Che deduciamo dal fatto che se avessero avuto un minimo alfabetizzate, sarebbero ricorse, in ambedue le imprese, a 'colonne sonore' italiane.
Per Torino, in particolare, la presenza in città del famoso Museo Egizio avrebbe anche potuto suggerire, marcia per marcia, anche evitando la rossiniana 'sinfonia' della Gazza ladra (per non generare cattivi pensieri nei malpensanti), la 'Marcia Trionfale' dell'Aida di Giuseppe Verdi. che fu anche 'senatore' del regno, proprio a Torino. Qualunque altra marcia, ma quella di Elgar no.
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