giovedì 9 novembre 2017

Silvia Chiassai, sindaca di Montevarchi, eletta dalla destra, è una psicologa. Non si scherza sulla pelle dei bambini!

La  notizia relativa all'esclusione dal servizio della mensa scolastica di una  ventina di bambini delle scuole di Montevarchi i cui genitori non hanno pagato - non hanno voluto o non hanno potuto pagare? - la quota per il servizio mensa, ha suscitato vivacissime sacrosante reazioni nel paese. E fa il paio con quella di un anno fa, in un Comune del nord, amministrato dalla Lega.

La sindaca di Montevarchi - la prima 'di destra' dopo decenni ininterrotti di amministrazione delle sinistre - una cittadina toscana di 27.000 abitanti,  ha all'incirca 1700 studenti in tutti gli ordini scolastici. Fra tutti quelli che usufruiscono della mensa scolastica, una ventina ne sono stati esclusi, per decisione della bella, giovane  sindaca di destra, di professione 'PSICOLOGA', Silvia Chiassai, perché le loro famiglie non hanno pagato la quota relativa, che ammonterebbe a circa 80 Euro mensili.

La bella, giovane sindaca di destra, psicologa, si è chiesta perché quelle poche famiglie non hanno versato quella quota, tutto sommato irrisoria, in situazioni normali? Cosa si sarà risposta? Non ce lo ha detto, ma in compenso ha stabilito che quei bambini, all'ora della mensa siano dislocati su un tavolo a parte rispetto a tutti gli altri,  e venga loro servito pane e acqua - pardon: olio.

Premesso che se si trattasse di una merenda,  una fetta di pane con olio e pomodoro sarebbe un migliore sostituto delle solite nocive merendine, il pranzo è cosa diversa: un bambino ha bisogno di mangiare ben altro. E forse alcuni di quei bambini - che sicuramente appartengono a famiglie indigenti, o per la sindaca tale problema in Italia non esiste? - forse solo a scuola avrebbero consumato, al servizio mensa, un pasto completo, perché a casa in certe situazioni di bisogno, un pasto completo è una vera rarità.

Come già nel caso precedente dei bambini del Comune leghista, ci vien da dire che solo un Comune  amministrato dalla destra - che della Lega è socio in politica-  avrebbe potuto assumere tale decisione. Con l'aggravante, nel caso di Montevarchi, che il sindaco non è uno di quegli amministratori beceri e populisti 'modello Salvini', bensì una giovane, bella, donna, per giunta psicologa con un master sulla 'nutrizione'. Vien quasi da  domandarsi a cosa   le siano serviti i suoi studi, se poi assume decisioni di tale gravità.

Noi una soluzione l'avremmo al problema della 'mensa negata' a quella ventina di bambini delle scuole di Montevarchi, e non è la rimozione della bella giovane donna psicologa e nutrizionista sindaca 'di destra', che è meglio che resti al governo della cittadina per far ravvedere gli abitanti.

No, la soluzione riguarda il governo centrale. Si tolgano, senza attendere altro tempo, i vitalizi a quegli ex parlamentari, non sempre campioni di cittadini esemplare, che da anni succhiano sangue al paese, e si costituisca con il risparmio, che è consistente, un fondo per risolvere situazioni analoghe, perché fino a quando l'Italia non sarà uscita effettivamente dalla crisi, episodi analoghi potranno verificarsi ancora.

 E Berlusconi, o il suo luogotenente Gianni Letta, 'gentiluomo di Sua Santità', dal 'cuore d'oro' (specie per la sua famiglia!) chiamino la bella giovane sindaca di Montevarchi e le ordinino di non perseverare sulla strada della inciviltà.

P.S. AGGRAVANTE per l'assessore competente di Montevarchi
STEFANO TASSI
SOCIALE, SPORT E SCUOLA
Bancario con incarico di dirigente sindacale nazionale, settore banche. Esperto del mondo dell’associazionismo. Ex Presidente di una Onlus che da oltre un decennio opera costantemente nel settore della disabilità perseguendo come primo obiettivo l’integrazione e la socializzazione attraverso l’acqua e lo sport.

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