Tre governi, tre diversi ministri dopo la Gelmini per mettere finalmente una toppa alle cosiddette riforme della ministra del governo Berlusconi, la Maria Stella, la quale era stata messa lì dal Cavaliere proprio in dispregio al merito, al quale andava dicendo che avrebbe improntato la sua riforma scolastica. Sì questo diceva anche la Gelmini, proprio lei che per prendere l'abilitazione alla pratica forense era andata in un distretto calabrese dove gliel'avrebbero data con più facilità. Come poi regolarmente accadde. Berlusconi, per dimostrare che sì vale il merito e valgono anche le capacità, però se uno si industria, non importa in quale modo, ottiene sempre quel che vuole, la mise all'Istruzione. Non lo dimostrò, sempre sotto il governo Berlusconi, anche il 'trota' di bossiana filiazione, come del resto la Gelmini, con la sua laurea 'albanese', pagata con i soldi pubblici, di cui l'altro genio 'verde', Salvini, ha perso la memoria?
Berlusca chiese al suo ministro Maria Stella - che mai ha luccicato, salvo che per il suo cavaliere benefattore - in linea con le richieste sottoscritte anche da Tremonti, di ridurre le spese, e lei non solo, ubbidiente e riconoscente ridusse le spese, ma ridusse anche gli insegnanti. Ridusse quasi tutto, e poco ci mancò che non riducesse, fino a cancellarli, anche i cosiddetti 'plessi' scolastici, che pur ridusse. Con il miraggio del premio al merito, agitato sotto il naso degli insegnanti. I più bravi e meritevoli li premiava. Così disse.
Poi fortunatamente per la scuola, la Maria Stella fu mandata a casa, e da quel momento si disse 'niente più analfabete al Ministero dell'Istruzione'. Ancora gira la barzelletta dei neutrini che da Ginevra viaggiavano, in un tunnel sotterraneo, alla velocità superiore a quella della luce fin sotto il Gran Sasso. Poverina, Lei, oltre i suoi dati anagrafici e la devozione totale per il Berlusca, non sapeva nient'altro.
E perciò, nei governi che si succedettero al ritmo di uno all'anno, si ricorse a professori per il Ministero dell'Istruzione, anzi a Rettori di istituti universitari. Prima Profumo, dal Politecnico di Torino, nel governo Monti, poi la Carrozza dalla Scuola di Sant'Anna di Pisa- da dove proveniva il suo capo, Letta, il nipote - ed infine con il Governo dello sveltino Renzi, la 'straniera' Giannini, da Perugia. Tutti e tre con un'unica missione: cancellare i danni prodotti dalla cosiddetta riforma Gelmini che della scuola voleva fare un riformatorio. Oltre il riformatorio che la scuola - come qualunque altro ambiente professionale - è già, senza neppure la geniale Gelmini.
Chi ha insegnato per tutta la vita, come noi abbiamo fatto in diversi ordini di scuola, sa che la scuola - gli insegnanti intendiamo - presentano vizi e virtù in egual misura di qualunque altro ambiente. Con una sola differenza. che nella scuola le criticità caratteriali e di preparazione degli insegnanti producono maggiori danni che in altri ambienti. Di insegnanti bravi ne abbiamo incontrati tanti, ed anche di insegnanti dediti al loro lavoro senza mai risparmiarsi, convinti che al centro della loro professione andavano sempre e comunque messi gli alunni. Ma anche di insegnanti disadattati, di insegnanti con turbe mentali, tutti dannosi per la crescita e la formazione degli alunni, ne abbiamo anche incontrati. Insegnanti ai quali noi non avremmo mai, e per nessuna ragione, affidato un nostro figlio, anzi avremmo fatto di tutto per farlo cacciar dalla scuola. Cosa che non sempre riesce ed è possibile. E nei Conservatori, dove abbiamo insegnato per trent'anni, casi simili, purtroppo, ve ne sono più d'uno.
Dopo la Gelmini la canzone del merito l'hanno cantata tutti da Profumo alla Carrozza ed ora alla Giannini. Tutti convinti che la scuola 'buona' la fanno i 'buoni'( bravi) insegnanti.
Naturalmente ci sono anche altri problemi, senza arrivare ai soldi per l'acquisto della carta igienica o alla messa in sicurezza degli edifici - un problema che accomuna scuole di ogni ordine ed in ogni angolo del paese. Questo sì da risolvere immediatamente, come va promettendo Renzi da quando è arrivato a Palazzo Chigi, mentre ogni tanto si ha ancora notizia di controsoffitti o intonaci che crollano sugli allievi, per fortuna senza danni negli ultimi mesi. O di scuole che, semplicemente entrandoci, mettono il malumore ed invitano a degradarle sempre più, senza ritegno, tanto fanno schifo.
Per certi ordini di scuola - vedi il settore AFAM - oggi c'è anche il problema dei capi di istituto eletti direttamente dai docenti i quali assai spesso preferiscono avere un capo di istituto 'ciuccio' del tutto, che già non dovrebbe insegnare, che però asseconda ogni loro richiesta, piuttosto che uno bravo che, invece, discute, in nome della buona scuola, ogni richiesta. quando sia di dubbia provenienza. Ed ha un progetto in testa. Potremmo fare anche qualche nome, per conoscenza diretta. Evitiamo solo per carità cristiana.
Adesso con la Giannini le cose stanno per cambiare davvero, sempre ed ancora un volta sotto la bandiera del 'premio al merito'. Ed anche per altre cosucce di cui si parla da tempo ( studio delle lingue, scuola-lavoro, istruzione artistica, musica ecc..).
Finalmente con la buona(?) scuola della Giannini , dopo una decina d'anni di fermo, anche i compensi degli insegnanti - che sono fra i più bassi del mondo civile! - riprenderanno a salire, perchè a detta di Renzi un buon governo si misura dall'impegno che mette nel migliorare la sua scuola, quella che forma i cittadini di domani. E gli insegnanti sono il perno di questa riforma.
Sono pronte già le tabelle che saranno presto approvate dal Consiglio dei ministri e avallate dal Parlamento.
L'anzianità degli insegnanti si tradurrà in 10,00 Euro lordi al mese in busta paga, e per i più bravi, il merito sarà premiato con 16,00 Euro lordi al mese, che sommati- ma solo e soltanto per i più bravi e meritevoli - fanno 26,00 Euro lordi al mese; e netti, qualcosa - ma solo per i più bravi e meritevoli - come 192,00 Euro all'anno. Finalmente. Converrebbe agli insegnanti, autoridursi di poco lo stipendio, per essere iscritti di diritto nelle liste dei più bisognosi per avere 80.00 Euro al mese. Ma da subito.
Perchè invece gli aumenti della Giannini e di Renzi dovrebbero - il condizionale è necessario - a partire dal 2019. Il domani della riforma della Scuola. Quando Renzi non ci sarà più, ed il suo successore lavorerà per premiare merito e bravura degli insegnanti. A partire dal...
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