Lui, il chirurgo 'amerecano', non dirà mai 'chiamata', bensì sempre CALL. Qualunque cosa abbia deciso di non decidere lui fa appello ad una CALL internazionale. Prima di capire il riferimento - difettando noi della conoscenza della lingua inglese - abbiamo penato molto. Ma alla fine abbiamo capito che ormai il sindaco sta con i piedi a Roma, e con la testa nel mondo, per cui in procinto di affidare un qualunque incarico, egli pensa subito ad una chiamata internazionale. Chi vuol venire a Roma a dirigere 'Musica per Roma' o a gestire da manager il Foro Romano e l'insieme architettonico e storico dell città risponda alla chiamata del sindaco. Ricorre alla chiamata internazionale perchè non vuole che lo si rimproveri, come è accaduto quando ha prelevato dalla Croce Rossa, Maria Pia Garavaglia per il Consiglio di indirizzo dell'Opera di Roma. Se ha sbagliato una volta non vuole sbagliare più in futuro.
E non basta. Si sta dando da fare, spalleggiato dalla sua assessora Giovanna alla cultura; apre ogni giorno un museo, lo farà anche prossimamente a Casal de'Pazzi - non si ironizzi sul sito - avvia ogni due ore qualche iniziativa come quella di donare libri alle biblioteche romane, iniziativa che ha coinvolto anche l'ex presidente Napolitano - non importa se poi ha precisato che si accettano solo libri usciti non prima del 2013 - ma poi taglia i fondi per la cultura, lascia importanti istituzioni espositive e museali senza un centesimo, come sta facendo con il palazzo delle Esposizioni a capo del quale ha messo Bernabè, imbarazzatissimo per l'assenza di fatto e decisionale del sindaco.
Oggi Giuseppa Cerasa, su Repubblica, ha scritto un pezzo non tenero nei confronti della gestione delle cultura a Roma, prendendosela con Marino- e con chi altri avrebbe dovuto prendersela - che su questo terreno è davvero una frana, maggiore perfino di quella che ha fatto chiudere per moltissimi mesi- e lo è ancora - la 'panoramica' che conduce da Piazzale Clodio a Monte Mario.
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