All'indomani della elezione di Michele dall'Ongaro a presidente-sovrintendente di Santa Cecilia, immediatamente il sito del'Accademia dava conto dell'avvenuto cambio al vertice , mettendo al posto del vecchio sovrintendente, il nuovo. E il vecchio, Bruno Cagli? Creata appositamente una carica per lui, quella di presidente onorario, con la quale oggi figura nell'organigramma dell'Accademia, con funzioni evidentemente di rappresentanza, come ha già iniziato a fare in occasione della Laurea Honoris causa a Pappano, dove l'assente dall'Ongaro era sostituito dal presente Cagli.
Ma al concerto di Pappano con la strepitosa novità assoluta di Sciarrino, sfogliando il programma di sala, davvero ricco, leggiamo in prima pagina i nomi dei componenti del consiglio di amministrazione presieduto da dall'Ongaro. Ma che vi notiano? L'assenza di Battistelli, ed il rientro di Giovanni Carli Ballola ed Ivan Fedele, estromessi con la nuova sovrintendenza. E Battistelli? L'amico gemello di dall'Ongaro era stato già estromesso dopo neppure un mese dal suo rientro, a seguito delle elezioni che hanno visto gli elettori dell'Accademia esattamente schierati a metà su due fronti, con qualche unità in più per dall'Ongaro? Dunque tutte le professioni di amicizia di dall'Ongaro nei riguardi di Battistelli, erano finte, come abbiamo sempre pensato e continueremo a pensare, perché nessuno ci toglierà mai dalla testa che lì, come in qualunque altro ambiente nel quale si esercita un notevole potere, le pugnalate non si risparmiano a nessuno. E
Tra parentesi - ma la cosa ci lascia davvero indifferenti- per questo il nuovo re dell' Accademia deve guadarsi bene le spalle perché una pugnalata gli può essere sferrata quando meno se lo aspetta, e non deve dormire sugli allori, perché anche noi temiamo, senza per questo star svegli di notte, che alla fine del primo mandato non è poi così automatico che ne riceva un altro. Battistelli, l'amico gemello è là, sempre paziente che aspetta, e se non gli è riuscito una volta ed anche un'altra, forse alla terza ci riesce, perché giocheranno in suo favore, tutti gli errori che dall'Ongaro sicuramente commetterà in questi anni, per sete e fame di potere. Ma che ha già fatto anche da vicepresidente, come si nota da certe presenze del cartellone della stagione in corso.
Comunque, a fine serata, tornati a casa, il giallo è venuto a risoluzione: sul programma di sala avevano messo il nome del nuovo presidente ed anche di quello onorario; ma per i componenti del Cda, avevano lasciato quelli vecchi.
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