Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si sta consultando con esperti di sua fiducia - i cui nomi sono stati resi noti - per la decisione, già assunta, dell'apertura del Palazzo del Quirinale a turisti e cittadini, come accade ad altri grandi palazzi storici nel mondo. Fa bene il Presidente perché gli aspetti tecnici della sua decisione sono di grande importanza e vanno considerati prima ancora di dar corso all'apertura dello storico palazzo, uno dei più grandi e belli. Il palazzo è sempre un bene prezioso e delicato e dunque prima di aprirlo alle visite è bene valutare ogni cosa.
Il Presidente - così scrivono i giornali- vuole che il Quirinale ospiti mostre ed anche più concerti di quelli che attualmente e da anni già ospita. Parliamo dei 'Concerti del Quirinale' affidati alle cure di Michele dall'Ongaro - che ora necessariamente dovrà lasciarli, assieme a tutti gli altri incarichi che derivano dalla sua 'dirigenza Rai nel settore musicale', per l'assunzione della Presidenza di Santa Cecilia - e di Stefano Catucci, collaboratore di Radio Tre da tempo immemorabile.
Sempre a proposito di concerti, il Quirinale , ne ospita di due tipi. Quelli 'di rappresentanza' in occasione anche di visite di Stato (in realtà numericamente irrilevanti, perché si preferisce una grande cena ad un bel concerto) e quelli 'celebrativi', in occasioni o ricorrenze importanti della nostra Repubblica, come il concerto del 2 giugno, tante volte saltato, per il quale, quando si tiene, il programma sembra scelto con i piedi ( in uno di alcuni anni fa, ci colpì la celebre pavana 'funebre' di Ravel. In morte della 'giovane' Repubblica?) In occasione di visite di Stato, il Quirinale ingaggia più spesso dinosauri della musica italiana, e comunque in ogni caso sembra non esserci una linea di condotta negli inviti rivolti per simili circostanze. Mentre, ad esempio, il Presidente potrebbe frasi sponsor dei migliori talenti riconosciuti del nostro paese, preferendoli ai dinosauri. Ma anche in questo caso, a sceglierli non può essere il Quirinale attraverso i suoi incapaci ed inesperti suggeritori.
Veniamo poi ai 'Concerti del Quirinale', organizzati da Radio Tre, e trasmessi in diretta dalla stessa radio pubblica, la domenica mattina, preceduti da quattro chiacchiere di presentazione, solitamente di Stefano Catucci. Questi concerti vanno rifondati, perché non hanno un criterio di guida (meglio ne hanno qualcuno che è impronunciabile): assemblano concertisti di varia natura ma di identica fede di appartenenza, e riuniti sotto una medesima bandiera. Si dirà che dal Quirinale si ascoltano anche nomi importanti. E' vero. Ma questo serve per poi farne passare tanti altri, presenti per ragioni...sempre impronunciabili. Anni fa per fatti che ci riguardavano direttamente, prendemmo in esame alcune costanti presenze al Quirinale e i loro intrecci con altre manifestazioni musicali. Potremmo mostrarle agli eventuali increduli.
Questo scambio, chiamiamolo artistico, deve finire. E noi non siamo così certi che cambiando il responsabile in testa, le cose cambino davvero. Per questo chiediamo che continui pure a trasmetterle Radio Tre, ma che il cartellone sia affidato ad altri. E' chiaro? perché se li affidano ancora a qualcuno della stessa radio che conosce bene le regole e le osserva, anche perché partecipa pure lui al banchetto, allora tutto resta come prima. Cioè male.
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