Giorni fa, di notte, avevamo sognato Baricco, Alessandro Baricco. Con qualche preoccupazione per l'improvviso suo occupare i nostri sogni notturni. Da tempo non sentivamo parlare di lui, e sempre da tempo non lo sentivamo parlare , come ancora da tempo, non leggevamo anticipazioni di un qualche suo libro o un suo intervento sulla fraterna 'Repubblica', il quotidiano.
Poi altri pensieri hanno invaso i nostri sogni, prima ancora che potessimo sincerarci della sua presenza nel catalogo letterario dei viventi.
Per restare in tema, l'uscita dell' autobiografia non autorizzata di Aldo Busi, osannata dai recensori più autorevoli, e del quale, anche in nome di una antica amicizia, avevamo letto molti libri, scoprendo alfine - noi lettori accaniti di giornali - la bellezza della letteratura, dello stile, anche quando le parole sono scritte con il sangue rosso, come inchiostro. Come nel caso del suo 'Seminario sulla gioventù', il libro rivelazione del Busi scrittore. Uguale sensazione avevamo avuto anni prima, leggendo un libriccino regalatoci da amici, di Leonardo Sciascia, dal titolo ' Una storia semplice'.
Poi anche l'uscita del nuovo libro di Busi - che leggeremo il prima possibile - s'è fatto da parte per lasciar spazio alle drammatiche vicende dell'assalto di quelle bestie dell'ISIS ad ignari ed incolpevoli turisti italiani e di altri paesi, in visita ad un museo, a Tunisi.
E così la curiosità di sapere che fine aveva fatto Alessandro Baricco, ed il piacere di leggere il nuovo di libro di Busi, sono stati schiacciati dall'enorme peso della paura del terrorismo che sembra ormai minacciarci da vicino, da molto vicino.
Aprendo oggi il quotidiano La Repubblica, leggiamo sulla prima pagina, in alto a destra , ben evidente: "Carrère e Baricco: come si supera la paura....".non perdiamo altro tempo e corriamo subito all'interno del quotidiano a leggere l'articolo. E rileggiamo con attenzione e per intero il titolo: "Carrère e Baricco: come si supera la paura della pagina bianca". CHISSENEFREGA della loro paura, manifestata in occasione dell'uscita di loro nuovi libri. Adesso abbiamo da pensare alla nostra paura, drammatica e reale. Se loro restano impauriti per mesi davanti alla pagina bianca, il mondo e loro stessi non subiranno nessun trauma. A noi interessa sapere come superare la paura vera del terrorismo, lasciando a Carrère e Baricco la paura che si prova davanti alla pagina bianca.Il piacere di tale paura.
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